È stata pubblicata una nuova ricerca in tema di web advertising, condotta da comScore, che ha esaminato 381.000 domini statunitensi e oltre 1,7 miliardi di impression di pubblicità online.
Che cosa ha evidenziato lo studio? Ha messo in mostra queste statistiche circa la pubblicità su Internet:
- Gli utenti web vedono il 69% degli annunci pubblicitari, dove “vedono” significa che gli dedicano almeno un secondo. Però, il restante 31% degli annunci non è stato proprio visto dagli utenti. Ignorato proprio.
Come giustificare questo risultato? Forse gli utenti scrollano la pagina prima che l’annuncio pubblicitario sia caricato e quindi lo saltano. Oppure non scrollano la pagina abbastanza per arrivare all’annuncio pubblicitario, che è stato posizionato più sotto. Queste le ipotesi di comScore. Forse però il risultato è dovuto all’effetto della banner blindness, cioè al fenomeno della cecità ai banner pubblicitari. In effetti, l’occhio umano ha sviluppato la capacità di riconoscere inconsciamente le pubblicità, evitandole perché non portatrici di valore, se non addirittura disturbanti.
Lo studio ha inoltre mostrato che le percentuali di visualizzazione degli annunci pubblicitari variano in modo considerevole da sito a sito: vanno dal 7% fino al 91%.
- Una media del 4% degli annunci pubblicitari – ma si arriva anche al 15% in alcuni casi – è visualizzata in mercati dove il prodotto o il servizio non viene venduto. Questi banner sono pertanto inefficaci: si tratta cioè di vera e propria web advertising sprecata.
- Il 72% delle campagne di web advertising analizzate ha indicato che alcuni annunci o banner erano pubblicati accanto a contenuti sgraditi all’inserzionista. Perché sgraditi? Secondo l’ottica dell’inserzionista, il contenuto che circondava queste pubblicità danneggiava in qualche modo il brand. Pertanto, il web advertising in questione non ha avuto l’efficacia che ci si aspettava. Anzi.
I dati della ricerca sono davvero impietosi. Il mondo del web advertising è ancora ben lontano dal trovare un modello che funzioni in modo soddisfacente. Cioè un modello che sia efficace per chi fa pubblicità e, al tempo stesso, non disturbi l’utente nell’esecuzione delle sua azioni in Rete.
Ciao alessandro grazie