Che cos’è la content curation? È una disciplina fondamentale per chiunque voglia fare content marketing in maniera realmente efficace sul web. Queste mie parole sono rivolte non solo ai professionisti che vogliono fare personal branding, ma anche alle aziende che vogliono ottenere risultati concreti dal loro digital marketing. Insomma: la content curation garantisce un ritorno sicuro a chiunque faccia business in Rete.
Si parla molto di “cura dei contenuti”, ma che cos’è esattamente questa attività? E quali sono le pratiche da seguire per diventare un content curator professionale?
Che cos’è la content curation?
Partiamo dalla definizione della disciplina. La content curation si può definire come la raccolta, l’ordinamento e la condivisione di contenuti web ritenuti rilevanti per uno specifico settore. In altre parole, è l’attività che consiste nella ricerca, nell’aggregazione, nell’organizzazione e nella condivisione dei contenuti web più rilevanti e più pertinenti per una specifica nicchia di utenti web.
Come detto, il compito di scoprire e condividere questi contenuti di qualità spetta alla figura professionale del content curator. Nello specifico, si tratta di un professionista molto influente nella sua nicchia. Considerato un autentico punto di riferimento in virtù della sua autorevolezza, chi si occupa di content curation svolge sostanzialmente queste operazioni:
- Individua contenuti di qualità per la propria nicchia.
- Condivide i contenuti web che ha individuato, contestualizzandoli.
- Aggiunge la sua opinione a ciò che condivide online, arricchendo i contenuti di un valore aggiunto che deriva dalla propria autorevolezza su quei temi.
Sembra una mansione facile, vero? Invece non lo è per niente. Perché la content curation richiede estrema competenza, grande intuito e capacità comunicative di alto livello. Mi spiego meglio. Il content curator deve chiaramente possedere competenza, perché deve conoscere perfettamente la nicchia a cui si rivolge. Deve poi avere intuito, per capire che cosa può essere davvero interessante per i suoi utenti, aiutandoli a destreggiarsi tra i mille stimoli che giungono loro ogni giorno. Infine, le capacità comunicative sono indispensabili al content curator per presentare al meglio i contenuti di qualità condivisi con il suo pubblico online.
Dedicarsi con successo alla content curation non è quindi uno scherzo. Anche se – bisogna dirlo – ci sono diverse persone sul web che sono bravi content curator senza nemmeno saperlo! Già, perché succede spesso che alcuni utenti web che hanno passione ed esperienza su alcuni argomenti riescano a fare un lavoro di ricerca e di condivisione oggettivamente professionale.
Perché la “cura” dei contenuti è così importante?
Sul perché la content curation sia una disciplina così importante c’è poco da spiegare. Al giorno d’oggi, sul web esistono talmente tante informazioni che chiunque potrebbe avere difficoltà a orientarsi. Che cosa è davvero significativo? Quali sono le informazioni assolutamente imperdibili? Che cosa conta sapere per restare aggiornati? E che cosa rappresenta invece un dettaglio accessorio?
La content curation ci permette di gestire in maniera semplice ed efficace questo flusso continuo di informazioni – che spesso assomiglia a un vero e proprio bombardamento informativo! –, riuscendo a far emergere le notizie più significative per chi appartiene a una data nicchia. Insomma: il content curator fa un gran lavoro di scrematura, separando la sostanza dal rumore di fondo. Un lavoro che altrimenti dovremmo fare noi stessi, ma che per limiti di tempo e di competenze non riusciamo o non possiamo svolgere.
Nella porzione di infografica qui sotto, creata da Überflip, sono riportate le sfide maggiori che deve quotidianamente affrontare un content curator. Sono anche indicati gli obiettivi principali che in genere si vogliono raggiungere attraverso la content curation.
Come diventare esperti di content curation?
In sostanza: quali sono le qualità di un content curator? A mio giudizio, esistono cinque punti che portano a padroneggiare la professione. Non bisogna ignorarne nemmeno uno, altrimenti non si riuscirà a fare la content curation come andrebbe invece fatta. Ecco dunque i cinque punti per poter diventare un influente curatore di contenuti sul web:
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Scegli con precisione la tua nicchia
Un consiglio banale? Non direi, visto che focalizzarsi su un tema specifico è un’attività di una certa complessità. In effetti, questo primo punto è un invito a diventare uno specialista di una data nicchia online. Solo così si può ambire a essere un’autorità nella content curation per quel settore.
Ma come si sceglie una nicchia? Qui valgono le stesse considerazioni che, per esempio, ho dato a quanti vogliono aprire un blog. E cioè: la nicchia deve coincidere con una delle tue grandi passioni, meglio se la più grande. In effetti, è impossibile fare il contrario: non si può diventare autorevoli online su argomenti che si conoscono solo in via approssimativa. -
Scova contenuti di qualità
Si tratta di identificare altri utenti web della nicchia che sanno produrre contenuti originali, pertinenti e approfonditi. Bisogna cioè scoprire chi è capace di dare risposte concrete ai problemi o alle curiosità degli altri utenti della nicchia. Dove trovare questi utenti così influenti? Ci si può muovere in lungo e in largo nel web. Un influencer può essere per esempio il titolare di un sito web oppure un blogger. A volte, può essere il curatore di una pagina Facebook o anche solo il titolare di un profilo personale su uno dei tanti social media. Per farla breve: la content curation va a pescare talenti in ogni angolo della Rete!
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Organizza le tue sorgenti di contenuti di qualità
Se uno cerca bene, troverà diverse fonti di contenuti di qualità. A quel punto, il problema è come organizzarsi per poter scegliere, giorno per giorno, i contenuti web migliori e presentarli poi alla nicchia. In effetti, il rischio è quello di venire a propria volta travolti dal flusso delle informazioni. Occorre perciò organizzarsi in modo intelligente e preciso. Nella content curation la capacità organizzativa del curatore è uno dei requisiti che fanno la differenza!
Dunque, come si organizza un bravo content curator? Trovare una risposta standard a questa domanda è difficile. Diciamo che, in genere, un bravo curatore di contenuti per il web suddivide in liste le fonti che segue. Per esempio, un content curator che segue argomenti legati al web, potrebbe creare tre liste: quella delle fonti che creano contenuti sul web writing, quella delle fonti che producono contenuti sulla SEO e quella delle fonti che realizzano contenuti sul web marketing. -
Aggiungi valore ai contenuti web
Hai trovato contenuti di qualità da riproporre online? Molte bene. Prima di condividerli con il tuo pubblico devi però fare una cosa: aggiungi un tuo commento a ogni contenuto che condividi. Si tratta di dire la tua, cioè di fornire il tuo valore aggiunto in qualità di content curator. Già, perché la content curation non è mai una banale e brutale riproposizione di contenuti altrui. O meglio: è sì una riproposizione di contenuti, ma filtrata, vista attraverso gli occhi del curatore, arricchita da una chiave di lettura o da una presentazione che ci indica la prospettiva attraverso cui leggere quei particolari contenuti. Pensaci un attimo: quanto meno, aggiungere un commento permette di meglio contestualizzare il contenuto web proposto.
Attenzione poi a una cosa. Se attorno al contenuto web condiviso nasce una discussione, è ovviamente compito del content curator partecipare all’interazione. Non è infatti pensabile che sia assente proprio chi ha fornito la scintilla alla discussione! -
Condividi!
Scegli innanzitutto le piattaforme di content curation su cui condividere il tuo materiale web. Esistono tantissime piattaforme di condivisione: se ne scegli più d’una, arriverai a un pubblico più vasto. Tieni però conto che le tue risorse di tempo sono limitate: non si può fare tutto. E ricorda che curare i contenuti è un’attività che si fa quotidianamente. Dunque, la scelta delle piattaforme va fatta in base alla facilità d’uso percepita dal curatore. Ma anche in funzione del numero di contenuti di qualità che si decide di condividere online.
Quali piattaforme usare per fare content curation?
Come ho detto nel paragrafo precedente, le piattaforme disponibili per i content curator sono moltissime. Vediamo per esempio alcune tra le più note:
- Scoop.it. Con ogni probabilità, è la più conosciuta piattaforma per trovare contenuti di grande valore. Facile da usare, permette di condividere contenuti web con pochi clic.
- Pealtrees. Si tratta di uno spazio online in cui collezionare, organizzare e condividere tutto ciò che fa parte dei tuoi interessi sul web.
- Storify. Una piattaforma per la content curation che è in realtà un vero e proprio social media. In effetti, Storify è un po’ Pinterest, un po’ Facebook e un po’ Twitter. Molto facile da usare, permette di dare sfogo a una certa creatività.
- Pinterest. Forse qualcuno si arrabbierà a vederlo in questo elenco, perché Pinterest è anche (se non soprattutto) un social media a pieno titolo. Ma questo strumento può essere considerato anche un’efficace piattaforma sulla quale condividere contenuti di qualità sotto forma di immagini.
- Percolate. Si tratta di una piattaforma per la content curation ideale per le aziende che desiderano raccogliere, catalogare e condividere tutto ciò che viene pubblicato dal brand sui diversi social media. Percolate permette, in modo semplice, di creare un unico luogo di raccolta, aggregazione e condivisione delle notizie online del brand.
A titolo di esempio su come operano in genere queste piattaforme, riporto un simpatico video che spiega il meccanismo di funzionamento di Scoop.it. Il video è utile anche per capire l’importanza della content curation ai nostri giorni.
Alcune considerazioni finali sulla content curation
Per ricapitolare, abbiamo visto come la content curation sia una disciplina che produce effetti benefici per qualsiasi progetto online. È infatti in grado, se fatta con serietà, di ridurre il sovraccarico informativo degli utenti web di una nicchia, portando alla loro attenzione solo i migliori contenuti di qualità.
Di conseguenza, abbiamo compreso che il content curator è un professionista del web la cui attività è fondamentale. La sua figura professionale è complessa e prevede varie abilità. Niente di più sbagliato che ritenerlo una persona che passa le giornate a cazzeggiare online, condividendo qualcosa di tanto in tanto!
E tu che rapporto hai con lo scovare e poi condividere sul web contenuti di valore? Hai mai pensato che anche tu potresti essere considerato un content curator? In questo senso, quanto lo sei consapevolmente e quanto no? Lascia un commento e condividi con noi quali sono le tue impressioni sulla content curation e quali sono le eventuali piattaforme che adoperi per farla!
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Questo post sulla content curation, cioè sull’arte di diventare esperto di una nicchia, cioè content curator, è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da oltre 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content creator. Dal 2011, gestisco questo mio blog personale, visitato da migliaia di persone ogni giorno. Sono anche l’autore del libro “Scrivere per il web 2.0”.
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