Quando scorro la timeline di Facebook, mi capita spesso di leggere annunci sponsorizzati in cui un ragazzo di vent’anni o poco più si rivolge agli imprenditori. Nell’annuncio, collegato quasi sempre a un funnel video, il ragazzo parla con un intento preciso: convincere gli imprenditori che ha la soluzione giusta per aiutarli a fare impresa.
Trovo la cosa divertente. Come fa un imprenditore di 40-50-60 anni a ritenere autorevole un ragazzo così giovane? Quale credibilità può avere quel ragazzo, che sostiene di insegnargli a fatturare di più? Un giovane che è fresco di laurea o che, in certi casi, è addirittura neodiplomato può permettersi quel messaggio? Davvero è convincente? Davvero l’imprenditore affiderà il marketing, la comunicazione e la lead generation della sua azienda a chi, per limiti anagrafici, non ha ancora grandi esperienze professionali?
Eppure un po’ di cose sono cambiate negli ultimi vent’anni. Internet ha fatto crollare tante barriere, soprattutto quelle legate ai costi. Ora avviare un’attività online è relativamente economico. Fino alla fine degli Anni ’90, l’unica alternativa sarebbe stata aprire un business fisico. Ma lì occorreva investire un certo capitale. Nel 2018 servono solo poche migliaia (centinaia?) di euro (conteggiando anche un po’ di promozione su Facebook Ads o su Google AdWords).
Se è vero che praticamente chiunque può oggi aprire un’attività sul web, c’è però qualcosa che non è cambiato negli ultimi due decenni. È la difficoltà di avere successo come imprenditori. Quella difficoltà è rimasta la stessa. Anzi: è perfino aumentata, se vogliamo. Perché l’abbassarsi delle barriere di accesso ha permesso a tante persone impreparate di lanciarsi in veri e propri azzardi imprenditoriali. Il che non è la premessa ideale per creare qualcosa di solido e profittevole.
La mancanza di cultura imprenditoriale è pericolosa sul serio. Il ragionamento che molti fanno è il seguente: “Internet è un’opportunità e ce l’ho a portata di mano. Non serve nemmeno un gran budget. Apro il mio business online per vendere qualcosa che sul web già funziona. Così, se tutto va bene, farò anch’io i soldi”. Ecco, questo è un modo di pensare sbagliato. È sbagliato perché è il prodotto di una mentalità sbagliata.
Leggo spesso biografie di imprenditori. Se c’è una cosa che ho capito di loro è che non hanno fatto business per fare i soldi. Hanno aperto le loro aziende per altri motivi. Quali? Per esempio, perché si erano accorti che le persone avevano un problema: i loro prodotti avrebbero risolto quel problema. Oppure hanno aperto le loro aziende perché erano appassionati dei prodotti di un settore, così hanno voluto entrarci e il mercato li ha premiati. Oppure hanno aperto le loro aziende anche solo per far vedere al mondo che la loro intuizione era vincente, che erano stati bravi, che avevano vinto la scommessa.
Per un imprenditore, i soldi non sono mai il fine. Sono solo il mezzo, uno dei tanti. Potrei addirittura dire che, per gli imprenditori veri, i soldi rappresentano unicamente lo strumento che misura il successo che hanno avuto. Un imprenditore ha creato un’azienda che vale cento milioni di euro? La sua felicità non sta nel denaro che ha nelle sue tasche, ma nella ricchezza che ha generato intorno a sé e che rappresenta l’indicatore di quanto è stato bravo.
Forse le mie parole ti sembrano assurde, ma fidati che ho ragione. L’imprenditore vero è uno che vuole incidere sulla realtà. Non desidera fare i soldi per i soldi. Questo non gli interessa proprio. Sa anzi che chi si pone come unico obiettivo il fare i soldi difficilmente li fa. Perché il vero traguardo è creare valore, incidere sulla realtà, cambiare in meglio le cose. Se si riesce in questo, il denaro arriva di conseguenza, come un premio. Ma se il denaro è l’unico scopo, sarà difficile creare qualcosa che funzioni. O che sia duratura.
Torniamo adesso alla domanda che ho fatto nel titolo del post: funziona aprire un business online con l’unico obiettivo di fare i soldi? La risposta è no. Internet, come abbiamo visto, ha abbassato di parecchio le barriere d’accesso alle attività imprenditoriali. Però, è ancora necessario avere una mentalità da imprenditore. Mettere in piedi un business online senza avere il giusto mindset e senza curarsi di dare valore ai clienti è inutile. Perché è qualcosa che, nella migliore delle ipotesi, ci porterà a qualche guadagno sporadico. Nel caso più favorevole, il nostro business sarà temporaneo, cioè durerà qualche settimana o qualche mese. Verremo spazzati via dai primi clienti che si lamentano, dal primo cambiamento importante dell’algoritmo di Google oppure dalle prime modifiche di Facebook riguardanti la pubblicità sulla sua piattaforma. È questo che vogliamo?
Internet ci dà la possibilità concreta di guadagnare online. Essere imprenditori e creare qualcosa che funziona sul serio e che dura è però un’altra cosa. Non dobbiamo confondere i due piani. D’altronde, nessuno regala niente e le scorciatoie non esistono. Questa è una legge che vale ovunque, anche sul web. Vale anche per me: se questo mio blog ha raggiunto un po’ di popolarità e mi aiuta a fare business è perché quello che stai leggendo è il post numero 1279 che ho pubblicato. Come vedi, nessun trucco magico, ma tanto lavoro e tanta pazienza. 🙂
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Questo post che indaga se funzioni o meno aprire un’attività online solo per fare i soldi è stato scritto da Alessandro Scuratti, content marketing specialist e business blogger.
Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono anche l’autore di Scrivere per il web 2.0.
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