Brand awareness: che cos’è? Serve davvero alle aziende?

che cos'è la brand awarenessChe cos’è la brand awareness? È un concetto piuttosto facile da definire in termini teorici. È però meno facile da mettere in pratica. In poche parole: la brand awareness è la conoscenza che i clienti hanno di un brand, cioè di una marca. Si ha quando i clienti di una marca, sentendo o leggendo il suo nome oppure vedendo il suo marchio, ricordano che cosa vende quel brand e quali valori rappresenta.

Ti faccio qualche esempio. Quando senti il ​​nome di Armani, probabilmente pensi anche tu a prodotti di abbigliamento che sono costosi e che garantiscono una certa eleganza. Se invece senti nominare Disney, probabilmente pensi ai cartoni animati, ai film per bambini o ai parchi tematici di proprietà del brand. In entrambi i casi, le associazioni mentali sono in genere positive. Di più: probabilmente, riusciresti a essere molto specifico nel descrivere ciò che offrono i due brand e che cosa rappresentano nell’immaginario delle persone.

Quindi, l’obiettivo di un imprenditore che vuol fare brand awareness dovrebbe essere il seguente: far sì che il suo pubblico in target possa avere una percezione immediata e positiva del suo brand. I tuoi clienti si devono ricordare di te e devono sapere il perché hanno un’immagine positiva del tuo brand.

Quando parliamo di brand awareness, però, non si tratta solo di visibilità o di memoria. Bisogna proprio che i clienti abbiano anche una percezione chiara e positiva di ciò che l’azienda e la sua offerta rappresentano. Vale a dire del suo posizionamento di marca.

 

Come si aumenta la brand awareness?

Incrementare la popolarità e la riconoscibilità di una marca richiede un’attenta strategia, proprio come qualsiasi altro aspetto di una campagna di marketing. Tanto per cominciare, è necessario mettere sul mercato il miglior prodotto e il miglior servizio clienti possibili. Non importa se la tua attuale base di clienti è ristretta: quei clienti inizieranno a innescare il passaparola sul tuo brand.

Assicurati quindi che i clienti diffondano una buona immagine della tua azienda. Come? Puoi iniziare a dare una percezione positiva del tuo brand aiutando i clienti. Per esempio, creando contenuti di valore per il tuo pubblico (questo è il content marketing) oppure sostenendo cause benefiche o una comunità attraverso donazioni. Queste cose gioveranno all’immagine del tuo brand e ai suoi valori.

È ovvio che anche la pubblicità aiuta la brand awareness. Anzi: le grandi multinazionali spendono tantissimo denaro per campagne promozionali di tipo tradizionale (giornali, riviste, radio e tv), cioè per il cosiddetto mass market. E spendono molto anche per le PR. Da non dimenticare poi lo storytelling: esistono brand che sono stati lanciati proprio grazie a quello. In effetti, le persone si sintonizzano più facilmente con i valori di un brand se dietro c’è una certa narrativa aziendale o anche una storia personale (quella del fondatore o di un testimonial).

La brand awareness è più potente se, per esempio, spieghi come la tua marca ha aiutato qualcuno a raggiungere i propri obiettivi, se indichi come ha migliorato la vita di alcuni o se racconti come ha aiutato le persone a realizzare il loro potenziale. Le storie sono parecchio potenti per aumentare la notorietà e la riconoscibilità di una marca. Sono una delle armi migliori a disposizione del marketing.

Infine, un aiuto alla brand awareness arriva anche dalla SEO e dai social network. Puoi per esempio organizzare dei concorsi sui social media, stimolare le recensioni dei tuoi clienti più soddisfatti, migliorare il posizionamento su Google del tuo sito web e del tuo e-commerce ecc. Insomma: la parola d’ordine è engagement, cioè coinvolgimento.

 

Come misurare la brand awareness?

È fondamentale studiare una procedura per misurare la riconoscibilità della propria marca e, quindi, per capire se gli investimenti di marketing hanno successo. Già, ma come si fa?

Puoi iniziare calcolando il volume di ricerca su Google delle parole chiave collegate al tuo brand. Puoi usare per esempio Ubersuggest per sapere quali sono i volumi delle persone che digitano informazioni riguardanti la tua marca. È un’attività semplice, ma efficace per avere un riscontro.

Poi monitora i tuoi siti: quanto traffico stanno ricevendo? O meglio: quanto traffico diretto stanno ricevendo? In effetti, chiunque può arrivare sui tuoi siti attraverso una ricerca o un link sui social media. Tuttavia, le persone che arrivano sul tuo sito digitandone l’URL sono quelle che già conoscono il tuo brand o che addirittura sono clienti. Ecco perché è utile controllare le proprie statistiche sul traffico diretto. Devi verificare che sia in costante aumento da quando hai iniziato le tue attività di brand awareness. Se si incrementa, allora il tuo marketing va nella direzione giusta.

Inoltre, puoi anche monitorare le tue metriche sui social. Più follower, condivisioni, like, commenti e retweet indicano che la tue campagne di sensibilizzazione sul brand stanno funzionando.

Infine, uno dei modi più semplici per misurare la tua brand awareness è lanciare un sondaggio. Non serve fare tante domande alle persone intervistate (che devono però essere in target). Ne bastano anche solo quattro o cinque. Se la tua campagna di brand awareness funziona, otterrai risposte positive dal sondaggio. Nel senso che la percezione del brand sarà positiva.

Insomma: con un’adeguata esposizione del brand, puoi arrivare più o meno velocemente a un livello di reputazione sufficiente ad avere molti più clienti. Di conseguenza, farai crescere le vendite e il fatturato nel tempo.

 

Un equivoco pericoloso: un conto è la brand awareness e un altro sono le vendite

Sei un imprenditore? Hai un’azienda o un business? Se sì, ciò significa che devi fare necessariamente brand awareness? Bella domanda. Anche perché alla base della questione c’è un equivoco che merita di essere chiarito. Quale?

Partiamo da qui. Dare visibilità alla propria marca è un caposaldo del marketing. In effetti, se il tuo nome si diffonde tra il pubblico, è più facile che le tue vendite salgano. Pertanto, i tuoi prodotti e servizi devono farsi conoscere tra i consumatori (o le aziende) che sono potenziali clienti. Fin qui, nulla di trascendentale. È buon senso prima ancora che marketing.

Peccato però che molti imprenditori pensino che la brand awareness sia decisiva a livello commerciale. Cioè? Credono, spesso illusi da marketer in cattiva fede, che far conoscere il proprio brand sia sufficiente per far schizzare le vendite. Non è purtroppo così.

La brand awareness è importante, non voglio negarlo. Ma è solo un pezzo della realizzazione della strategia di marketing. Prima bisogna aver dato all’azienda (e ai prodotti o servizi che offre) un posizionamento di marca definito, che renda la proposta unica, cioè differente da quelle dei competitor. Poi, occorre studiare anche un sistema di acquisizione clienti, cioè un sistema di lead generation. Vale a dire un meccanismo che crei un flusso continuativo di contatti commerciali, che i venditori aziendali possono poi chiudere.

Quello che voglio dire è che è pericoloso pensare che la brand awareness sia tutto. È una parte importante del marketing, certo, perché fa conoscere il brand ai potenziali clienti. Ma non può essere lasciata sola. Serve infatti un’attività più complessa, che si appoggi anche ad altri processi. Perché la semplice visibilità e riconoscibilità non si trasformano automaticamente in fatturato. Bisogna quindi che gli acquisti siano stimolati in modo più diretto e incisivo.

 

In conclusione…

La tua azienda come se la cava con la brand awareness? La tua marca è riconoscibile e riconosciuta dai clienti in target? Oppure non è memorabile? Forse che il tuo brand viene confuso con tutti gli altri? Insomma: il tuo pubblico sa chi sei e qual è il tuo brand positioning? Oppure ti percepisce come una delle tante offerte più o meno simili che il mercato propone? E poi: come misuri la tua brand popularity? E ancora: questa popolarità si traduce concretamente in vendite? Lascia un messaggio qui sotto per condividere la tua esperienza con tutti noi!

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riconoscibilità di marcaQuesto articolo che ti spiega che cos’è la brand awareness e se è utile davvero alle aziende è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da oltre 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio business blog, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono autore di “Scrivere per il web 2.0”.
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