Che cos’è il growth hacking? E perché può essere importante per la crescita economica di un’azienda? Cominciamo con il dare la definizione della disciplina. Con l’espressione growth hacking intendiamo l’uso coordinato di tecniche innovative di web marketing, con lo scopo di fare vendere più prodotti e servizi all’azienda che le adotta.
Il growth hacking è il modello di sviluppo più seguito dalle startup. Per dirla in modo semplice, un growth hacker individua una serie di azioni di marketing online che, combinate tra di loro in modo nuovo e talvolta inusuale, generano profitto per il business che le applica. Spesso, si tratta di guardare oltre il proprio naso, cioè di ampliare la propria visione scolastica o abitudinaria del marketing. Il tutto per individuare linee di sviluppo a cui nessuno in azienda aveva ancora pensato.
In fondo il growth hacking è proprio questo: esplorare strade nuove. Non è di certo magia o genio, come alcuni vogliono far credere. È soltanto un modo differente di fare marketing, soprattutto in Rete. Però… bisogna pur sempre esserne capaci!
L’approccio tradizionale al web marketing
Per comprendere il concetto di growth hacking, dobbiamo prima analizzare come funziona in genere il marketing online secondo il modello classico. Molto spesso, le attività tradizionali sono pianificate così:
- Il traffico web verso il sito è prodotto dalla SEO, dalla pubblicità, dall’e-mail marketing e dai social network.
- I risultati ottenuti dal sito sono di responsabilità dei progettisti e del marketing manager, i cui obiettivi sono quelli di massimizzare il tasso di conversione (CTR) e le interazioni.
- Ogni cliente acquisito entra in un funnel di fidelizzazione, e viene gestito grazie a un CRM.
Questo modello non è certamente sbagliato, anzi. In alcune situazioni, però, può essere sostituito da una serie di tattiche che escono dagli schemi abituali. Un esempio? Si è soliti considerare come ambasciatore del brand chi è già suo cliente. In realtà, in certe situazioni, anche chi non ha ancora fatto un acquisto può esserlo. Questa è certamente un’idea che è svincolata dal modo di pensare usuale del marketing, ma che in alcuni casi vale la pena di esplorare.
L’esempio di Mailchimp
Mailchimp è un servizio di e-mail marketing tra i più usati al mondo. L’azienda ha un’offerta gratuita limitata, per chi vuole provare la piattaforma. Il potenziale cliente beneficia dunque di un servizio di ottima qualità senza pagare: questa è in sintesi la strategia di acquisizione clienti della società. Ed è una strategia comune a molte startup.
L’originalità di Mailchimp (e quindi il growth hacking) risiede però in altro. Infatti, nell’offerta gratuita, le e-mail inviate sono tutte accompagnate da un link in fondo all’e-mail che promuove il servizio. Ogni destinatario dei clienti di Mailchimp vedrà il logo del brand e potrà cliccare per saperne di più. Questo collegamento è poi associato a un codice di affiliazione: se un potenziale cliente si abbona alla piattaforma a seguito di un clic sul collegamento a piè di pagina, sarà pagata una fee al mittente dell’e-mail che ha generato la conversione. Ogni cliente è quindi un affiliato dell’azienda, spesso senza nemmeno saperlo!
Growth hacking: è davvero un nuovo modo di fare marketing?
I growth hacker sono davvero una novità degli ultimi anni o ci sono sempre stati? La disciplina è totalmente nuova oppure no? Bisogna dire le cose come stanno: il growth hacking si è sempre fatto, solo che non gli si era ancora dato un nome! In effetti, qualunque attività di marketing (online o offline) che esce dai binari classici può essere classificata come growth hacking. Questo è vero oggi come cento anni fa.
E allora perché si è dato un nome a questo modo di operare? I marketer sono spesso dei furbacchioni: sanno riciclare cose vecchie dandogli un nome nuovo. È questo un caso evidente. Lo ripeto: spremersi le meningi per trovare strategie e tattiche di marketing originali è una cosa che, per chi ne era capace, si è sempre fatta. La novità è che, oggi, questo modo di procedere ha un nome. Ecco, la differenza vera rispetto al passato sta tutta qui. Chi ha un minimo di onestà intellettuale non può non riconoscerlo.
Vuoi vendere più prodotti e servizi?
Il marketing ti aiuta.
>>> Contattami e parliamone! <<<
Questa è la definizione di che cos’è il growth hacking, ed è stata scritta da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
Vuoi contattarmi per sapere come portare la tua azienda online? Vuoi scoprire come intercettare i bisogni dei tuoi clienti e generare contatti commerciali in modo continuativo? Vuoi incrementare le vendite dei prodotti e servizi della tua azienda? CONTATTAMI e troveremo la soluzione per fare acquisizione clienti per il tuo business!