Esistono libri che possono aiutare un web writer a diventare più bravo? È una domanda difficile, già. Comunque, ho provato a dare la mia risposta a questo interrogativo, anche se narrativa e web writing sono due facce della scrittura ben distinte.
Per farla breve, penso che esistano vari autori che possono giovare a chi si occupa di scrittura online. Si tratta di narratori che, a livello stilistico, presentano delle analogie con quelle che sono le competenze richieste a chi si occupa di scrittura sul web. O almeno: così la vedo io.
Per esempio, tra i libri che più amo, tre di essi mi sembrano particolarmente utili per questo scopo. In generale, rappresentano dei testi che vi consiglio comunque di leggere, perché sono davvero dei capolavori. E adesso ve li presento.
De bello gallico, di Caio Giulio Cesare
Un grande esempio di sintesi. Le parole che servono, non una di più né una di meno. Solo l’essenziale, tutto il superfluo eliminato. Solo parole semplici, al netto degli inevitabili tecnicismi militari. Un’eleganza cristallina. Sobrietà, chiarezza e precisione: parlano i fatti.
La scrittura di Cesare insegna al web writer l’arte della concretezza, l’arte di andare dritto al nocciolo della faccenda, senza perdersi in inutili fronzoli.
Per me che sono un amante del Vocabolario di base della lingua italiana, la scrittura di Cesare è musica. Ecco per esempio il famoso inizio di questa opera:
“La Gallia è, nel suo complesso, divisa in tre parti: la prima la abitano i Belgi, l’altra gli Aquitani, la terza quelli che nella loro lingua prendono il nome di Celti, nella nostra, di Galli. I tre popoli differiscono tra loro per lingua, istituzioni e leggi. Il fiume Garonna divide i Galli dagli Aquitani, la Marna e la Senna li separano dai Belgi. Tra i vari popoli i più forti sono i Belgi, ed eccone i motivi: sono lontanissimi dalla finezza e dalla civiltà della nostra provincia; i mercanti, con cui hanno scarsissimi contatti, portano ben pochi fra i prodotti che tendono a indebolire gli animi; confinano con i Germani d’oltre Reno e con essi sono continuamente in guerra. Anche gli Elvezi superano in valore gli altri Galli per la stessa ragione: combattono con i Germani quasi ogni giorno, o per tenerli lontani dai propri territori o per attaccarli nei loro. La parte in cui, come si è detto, risiedono i Galli, inizia dal Rodano, è delimitata dalla Garonna, dall’Oceano, dai territori dei Belgi, raggiunge anche il Reno dalla parte dei Sequani e degli Elvezi, è volta a settentrione. La parte dei Belgi inizia dalle più lontane regioni della Gallia, si estende fino al corso inferiore del Reno, guarda a settentrione e a oriente. L’Aquitania, invece, va dalla Garonna fino ai Pirenei e alla parte dell’Oceano che bagna la Spagna, è volta a occidente e a settentrione”.
La cronaca di Travnik, di Ivo Andrić
In realtà, avrei potuto citare tutta la produzione letteraria di questo autore slavo. Il suo stile è piano, dolce, scorrevole come la Drina o il Danubio. Per un web writer è un grande esempio di fluidità del periodo, ma anche di sapiente uso delle immagini.
La scrittura di Andrić parla ai nostri occhi, dipinge quadri davanti a noi. Inoltre, la prosa di questo scrittore ha la rara capacità di coinvolgere le nostre emozioni senza bisogno di urlare, senza bisogno di usare punti esclamativi a raffica.
Ecco un paio di esempi della maestria di Andrić. Nel primo, si nota questo suo grande talento nell’uso delle immagini. Nel secondo, è evidente la sua capacità di suscitare emozioni con… discrezione.
“Su Travnik splendeva un pallido cielo autunnale, sotto il quale le strade con il loro selciato lavato dalla pioggia sembravano più pulite e luminose. Gli arbusti e i boschetti cambiavano colore e diventavano più chiari e trasparenti. La Lašva appariva rapida e limpida e, stretta nel suo letto rettilineo, sibilava come una corda di violino. I sentieri erano aridi e duri, con tracce di frutta pestata caduta dai carretti e resti di fieno rimasti attaccati agli arbusti e alle siepi sui due lati”.
“L’uomo sogna sin dall’infanzia grandi città e gloriosi campi di battaglia, ma poi è costretto, per conservare la sua personalità e per realizzare ciò che essa nasconde dentro di sé, a combattere battaglie vere e decisive, là dove il destino lo catapulta, in qualche luogo anonimo e senza fascino, Dio sa dove, senza testimoni né giudici”.
Illazioni su una sciabola, di Claudio Magris
Su un grande autore come Magris si dovrebbero scrivere tante parole, tutte belle. Mi voglio però concentrare solo sulla sua capacità di osservazione, sulla sua prosa che riesce a scrutare la realtà, portandoci in dono dei distillati di saggezza, delle autentiche perle di sapienza.
Ecco, un web writer dovrebbe avere anche questa capacità di cogliere l’essenziale, e di presentarlo con forza, esattezza, autorevolezza.
Ecco due esempi di questo tipo di scrittura, tratti proprio dal romanzo che vi consiglio caldamente di leggere.
“Le azioni hanno un peso e una dignità che non valutiamo mai abbastanza e non sono revocabili a piacere, come una falsa retorica delle buone intenzioni vorrebbe farci credere”.
“La folgorazione lirica di un istante può difficilmente vincere la continuità epica di una storia. L’abitudine può molto su di noi; ci induce a ripetere gli stessi gesti con sbadata schiavitù, si tratti di collezionare francobolli, fumare o fare l’aguzzino”.
E tu, che ne pensi di questi miei suggerimenti letterari? Secondo te, esistono libri e autori che possono aiutare un web writer a migliorare la sua efficacia espositiva? Quali sono i consigli di lettura che daresti a chi si occupa di web writing? Che cosa gli indicheresti di leggere la prossima estate?