A settembre, Nielsen ha pubblicato una ricerca sul grado di fiducia dei consumatori nei confronti dell’advertising e sul grado di efficacia del messaggio pubblicitario “all’interno dell’ecosistema mediale”.
L’indagine (leggila e scaricala qui o qui) è stata realizzata a maggio 2013, su un campione costituito da più di 29.000 intervistati online appartenenti a 58 Paesi di tutto il mondo. Sono perciò disponibili dati che si riferiscono a diverse realtà geografiche, come per esempio quella mondiale, quella europea e anche quella italiana.
Attenzione a una cosa, per evitare di interpretare male la lettura dei dati. Sottolineo che la ricerca ha analizzato il grado di fiducia e poi il grado di efficacia delle varie forme di pubblicità. Non confondiamo i due parametri.
Qual è il risultato che più spicca? Questo: i consigli degli amici e dei conoscenti, cioè il caro e vecchio passaparola, sono la forma di pubblicità che più ispira fiducia tra i consumatori. Infatti, ben l’84% della popolazione mondiale dichiara di fidarsi, nel momento di prendere decisioni di acquisto, delle opinioni dei conoscenti o degli amici.
Ecco una grafica che illustra in quali forme di pubblicità i consumatori a livello mondiale ripongono la loro fiducia:
Ecco invece alcuni dei risultati dello studio per quanto riguarda i mezzi di comunicazione pubblicitaria in cui gli Italiani ripongono la loro fiducia:
- Il 78% degli Italiani si fida del passaparola. Il dato è però in calo rispetto alle precedenti osservazioni di Nielsen. Come mai? Forse questo fatto è dovuto a un’esigenza oggi più forte da parte dei consumatori di maggiori dettagli sui prodotti o sui servizi – soprattutto su quelli che comportano una spesa elevata – prima di fare la scelta definitiva di acquisto.
- Dopo il passaparola, in seconda posizione, troviamo le opinioni e le recensioni – frutto di esperienze concrete e dirette – che vengono postate sui social media. Il trend della fiducia associata alle recensioni condivise sui social media è in leggera crescita.
- A soddisfare il bisogno di informazioni dettagliate dei consumatori italiani ci sono anche i pubbliredazionali. In effetti, il 50% degli Italiani dice di avere fiducia in questa tipologia di messaggio pubblicitario.
- Il 42% dei nostri connazionali si fida anche della pubblicità televisiva, che occupa il quarto posto della graduatoria. Un dato sicuramente interessante correlato a quello appena fornito: la fiducia nell’advertising televisivo in Italia è passata dal 28% del 2011 al 42% del 2013!
- Nella successiva posizione della classifica di fiducia italiana, troviamo la fiducia nella pubblicità radiofonica (41%), mentre prima ancora il 50% degli Italiani indica di fidarsi dei messaggi pubblicitari sui quotidiani.
- Più sotto, il 40% degli intervistati italiani dice di fidarsi dei consigli di acquisto che trova sui siti web aziendali. Il trend pubblicitario dei siti aziendali usati come veicolo di web advertising è in forte crescita (in Italia si passa dal 28% del 2011 al 40% del 2013). Seguono i messaggi di advertising contenuti nei video online (il 35% degli intervistati italiani si fida di essi).
- Non manca l’email marketing: il 33% del campione nazionale dichiara di considerare attendibile questa tipologia di comunicazione pubblicitaria online. Raffrontando poi i dati dell’email marketing 2013 con quelli del 2011, si registra un incremento di credito nei consumatori (la fiducia nell’email marketing in Italia è passata dal 26% al 33%).
- E poi: quasi un Italiano su tre (il 32% del campione) dichiara di essere ben predisposto verso la pubblicità nell’ambito dei social network, che sono in netta crescita in quanto a fiducia concordata (i social network in Italia sono passati dal 23% al 32% in due anni).
Dopo aver analizzato la fiducia degli Italiani, passiamo a mostrare quello che la ricerca di Nielsen dice sull’efficacia della pubblicità in Italia:
- Anche in questo caso, al primo posto nell’efficacia della pubblicità in Italia troviamo i consigli dei conoscenti o degli amici. Il passaparola muove all’acquisto quasi tre consumatori su quattro (il 73% del campione di intervistati che sono nostri connazionali).
- L’indagine di Nielsen rileva poi che (e questa è la seconda posizione nella classifica dell’efficacia pubblicitaria) il 59% degli Italiani è indotto all’acquisto dalle opinioni e dalle recensioni online degli altri consumatori.
- Per ciò che riguarda la televisione, si può notare che il 49% degli intervistati italiani ha dichiarato di essere spronato all’acquisto dai messaggi pubblicitari in tv.
- Tornando alla Rete, si registra che i siti web aziendali hanno la capacità di incentivare i comportamenti di acquisto nel 41% degli intervistati nel nostro Paese. L’efficacia dei siti web dei singoli brand è in crescita in Italia: dal 33% nel 2011 al 41% nel 2013.
- Il 40% degli Italiani è invece spinto all’acquisto dalle campagne di email marketing, che fanno registrare, analogamente a quello che accade ai siti web, una marcata crescita negli ultimi due anni in Italia (si è infatti passati dal 25% del 2011 al 40% del 2013).
- Invece, l’advertising online legato ai social network invita al consumo il 38% degli Italiani. Le piattaforme sociali fanno registrare in Italia un trend di crescita piuttosto notevole, visto che si è passati dal 22% di efficacia in Italia del 2011 al 38% attuale.
Insomma: il passaparola resiste in cima sia alla classifica della fiducia che a quella dell’efficacia. Niente sembra poterlo insidiare, sia a livello mondiale che italiano.
E tu, che ne pensi di questi dati? Anche tu hai trovato sul web delle ricerche i cui risultati vanno in questa direzione? Ti va di condividerle lasciando un commento qui sotto con un link agli studi che hai scoperto tu?
Si, putroppo più di quanto si possa pensare, a discapito di sofisticate operazioni di web marketing.
articolo ottimo. credo molto nel passaparola online, e girando un pò sul web ho trovato questa piattaforma nata proprio per generare passaparola: Buzzoole.
secondo voi è un progetto vincente?
Ciao Luigi,
Grazie per aver apprezzato questo mio post sulla pubblicità e, in particolare, sul passaparola.