Quali sono gli errori che possiamo fare nel progettare, nel creare e nel promuovere i contenuti che scriviamo per il nostro sito web o per il nostro blog? Ne parliamo oggi in questo post!
Come per l’ottimizzazione SEO, non esiste una ricetta sempre valida per scrivere un articolo o per scrivere un post che siano perfetti. Non ci sono segreti gelosamente custoditi che i possessori si rifiutano di svelare! Tuttavia, possiamo identificare alcune regole – che hanno a che fare più che altro con il buon senso – che possono permetterci di scrivere contenuti di qualità che piacciano sia ai lettori che ai motori di ricerca.
Se vogliamo, possiamo isolare anche delle cattive pratiche, cioè delle abitudini di progettazione e di scrittura che sono assolutamente da evitare. Si tratta cioè degli errori che occorre aver cura di schivare durante tutto il processo di redazione.
Vediamo dunque quali sono questi errori che ci impediscono di fare content marketing e, più in generale, inbound marketing come si deve. Nello specifico, ne ho individuati cinque.
Errore 1: nel progettare i contenuti dai priorità alle keyword
Il primo errore che possiamo commettere nel web writing è fare troppa SEO nei contenuti. Tendiamo infatti a ottimizzare troppo le nostre pagine web, col rischio di perdere naturalezza e di diventare artificiali e metallici. Così facendo, risultiamo indigesti sia ai lettori – che avranno da ridire sulla nostra leggibilità – sia ai motori di ricerca – che si accorgeranno che stiamo scrivendo solo per loro.
La cosa importante nel web writing è riuscire a creare un contenuto di qualità, cioè un contenuto che risponda a un reale bisogno degli utenti della propria nicchia, dando un reale valore aggiunto ai lettori. Un bravo web writer troverà il giusto equilibrio tra un articolo che riesce a creare valore, attirando link in ingresso, e un articolo ottimizzato per raggiungere un buon posizionamento su Google.
Errore 2: il tuo web writing ha per obiettivo il posizionamento su Google
Siamo d’accordo: tutti noi creiamo contenuti web per scalare le SERP di Google, con il desiderio nemmeno tanto celato di essere primi nella prima pagina del motore di ricerca. Ma raggiungere la prima posizione delle SERP di Google è davvero la cosa più importante su cui concentrare la nostra attenzione? È davvero lo scopo di ogni contenuto web? Non credo.
Penso infatti che la cosa migliore sia ancora una volta creare contenuti di valore per il pubblico della nostra nicchia. Questo affinché le persone possano linkarci nei loro siti e condividere i nostri contenuti sui loro profili social.
Più che il posizionamento fine a se stesso, è importante creare intorno a un sito web o a un blog una comunità di utenti fidelizzati. Questo è il vero obiettivo di chi decide di creare un sito o di creare un blog. Insomma: a un flusso – magari anche consistente – di visitatori non profilati è sempre meglio preferire un gruppo di utenti – magari inizialmente non amplissimo – che sono engaged nei confronti del sito o del blog.
Dopo tutto, anche lo scopo della SEO non è banalmente aumentare il traffico web verso un sito. Perché il traffico non è di per sé un parametro sempre positivo. Scopo della SEO è invece dare visibilità a un sito agli occhi di utenti potenzialmente interessati ai contenuti del sito stesso. Cioè: l’obiettivo della search engine optimization è far incontrare domanda e offerta nel modo più mirato possibile.
Ecco perché il vero tesoro a cui puntare non è il traffico web ma sono le conversioni! Puoi portare sul tuo progetto online tutto il traffico che riesci, raccattandolo qua e là. Ma alla fine il ROI è dato dalle conversioni, non dalle impression! D’altro canto, sono i buoni contenuti a garantire i clic, cioè le conversioni! Perché sono proprio i contenuti di valore a portare lead, clienti, iscritti alla newsletter, like, condivisioni sui social network, link in ingresso, clic sui form delle landing page e sui messaggi di email marketing ecc.
Errore 3: quando ottimizzi una pagina web significa curi la keyword density e tendi a fare keyword stuffing
Per chi aveva ancora qualche dubbio, ci ha pensato Hummingbird: la keyword density è definitivamente morta. Se mai era stata un parametro SEO su cui porre seriamente l’attenzione!
Con questo non voglio dire che le keyword non contino più. Per fare una SEO efficace, si dovranno ancora tener d’occhio le parole chiave che contano di più nella propria nicchia e ottimizzare i propri contenuti per quelle. Ma un concetto come la keyword density deve oramai andare in pensione. Non parliamo poi del fenomeno del keyword stuffing, buono solo per beccarsi una sonora penalizzazione da Google!
Lo ripeterò fino alla nausea: un articolo o un post devono essere scritti per la gente, non per gli spider dei motori di ricerca. Ciò che è buono per le persone è buono anche per i motori di ricerca. Perciò, se proprio vuoi infilare da qualche parte la keyword per cui stai ottimizzando il tuo contenuto, ricorda che esistono posti in cui metterla rende di più. Quali sono? Per esempio:
- il tag title
- l’URL della pagina web
- il tag H1
- il tag H2
- i tag H3… H6
- l’alt text delle immagini
Per correttezza, occorre dire che neanche in questi posti è lecito fare keyword stuffing. Anche lì la regola migliore è quella di citare sì la keyword primaria del contenuto, ma di farlo in modo naturale.
Errore 4: pensi che la qualità di un contenuto sia misurata dal traffico web che riceve
Che cos’è un contenuto di qualità? La risposta a questa domanda è piuttosto soggettiva. O meglio: forse è troppo variabile, perché dipende dall’utente di quale nicchia risponde alla domanda. Esistono però dei parametri che, in linea di massima, ci indicano obiettivamente se un contenuto web è di qualità.
Di certo, il traffico che una pagina web riceve non è sempre indice della sua qualità contenutistica. Già, perché esistono webmaster esperti di SEO che riescono a convogliare molti visitatori su un contenuto, anche se quest’ultimo non li meriterebbe. A volte, per fare ciò, questi webmaster usano perfino tecniche di posizionamento non del tutto lecite…
Ad ogni modo, la qualità di un contenuto online si può misurare con più affidabilità attraverso l’osservazioni di altri fattori. Uno di questi è per esempio il numero di link in ingresso che quell’articolo o che quel post hanno ricevuto. Un altro è il numero di condivisioni sui social network ricevute. Un altro ancora è il numero di commenti che i visitatori vi hanno lasciato.
Se l’autore del contenuto sei tu, puoi anche vedere in Google Analytics quanti visitatori di ritorno hai: più gente torna a leggerti, più utenti fidelizzati hai. Oppure puoi andare a contare il numero di iscritti al tuo fedd RSS. Anche se non è un valore così fondamentale, puoi anche considerare la tua frequenza di rimbalzo: se è bassa, significa che la gente non scappa, ma che, leggendo i tuoi contenuti, trova proprio ciò che cercava!
Errore 5: cerchi backlink ad ogni costo, indipendentemente dalla loro provenienza
Non tutti i link che provengono da altri siti sono buoni. In linea generale, i backlink migliori sono quelli che ci regalano spontaneamente i siti che appartengono alla nostra stessa nicchia e che hanno una buona qualità secondo Google.
Al contrario, lavorare in modo da ottenere link in ingresso da siti di pessima qualità può nuocere gravemente al nostro sito o al nostro blog. Ecco una delle ragioni per cui è sempre sbagliato comperare quintalate di link. Molto spesso, quei link provengono proprio da siti web spam. Senza contare che gli incrementi innaturali di backlink – cioè quelli che si hanno dalla sera alla mattina – quantomeno insospettiscono Google.
Dunque, come bisogna comportarsi con i backlink? Propongo di fare attenzione soprattutto a questi due aspetti:
- Attenzione alle ancore dei link verso il tuo sito o il tuo blog. Se ci sono troppe ancore verso una pagina web che coincidono con la keyword secca per cui la pagina è stata ottimizzata, ciò può essere rischioso.
- Come detto sopra, massima attenzione anche alla qualità dei siti web o dei blog dai quali parte un backlink verso il tuo progetto online.
Ecco, questi a mio giudizio sono cinque degli errori che più frequentemente commette un web writer nella creazione dei contenuti per un sito o per un blog. Tu come la vedi? Secondo te, esistono anche altri errori che chi si occupa di web writing dovrebbe evitare? Lascia un commento qui sotto per dire la tua!