Come cambia la punteggiatura sul web? In questo nuovo podcast, chiacchiero per oltre trenta minuti di quelli che sono gli adattamenti che la punteggiatura deve fare al web writing. Già, perché la scrittura online ha cambiato qualcosa anche nell’uso dei cosiddetti segni di interpunzione.
Come vedremo, alcuni segni della punteggiatura si adoperano online allo stesso modo che sulla carta, alcuni modificano leggermente il loro utilizzo, altri assumono una vera e propria vita nuova! Insomma: valeva la pena dedicare una puntata del podcast anche a questo tema. Anche perché, come sostengo da anni, si capisce se una persona sa scrivere davvero, sia che si occupi di scrittura creativa che di business writing, se sa usare bene la punteggiatura! Continua a leggere…
Il punto esclamativo e il punto interrogativo sono due segni molto comuni della nostra punteggiatura. Vale quindi la pena di approfondire il discorso sulle loro regole d’uso nella scrittura: ecco la mia guida.
Come si usano questi due segni di interpunzione negli scritti? Il punto esclamativo serve a chiudere una frase pronunciata con enfasi marcata o una esclamazione. Per esempio: “La mia scrittura è spesso sopra le righe: non so come potrei terminare le mie frasi se non avessero inventato il punto esclamativo!”. Invece, il punto interrogativo serve a chiudere tutte quei periodi che formulano una domanda. “Ti sei ricordato di mettere il punto interrogativo alla fine di ogni tua frase?”. Continua a leggere…
I tre puntini – che in un caso particolare del loro uso possono anche chiamarsi puntini di sospensione – sono un segno della punteggiatura molto diffuso. Così adoperato da chi scrive da essere spesso abusato. Vediamo allora nel dettaglio qual è il loro uso corretto nella scrittura della lingua italiana.
A che cosa servono, innanzitutto? I tre puntini segnalano la sospensione di un discorso, un passaggio a un nuovo argomento da parte di chi sta scrivendo. Prima regola: possono essere inseriti sia all’inizio che alla fine di una frase. Un altro loro uso è quello di creare una breve pausa prima di una rivelazione importante. Come anticipato, quando sono usati in quest’ultimo senso, essi possono chiamarsi anche puntini di sospensione. Continua a leggere…
Dopo aver parlato delle regole grammaticali della virgola, dei due punti, del trattino e della lineetta, oggi è la volta di affrontare due altri importanti segni della punteggiatura italiana: il punto e il punto e virgola. Vediamo allora quali sono le loro consuetudini d’uso in italiano. Continua a leggere…
La lineetta (“–”), proprio come il trattino, è uno di quei segni della punteggiatura di cui si fa un uso sporadico, ma che bisogna comunque conoscere se si vuole padroneggiare la scrittura in ogni suo aspetto.
Iniziamo col dire che la lineetta è un segno diverso dal trattino. In effetti, dal punto di vista tipografico, la lineetta è lunga circa il doppio rispetto al trattino. Non bisogna perciò confonderli. Altra osservazione: la lineetta è sempre preceduta e seguita da uno spazio. Questa è una regola che, nel caso del trattino, presenta invece eccezioni.
Qual è l’uso della lineetta nella punteggiatura della lingua italiana? La lineetta si usa innanzitutto per staccare dal resto del testo una frase incidentale. In tal senso, la lineetta ha un utilizzo molto simile a quello della virgola o a quello delle parentesi tonde. La consuetudine vuole che, se la frase incidentale si trova al centro del periodo, la lineetta debba aprire e chiudere l’inciso. Invece, se la frase incidentale si trova a fine periodo, dopo l’inciso basterà mettere il punto fermo. Facciamo due esempi per chiarire meglio questa norma.
La lineetta – da non confondere con il trattino – è un segno della punteggiatura.
La lineetta appartiene a pieno titolo ai segni della punteggiatura – benché molti ignorino questo fatto.
La lineetta di chiusura dell’inciso può essere seguita da una virgola, se la punteggiatura della frase lo richiede. Invece, è un sbagliato scrivere un qualsiasi segno di punteggiatura prima della lineetta che apre l’inciso. Facciamo anche qui un esempio per spiegare la norma.
Se intendi dire che la lineetta ha una lunghezza circa doppia del trattino – benché alcuni lo contestino –, allora sono d’accordo.
A volte, una lineetta (seguita da uno spazio) all’inizio della riga introduce la battuta di un discorso diretto. Però, nello scrivere i dialoghi, è sempre meglio optare per l’uso delle virgolette caporali.
La lineetta: alcune osservazioni
Un paio di osservazioni sull’uso della lineetta nella punteggiatura della lingua italiana:
Bisogna evitare che una lineetta si trovi alla fine di una riga o all’inizio di una riga. Questo affinché la lineetta non venga confusa con il segno di a capo (che è invece un trattino).
Bisogna evitare che una riga inizi con una lineetta seguita da una virgola. Invece, è ammissibile che una lineetta seguita da una virgola chiuda una riga.
Ecco, questo è quello che si può indicare circa l’uso della lineetta nella nostra lingua. Conoscevi già tutte le norme e le consuetudini d’uso che riguardano questo particolare segno della punteggiatura? Lascia un commento e condividi con noi quanto è utile, a tuo giudizio, conoscere così dettagliatamente la punteggiatura e saper usare in modo corretto la lineetta!