Search engine optimization: consigli per scalare le SERP di Google

search engine optimizationOggi vorrei condividere con voi alcune delle pratiche di search engine optimization che permettono ai miei contenuti di posizionarsi nella prima (o la massimo nella seconda) pagina di Google.

Queste pratiche non si possono chiamare trucchi o segreti di search engine optimization. In effetti, sono tutte cose note nell’ambiente, e da molto tempo. Probabilmente, neanche la loro combinazione è chissà quanto originale, anche se è vero che mi concentro più su alcune cose che su altre. Comunque, ora condivido con voi le cose più importanti che solitamente faccio per ottimizzare i miei contenuti web.

Inizio con una premessa. La ricetta che vi darò funziona abbastanza bene. Parliamo di numeri. Attualmente, monitoro il posizionamento su Google di 123 keyword. Fino a tre mesi fa, erano molte di più. Ma un incidente elettrico mi ha bruciato il disco fisso del pc e non avevo una copia dei dati delle keyword…  🙂  Così, ho dovuto ricominciare a monitorarle da zero. E nel riscrivere la lista mi sono sfuggite varie keyword.

Dunque, il controllo fatto stamattina dice che, delle 123 keyword che adesso monitoro, 72 sono in prima pagina di Google e 26 in seconda. Le restanti 25 keyword sono in terza pagina o oltre. Insomma: quando scrivo un post con il mio metodo, finisce in prima pagina nel 58,5% dei casi. Se consideriamo il posizionamento in prima e seconda pagina, la percentuale sale al 79,7%.

E quanto tempo ci mettono i miei contenuti web a posizionarsi in prima pagina di Google? A volte, il posizionamento è immediato: pubblico e il contenuto è praticamente subito lì. A volte, ci mette anche un mese, che è un tempo comunque piuttosto breve.

I risultati mi paiono abbastanza buoni. Soprattutto se si considera che la nicchia in cui scrivo è quella della comunicazione online, del web marketing, della search engine optimization. È cioè il settore in cui si muovono i professionisti, gli esperti, i guru di Internet. Il fatto che io riesca a ritagliarmi uno spazio tutto mio indica che davvero il web premia il merito. E che i consigli di SEO che ora vi do funzionano.

C’è da dire una cosa, per completezza d’informazione. Comunicare sul Web è un blog giovane ma ben avviato. Questo è il suo post numero 331 in poco più di un anno e mezzo. È perciò possibile che i nuovi post godano di un effetto traino dovuto all’appartenere a un blog che è ormai una realtà posizionata. Anche questo è search engine optimization e ha un peso non trascurabile.

Ma ora veniamo ai consigli di SEO. In sostanza, ecco le cose che faccio per ottimizzare i miei post:

 

1) Creo contenuti di qualità

Mi rendo conto che creare contenuti di qualità non è una vera e propria pratica di search engine optimization. Ma provate voi a creare contenuti web scadenti e poi a curarne il posizionamento su Google. Magari riuscirete a fregare chi vi visita la prima volta. Ma a lungo andare sia gli utenti web che Google capiscono chi è capace di creare contenuti di qualità e chi no. E premiano giustamente solo chi è serio.

 

2) Ottimizzo i post per una sola keyword

A mio giudizio, i risultati migliori nel posizionamento si ottengono ottimizzando un contenuto per una sola keyword. Se si vuole ottimizzare una pagina web o un post per tre-quattro keyword, si faranno solo pasticci.
In sostanza, io scelgo un argomento di cui parlare e poi mi chiedo qual è la keyword che lo descrive, che lo identifica. A quel punto, scrivo il post e lo ottimizzo per la keyword primaria che ho individuato.

 

3) Curo l’ottimizzazione del tag title

Nel tag title inserisco sempre la keyword primaria del mio contenuto web. Cerco di inserire la keyword prima possibile, poiché è meglio che essa sia più prominente possibile (keyword prominence).

 

4) Curo l’ottimizzazione del tag H1

Il tag H1 è il titolo dei miei post. Come per il tag title, cerco di inserire in esso il prima possibile la keyword primaria. Una particolarità: ogni mio tag H1 coincide sempre con il tag title del relativo post.

 

5) Curo l’ottimizzazione del tag description

Anche qui inserisco la keyword primaria il prima possibile. A volte, la inserisco due volte. La seconda volta è verso la fine della frase. Cerco di scrivere un tag description che attiri l’attenzione di chi sta scorrendo la SERP di Google, affinché il CTR del post ne benefici.

 

6) Creo articoli di almeno 1.000 parole

Non sempre è vero: a volte ho poco tempo. Oppure l’argomento non si presta a lunghe dissertazioni. Però, è indubbio che più un post è lungo più ha possibilità di un buon posizionamento su Google. In questo senso, ho notato che scrivere contenuti di qualità sotto le 500 parole è fatica sprecata o quasi. Scrivere post intorno alle 1.000 parole è invece ottimo. Se poi si riesce a scrivere post o articoli di oltre 1.500 parole, si è fatta una gran cosa per il posizionamento. Questa è la mia esperienza su questo blog e, più in generale, nel mio lavoro di web content editor.
Tanto per fare un esempio, il post che state leggendo contiene circa 1.250 parole.

 

7) Inserisco immagini nei post

Inserire immagini nei contenuti web è fondamentale per il loro posizionamento sui motori di ricerca. Quando ho forti ambizioni di posizionamento per un post, inserisco in esso tre o più immagini. A ognuna di esse do un nome che contiene la keyword primaria del post. Inoltre, compilo sempre gli attributi alt text e title del tag IMG. In essi, manco a dirlo, inserisco anche la keyword primaria. Infine, posiziono l’immagine immergendola nel contenuto. Ma non in una zona di contenuto casuale: il testo nelle sue vicinanze deve contenere la keyword primaria.

 

8) Curo l’ottimizzazione del tag H2

Non sembrerebbe, ma anche il tag H2 dà una bella mano al posizionamento su Google. Per la sua ottimizzazione, seguo le regole che mi sono dato per il tag H1. Quasi mai mi spingo a livelli di sottotitoli che vanno oltre il tag H2. Per esempio, in questo blog penso di aver usato il tag H3 non più di un paio di volte.

 

9) Creo link interni

In ogni nuovo post, cerco di inserire almeno tre-quattro link ad altri post. Questa è senza dubbio una pratica molto potente di search engine optimization.

 

10) Uso gli elenchi puntati e numerati

Pare che gli elenchi puntati e gli elenchi numerati abbiano una qualche rilevanza per la search engine optimization. Appena posso, io li uso sempre. Se non altro, danno una struttura più ordinata ai miei post. Se poi danno anche qualche vantaggio in termini di posizionamento su Google, tanto meglio.

 

Ecco, queste sono le cose principali che curo nell’ottimizzazione dei miei post. Come potete vedere, si tratta di pratiche di search engine optimization ben note. Perciò, non ci sono trucchi: mi muovo nell’ambito delle regole, in modo molto trasparente.

A questo punto, mi verrebbe da pensare che il motivo del buon successo di Comunicare sul Web sia un altro. Forse la chiave di tutto non sta in una ricetta di search engine optimization. Forse la chiave di tutto è avere la costanza ogni volta, per ogni singolo post, di fare tutto quello che ho scritto sopra, e altre cose ancora. Forse tutto sta proprio in questo: aver voglia di far fatica, di essere precisi e scrupolosi, di non mollare mai. Questo potrebbe essere l’undicesimo e probabilmente più importante consiglio.  😉

Che pensi di questa mia lista di consigli di search engine optimization per un buon posizionamento su Google? Li condividi? Hai altri suggerimenti da aggiungere? Lascia un commento per condividere con noi quali sono a tuo giudizio le pratiche di search engine optimization più efficaci!

 

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SEO Google SERP layoutQuesto post sui migliori consigli di search engine optimization per scalare le SERP del motore di ricerca di Google è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content creator. Dal 2011, gestisco questo mio blog personale, visitato da migliaia di persone ogni giorno. Sono anche l’autore del libro “Scrivere per il web 2.0”.
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2 pensieri su “Search engine optimization: consigli per scalare le SERP di Google

  1. Irene Galeano

    Carissimo Alessandro,
    premetto che resterò forse l’unica al mondo a non avere il profilo su Facebook perchè odio questa mania di far sapere agli altri di tutto e di tutti, e soprattutto non me ne frega niente di ciò che fanno gli altri nella loro giornata! Sono fuori dal mondo? Me lo dicono in tanti… sarà pur vero…. ma tant’è. Mi sono imbattuta casualmente nel tuo Comunicare sul web a proposito di una ricerca, brevissima, che sto facendo per poter definire alcune azioni di comunicazione da intraprendere sul mio territorio (la Sicilia sud-orientale, Siracusa per l’esattezza) riferite ad un bando di gara europeo. Devo dire che sono stata subito rapita dai tuoi contenuti, che trovo interessanti, intelligenti, garbati e denotano un fondo di generosità da parte tua che è fuori dal comune. Per questo quasi quasi apro un profilo su Google+ (ho letto con interesse l’intervista a Maria Pia De Marzio)….insomma, volevo dirti che la condivisione, fatta nei modi garbati da te proposti, anche se qui riferiti ad un argomento ben definito, ha mietuto una nuova vittima.
    Ciao
    Irene

    Rispondi
  2. Alessandro Scuratti Autore articolo

    Ciao Irene,

    Innanzitutto, grazie dei complimenti che mi fai, sei molto gentile e carina!

    Sono contento che questi miei consigli di search engine optimization ti abbiano aiutato nel lavoro. Uno degli scopi del blog è proprio condividere le mie competenze. Non sono infatti geloso di quel che so: condivido abbondantemente, sperando che anche gli altri facciano altrettanto. 🙂

    Sui social network, ho un attegiamento opposto al tuo: condivido tutto o quasi. Ma capisco, rispetto e anche condivido il tuo punto di vista.

    Un abbraccio a te e un pensiero alla tua bella Sicilia, ciao!

    Rispondi

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