Studiare una social media strategy è indispensabile per qualsiasi azienda, sia essa una minuscola PMI o un grande brand. In effetti, non è possibile avere una presenza efficace sui social media se non si sa in che direzione procedere e quali obiettivi raggiungere.
Come in tutte le cose – e ciò vale in particolar modo per i business online che mirano a fare digital marketing che funziona –, la strategia è il primo e fondamentale passo da cui muovere. Perciò, quando si ha a che fare con i profili aziendali sui social network e con il corporate blog, avere una chiara social media strategy è indispensabile. Altrimenti, non sarà possibile fare social media marketing che impatti positivamente sul ROI.
Attenzione: quelle sopra non sono parole buttate lì a caso. Prima di agire, occorre sempre pensare strategicamente. Ciò è vero anche e soprattutto per i business sul web. Altrimenti, si corre il rischio di affidarsi al caso e di commettere parecchi errori. E questo potrebbe tradursi in mancati guadagni online e in un duro colpo alla web reputation dell’azienda.
Un’eccellente infografica di Jason Squire Online – in alto a destra: cliccala per ingrandirla – ci mostra quali sono gli sbagli che possiamo fare nel decidere la nostra social media strategy. Sono vere e proprie porcherie, che commettiamo sia sul blog aziendale che sui profili social della nostra società, e cioè su quello Facebook, su quello Google+, su quello Twitter ecc.
Per farla breve: ecco nove dei più comuni errori che i web marketer fanno nel pianificare la social media strategy dell’azienda. Mi raccomando: evitateli come la peste!
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Focalizzarsi sulla quantità di follower e fan anziché sul target giusto
Fa un certo effetto avere centinaia o migliaia di fan su Facebook o di follower su Twitter, ma ciò non inciderà granché sugli affari dell’azienda se quei fan e follower non sono interessati ai prodotti e ai servizi che l’impresa offre. Ecco perché mirare ad avere quanti più seguaci possibile è un obiettivo sbagliato per una social media strategy.
Se poi si decide addirittura di comperare i fan e i follower… Beh, questa sarebbe proprio un’operazione senza alcun senso strategico o commerciale.
Tra l’altro, pare che il 60% delle persone che hanno un profilo su Facebook condividano post che riguardano i prodotti delle aziende. Questo dovrebbe spingere ancor di più i marketer delle aziende a scovare gli utenti che potrebbero condividere i loro prodotti, anziché sparare nel mucchio, raccattando follow e like senza alcuna strategia.
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Non postare regolarmente contenuti che creino engagement
Ogni aggiornamento di stato su Facebook o ogni tweet su Twitter dovrebbe essere un contenuto di valore, cioè un contenuto capace di attirare l’attenzione del target. Ecco allora che al centro della social media strategy va messa in primo luogo una cosa: la qualità!
A testimonianza di ciò, l’infografica riporta questo dato: sono ben 176 milioni gli utenti web che fanno acquisti online. È un buon motivo per lasciar perdere i contenuti scadenti – la cosiddetta fuffa – e concentrarsi invece su ciò che i consumatori possono ritenere valido e utile.
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Non convertire fan e follower in clienti
Questo è un invito alla concretezza. Perché, in fin dei conti, la tua social media strategy mira principalmente a una cosa: aumentare il ROI collegato alla tua presenza online! Insomma: avere centinaia o migliaia di fan e follower che condividono i tuoi post o i tuoi tweet è fantastico. Ma non ne ricaverai un reale vantaggio finché queste persone non si trasformeranno in clienti.
L’infografica cita questo dato: solo il 12% delle persone che vede un prodotto sponsorizzato sui social media lo compera. Perciò, ancora una volta, il tuo dovere di marketer è quello di creare dei contenuti che siano il più possibile di valore e accattivanti.
A ciò si deve unire la padronanza della scrittura per la vendita e della progettazione di call to action efficaci.
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Disperdere tempo e risorse su troppi social media
Soprattutto se non hai assunto un community manager e un social media manager che traducano in azioni la social media strategy, non disperdere le tue energie, risorse, soldi. Che cosa significa? L’infografica ci consiglia di concentrarci solo su Facebook, visto che è un social network usato da oltre un miliardo di persone nel mondo.
Io sono ancora più rigido: ti consiglio di fare un’indagine approfondita, verificando su quali piattaforme passa il tempo il tuo target quando naviga. Scopri cioè su quali social media si intrattiene più volentieri. E poi fatti trovare là! Il che non vuol dire in automatico farsi trovare necessariamente su Facebook. Potrebbero infatti esistere target di consumatori che sono più attivi su Twitter o su Google Plus. O che magari preferiscono limitarsi a leggere una manciata di blog molto autorevoli. La tua social media strategy e, più in generale, la tua digital strategy devono tener conto di questo.
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Non lasciar filtrare la propria personalità nei contenuti
Se i contenuti pubblicati sui social media sono troppo generici e noiosi, nessuno comprerà i prodotti o i servizi dell’azienda che li propone. Una buona soluzione a questo guaio – oltre ovviamente al postare contenuti di qualità – è far trasparire nei post e nei tweet la voce, la personalità, l’immagine dell’azienda.
Insomma: l’azienda dovrebbe avere un brand così forte e autorevole che applicare la social media strategy significherebbe anche “trasferire la voce aziendale” nei contenuti pubblicati. Questo lavoro di “trasferimento” è di competenza del community manager e dell’esperto di corporate blogging.
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Fare spam anziché creare valore
L’ultima cosa che gli utenti web vogliono fare è sorbirsi il tuo spam. Se le persone iniziano a pensare che la tua società sia una di quelle – e purtroppo ce ne sono tante – che pubblicano solo contenuti auto promozionali e autoreferenziali, con l’unico intento di forzare i lettori all’acquisto, succederà una cosa semplice: smetteranno di seguire i tuoi social media. Ecco perché è così importante che la tua social media strategy preveda la creazione di contenuti originali, pertinenti e utili.
L’infografica cita un dato sconcertante: circa 14 miliardi e mezzo di messaggi condivisi quotidianamente sui social media sono spam. A questo punto, per gli utenti del web è una questione di vera e propria autodifesa!
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Fare tutto il lavoro manualmente
Non è per l’esattezza un punto che riguarda la social media strategy, ma concerne più che altro la tattica con cui si opera. Ad ogni modo, postare tutti gli aggiornamenti di stato o i tweet manualmente può richiedere parecchio tempo.
Esistono però molti programmi e siti web che permettono di selezionare la data e l’ora di pubblicazione dei contenuti che si destinano ai social network. Questo vale anche per i post del blog aziendale, se la pubblicazione è gestita da un CMS evoluto.
L’infografica ci spiega però che soltanto il 18% delle pagine business aziendali è gestito secondo una modalità di pubblicazione automatica.
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Condividere la stessa forma di messaggio su ogni canale
Anche se si sta cercando di promuovere lo stesso prodotto sui social media, è necessario ricordare che ogni singola piattaforma ha bisogno di un linguaggio e di una comunicazione ad hoc. In fase di pianificazione della social media strategy, questo dev’essere molto chiaro. Quindi, per esempio, creare un contenuto e condividerlo allo stesso modo – cioè senza alcuna modifica – su Facebook, Twitter e Google Plus è un errore.
La grafica ci ricorda inoltre che potremmo avere utenti che ci seguono su più canali. Pertanto, per non annoiarli ripetendo lo stesso messaggio all’infinito, si può pensare di comunicare il concetto in maniera ogni volta differente.
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Non avere una social media strategy
Questo errore avrebbe dovuto figurare nella lista per primo, perché è quello più grave tra tutti. In effetti, provare a fare social media marketing senza una strategia è proprio una pessima idea. Al contrario, quello di cui c’è bisogno è appunto una digital strategy generale e, nello specifico, una strategia per i social media.
L’infografica ci illustra che ben il 53% delle aziende – ma il campione è rappresentativo solo degli USA – usano i social media per aumentare il loro numero di clienti. Il 90% di queste imprese o brand ha una strategia di utilizzo dei social media. Non ho dati freschi sotto mano che riguardino il nostro Paese, ma non credo che noi siamo messi meglio in fatto di pianificazione delle social media strategy.
Ecco, questi sono i nove errori che l’infografica suggerisce di evitare alle aziende che vogliono pensare una social media strategy che dia risultati concreti. Si tratta effettivamente di sbagli che si pagano caro, perché sono capaci di annullare i vantaggi che un’impresa può avere dalla propria presenza sul web.
E tu, che ne pensi di questo elenco? Concordi? Lo integreresti con qualche altro punto? Più in generale, quali sono secondo la tua esperienza gli errori più gravi che PMI e brand possono commettere nel pensare la propria social media strategy?