Intervista ad Annarita Faggioni de “Il Piacere di Scrivere”

Annarita Faggioni copywriter blogger giornalistaOggi ho il piacere di proporvi la chiacchierata che ho fatto con Annarita Faggioni, giovanissima giornalista, copywriter, blogger e scrittrice tarantina. Annarita è davvero una persona di grande talento, in grado di fare praticamente tutto nell’àmbito della scrittura. Potete per esempio leggerla su InfoOggi e sul suo blog, Il Piacere di Scrivere.

Incontrare persone così capaci è da un lato un’esperienza rara, dall’altro ti pone qualche difficoltà, perché vorresti parlare di mille cose, ma lo spazio è quello che è. Ecco allora che questa intervista si concentrerà soprattutto sull’attività online di questa professionista della scrittura e della comunicazione.

Lascio dunque la parola ad Annarita. Andiamo a scoprire quel che pensa su alcuni aspetti del blogging e del web copywriting. Un consiglio: tenete le antenne dritte, perché non leggerete di certo risposte scontate o banali alle mie domande!

 

Ciao Annarita, e grazie della tua disponibilità. Inizierei chiedendoti di raccontarci qualcosa di te. Per esempio, qual è la tua formazione? E da dove nasce la tua passione per la scrittura?
Allora, io ho una brava triennale in Lettere e Cultura del Territorio conseguita ormai due anni fa, ma non ho una formazione in senso accademico del termine. Sono una persona di cultura, inteso come capacità di esplorare: mi serve qualcosa, la approfondisco. Il quadro che ne esce è un mix tra letteratura, web, anime e profonda curiosità.
La mia passione per la scrittura nasce con me: non ho ricordi senza fantasia. Quando non potevo scrivere per motivi di età, immaginavo storie. Quando è arrivata la maturazione minima, è arrivata anche la scrittura. Avevo nove anni e mezzo.

 

Quand’è nato invece il tuo interesse per il web?
Il webbismo? È una bella storia. Cercavo un lavoretto per pagarmi gli studi e mi viene la brillante idea di mettere “Scrivere lavoro”. Due parole chiavi che mi hanno cambiato la vita, accanto a Essere Freelance di Claudia Zedda, dove ho scoperto cos’era un blog e cos’era un copy. Il resto è colpa del Forum GT, perché quando avevo difficoltà mi rivolgevo a loro. Infine, ho imparato a camminare al mio ritmo, come fanno tutti.

 

Parliamo della tua attività di web writer. A tuo giudizio, le aziende hanno finalmente compreso l’importanza dei contenuti di qualità? Oppure regna ancor oggi una certa ignoranza sul tema?
Sui contenuti di qualità ognuno ha la sua e a breve dirò la mia. Sicuramente, le aziende hanno capito che hanno bisogno di comunicare e che mettere il prodotto davanti agli occhi del cliente non basta. Spesso, però, si vuole che il copy agisca come farebbe il committente e questo è un problema: se mi chiami, è per risolvere i problemi, non per crearne nuovi con il tuo modo di fare.

 

Quali sono secondo te gli errori più gravi che un’azienda può commettere nella comunicazione attraverso i propri profili sui social network?

  1. Profili al posto di tutto (pagina, gruppo, ecc.).
  2. Io, me e i fatti miei (comunicazione unilaterale che abbraccia un po’ tutti: freelance, autori, aziende, è un’epidemia).
  3. Finalizzazione sbrigativa. Non posso cercare affiliazioni se non sono online da almeno un anno, per esempio.

 

Ci dai la tua definizione di “contenuti di qualità”?
Prima di dirti la mia, un inciso: si è parlato di contenuti utili, di contenuti condivisibili, di contenuti full-optional con pacchetto video/infografica/slides included. Ecco, per me il contenuto di qualità non è niente di tutto questo. Oddio, ognuno ha la sua, nel senso che, anche per la letteratura, quando manca una definizione univoca, si va a gusto. Io ti racconto il gusto che ho da blogger.
Il contenuto di qualità è quello che cambia la vita delle persone, migliorandola. I problemi però sono tre:

  1. Tu non lo sai se migliori la vita delle persone, perché spesso queste non te lo dicono.
  2. Il contenuto di qualità presuppone una mente di qualità che scriva e una mente di qualità che legga (anche queste non sempre disponibili in contemporanea).
  3. Il contenuto di qualità deve essere valido anche per chi non è nel nostro target ristrettissimo, a livello temporale e reale (cioè sia come target in termini di marketing, sia come anno di riferimento, un post di qualità aiuta ad anni di distanza).

Dovendo dunque organizzarsi anche in assenza di cultura (intesa come voglia di esplorare), il contenuto di qualità è quel contenuto che ha un profondo significato per chi sa coglierlo, ma che sa divertire anche chi non ci riesce e approda lì per il numero di condivisioni associate a quel contenuto.

 

Ti faccio una domanda cruda, scusami in anticipo, ma credo che la tua risposta interesserà a molti. Sei giovanissima, sei donna, sei del Sud: tre fattori che, secondo le statistiche, ti mettono in una condizione di svantaggio. Eppure la tua storia dimostra che realizzarsi è possibile anche a dispetto di certe condizioni di partenza. Che ti senti di dirci a riguardo?
A premessa sbagliata, sillogismo errato: sono fuori statistica, quindi è normale che gli svantaggi non li senta. Spesso, lo svantaggio è una frase fatta che ti dicono gli altri per bloccarti la strada. In più, io non mi sono realizzata (per ora): mi realizzerò tra due anni e saranno fuochi d’artificio.
Ogni volta che faccio qualcosa di eclatante (o che può sembrare tale) ho “in saccoccia” qualcosa di più grande, circondato da un alone di mistero. Quindi con me è necessario stare sempre attenti, a ogni livello. Ci si realizza, tranquillo, ma non è una questione di scelte: parliamo di estro e di capacità di vedere con il filtro giusto. Il mio è la fantasia, poi ognuno ha il suo.

 

Di sicuro, ci staranno leggendo degli studenti universitari che stanno pensando, dopo la laurea, di diventare copywriter proprio come te. Quali consigli ti senti di dargli affinché evitino gli errori tipici dei copywriter esordienti?
In primis, io ho iniziato mentre studiavo, non dopo la laurea. Come consiglio, direi di non fossilizzarsi su quello che si è imparato, ma di sfruttarlo in modo giocoso. Infine, ricordo che un post non è un saggio breve, come ho avuto modo di dire in 4Writing.

 

Sei anche un’apprezzata blogger. Puoi parlarci di questa tua esperienza, con particolare riferimento al tuo Il Piacere di Scrivere?
“Apprezzata”, ultimamente compare spesso questo termine sul mio blogging… Allora, porto qui tre anni e mezzo di storia online: cercavo il blog che volevo leggere da scrittrice e l’ho realizzato. C’è una via di mezzo tra ascoltare l’utente e fare il padre-padrone di un blog e si chiama buonsenso: se avessi dato retta a tanti utenti, adesso il blog sarebbe uno spazio spam con i libri di questo e di quello, mentre se avessi dato troppo retta a me sarebbe stato un gioco retorico senza molto senso. Il primo obiettivo era creare un ponte: ora si cambia letteratura.
I risultati sì, quelli li decide l’utente, ma credo che scriverei anche solo per me se ci fossero le malaugurate circostanze.

 

Quali sono le qualità di un bravo blogger?
Ascolto, flessibilità e testa dura. Un buon blogger deve ascoltare, anzi captare, la sua nicchia; saper creare il giusto mix di contenuti e avere la testa dura quando propone qualcosa di innovativo (ovviamente ho detto “dura”, non di adamantio, nel senso che dopo dieci anni, si può anche cambiare strada se non si è capaci…).

 

Puoi indicarci qualche libro o risorsa online che hai trovato molto utile per la tua formazione?
Anche qui un inciso: non mi esprimo su un libro finché non finisce la bolla mediatica che lo circonda. Apprezzo ancora oggi il regalo di Valentina Falcinelli (Il mestiere di scrivere di Luisa Carrada e il successivo Lavoro, dunque scrivo!), Giorgio 1 e 2 (Seo Power e SEO power 2), la “letteratura” di Francesco De Nobili.
Per l’online, gli e-book sono infiniti, ma consiglio la guida di Twitter di Valijolie e il libro di Alessio Moretto su Google Plus. Come siti/blog: Forum GT, Pennamontata e la Roberta Zanella (inimitabile con gli esercizi). Ho abbandonato siti nel tempo che prima facevano cultura (come sopra) e che da un anno a questa parte si sono inspiegabilmente annichiliti.
Seguo comunque diversi siti di social media marketing sui quali non mi esprimo, perché li seguo da poco per poter dare un giudizio che sia degno della passione di chi li cura e gestisce.

 

Siccome so che sei una grande appassionata di narrativa e di poesia, ti faccio una domanda che può suonare un po’ strana. Ci daresti qualche consiglio di lettura per migliorare la nostra scrittura di web writer? Se vuoi, puoi vederla così: quali autori del passato sarebbero oggi degli eccellenti web writer?
Penso che la Grammatica della fantasia di Rodari sia un testo essenziale per autori e copywriter in ugual misura. Auguro comunque ai copy-colleghi di avere la musicalità di Emily Dickinson, la profondità di Leopardi e la capacità di emozionare di un Poe, accanto alla volontà di rischiare di un Baudelaire.

 

Siamo in chiusura. Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine? E quelli sul lungo periodo?
Tra tre mesi consegno il mio primo romanzo weird (sì, è narrativa) per Dbooks Editore. Per settembre, il network di siti che si sta definendo avrà un servizio in più per SEO e agenzie di settore. Per ora posso solo dire che si chiamerà Copy & Share e che sarà una cosa bella. Infine, partiranno i corsi con Centocopie di Francesco D’Agostino.
Sul lungo periodo, tra due anni, conto di dimostrare le mie reali potenzialità, ora solo al 15%. Su questo progetto posso solo dire che lo festeggeremo insieme con un mega-evento a Taranto e che conto di invitare le persone del Web che per me sono i veri influencers. Ovviamente, non lascerò né Il Piacere di Scrivere, né InfoOggi, né altri progetti innovativi che necessitino della mia creatività convulsa. Ti ringrazio per il tuo spazio e saluto tutti i tuoi utenti senza vampirismi.

 

Ringrazio Annarita per il tempo che è riuscita a dedicarmi, ricavandolo tra i suoi numerosi impegni. Prima di lasciarvi, vi segnalo che potete seguire Annarita anche sui social network, per esempio sul suo profilo su Google Plus.

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