I social network stanno influenzando sempre più i nostri comportamenti, anche in àmbiti che prima non erano strettamente collegati al web. E uno di questi è il mondo del lavoro. Per esempio, vi siete mai chiesti se avere un profilo su un social network possa influenzare i risultati di chi cerca lavoro?
La risposta alla domanda sopra è sì. Un tempo, se si era alla ricerca di un nuovo lavoro, ci si impegnava a scrivere un curriculum vitae e la relativa lettera di presentazione, per poi inviare la propria autocandidatura alle aziende che si reputavano interessanti. A quel punto, si rimaneva in attesa di una convocazione al colloquio di lavoro. Oggi, le cose sono un po’ cambiate.
Per trovare un lavoro si seguono ancora gli step che ho indicato sopra, ma gli strumenti a disposizione dei responsabili del personale sono aumentati. Fare selezione di candidati oggi è più complesso che un tempo. E un nuovo strumento a disposizione dei selezionatori è proprio la Rete. Perché sul web i candidati ci passano parecchio tempo, lasciando delle tracce. E molto spesso nei profili personali sui social network si trova un buon numero di elementi utili a formulare un giudizio su di loro.
A testimonianza di ciò, ecco un’infografica di Jobvite (a destra, clicca per ingrandirla) che ci mostra come sia importante la nostra presenza sui social network in relazione alle nostre opportunità di carriera lavorativa. Nello specifico, l’attenzione di Jobvite si concentra su Facebook, su Twitter e su LinkedIn, il social network dedicato specificatamente alle relazioni lavorative. Vediamo nei dettagli il quadro che ne esce.
Una premessa. I dati qui sotto si riferiscono alla realtà americana. Esistono però altri studi che indicano che la realtà europea e italiana in particolare si stanno muovendo in quella stessa direzione.
- Ben il 92% delle aziende usa LinkedIn, Facebook o Twitter nel proprio processo di selezione del personale. Il che mostra quanto sia importante l’immagine che diamo di noi stessi su questi social network.
- Il 73% delle aziende ha fatto nuove assunzioni attraverso i social network. Di queste, l’89% è avvenuto via LinkedIn, il 26% via Facebook e il 15% via LinkedIn.
- Il tuo modo di presentare la tua persona attraverso i tuoi profili sui social network è importantissimo: l’86% dei selezionatori del personale afferma infatti che va a guardare i profili dei candidati sui social network. Insomma: i social sono praticamente una lettera di accompagnamento o un curriculum vitae involontari!
A questo punto, l’infografica dà un consiglio saggio: nel creare un curriculum vitae, includi i link ai tuoi profili LinkedIn, Twitter e Facebook, affinché i selezionatori non possano sbagliare, finendo magari sul profilo di un tuo omonimo!
- Quali sono le cose che non piacciono ai selezionatori nei profili sociali dei candidati all’assunzione? Al primo posto (78% dei casi) i post in cui il candidato parla di droghe, poi i post in cui si fanno riferimenti sessuali (66%), quelli in cui si postano insulti a carattere religioso (61%), i post che dimostrano limiti di ortografia e di grammatica (54%) e, infine, le foto in cui il candidato fa abuso di alcol (47%).
N.B.: fa una peggiore impressione ai selezionatori chi scrivere male rispetto a chi abusare di alcol!
- In particolare, a un selezionatore del personale piace vedere che un candidato è membro di organizzazioni professionali del suo settore. Fa anche bella impressione mostrare nei propri profili sui social network che si è membri di associazioni di volontariato.
- Esistono dei contenuti da postare con cautela sui propri profili sui social network? Sì, esistono. Si tratta per esempio dei contenuti politici (18% di impatto negativo) e ancor di più di quelli a contenuto religioso (26%).
Quindi, il consiglio è quello di agire sulle impostazioni della privacy dei propri profili, affinché i contenuti potenzialmente “pericolosi” vengano nascosti.
- Le referenze contano, eccome! Un candidato su sette che può dimostrare referenze viene assunto, contro soltanto uno su cento tra i candidati che non ne hanno alcuna.
Pertanto, se stai cerando di trovare lavoro, dovresti fare in modo di avere qualcuno che ti sponsorizzi. Che cosa significa? Beh, per esempio, dovresti fare in modo di avere delle segnalazioni sul tuo profilo LinkedIn.
E tu, che ne pensi? Conosci altri studi che mostrano le correlazioni tra la ricerca di un nuovo lavoro e l’uso che fanno della Rete i direttori del personale? Se sì, ti va di postare un commento qui sotto indicando i link a queste ricerche?