Quanto conta essere primi su Google? Per dirla in modo più specifico: quanti clic si prende la prima posizione organica su quello che è il motore di ricerca più usato al mondo? Backlinko ha condotto uno studio su oltre cinque milioni di query (vale a dire ricerche degli utenti sul motore), studiandone il CTR (cioè su quali risultati cliccano maggiormente le persone). Che indicazioni sono emerse dalla ricerca?
Essere primi su Google significa, mediamente, ricevere il 31,7% di tutti i clic. Come anche altre indagini hanno evidenziato in passato, le prime tre posizioni della prima SERP attirano il grosso dell’attenzione degli utenti web. La ciccia sta lì. Se vuoi portare traffico organico (cioè non a pagamento) sul tuo sito, è comunque bene che tu non scenda sotto la quinta posizione. Altrimenti ti stai accontentando delle briciole.
Sopra a destra, trovi il grafico che riassume l’andamento dei clic sulle prime dieci SERP organiche di Google. Vedi da te che stare nelle primissime posizioni è, in pratica, l’unica cosa che conta per generare traffico verso un sito web, un blog, un e-commerce o qualunque altro progetto.
Che altre indicazioni ha fornito la ricerca? Beh, ha dato diversi input, utili a chiunque si sforzi di fare SEO in modo efficace sul proprio sito o e-commerce. Si tratta di informazioni interessanti, che vanno valutate con attenzione e magari testate anche su Google.it, per vedere se danno un beneficio anche nella nicchia in lingua italiana in cui si è presenti. Ecco dunque quanto è emerso a livello statistico dallo studio:
- Il CTR organico delle posizioni comprese tra la numero 7 e la numero 10 è in pratica lo stesso, dato che varia poco.
- In media, guadagnare una posizione in classifica significa aumentare il traffico verso il proprio sito del 30,8%.
- I tag title che sono scritti sotto forma di domanda hanno un CTR più alto del 14,1% rispetto a quelli che sono invece una frase affermativa.
- I tag title lunghi tra i 15 e 40 caratteri hanno il più alto CTR.
- Gli URL che contengono una keyword portano un CTR del 45% più alto degli URL che non contengono una keyword relativa al tema del contenuto.
- I tag title che usano le cosiddette power words (cioè parole a effetto, volte ad attirare l’attenzione dei lettori in modo più o meno sensazionalistico, come per esempio definitivo, unico, segreto, vincente e così via) ottengono un CTR più basso del 13,9% rispetto alla media.
- I tag title “emozionali” (cioè che puntano a suscitare emozioni, negative o positive, nei lettori), ottengono circa il 7% di clic in più dei title che sono più asettici.
- Compilare il meta tag description delle proprie pagine web fa aumentare il CTR in media del 5,8% rispetto alle pagine i cui webmaster non hanno compilato quell’elemento di testo.
Nel corso degli anni, ho pubblicato su questo blog i risultati di molte indagini come questa. Perché l’ho fatto? Perché sono sempre interessanti. Penso che sia una curiosità condivisa quella di sapere, pur con tutti i limiti di queste ricerche, quanto vale in clic una certa posizione nelle SERP di Google.
È però bene ricordare che il traffico web è sì importante, ma ancor più importante è quel che trovano gli utenti dopo aver fatto clic sul tuo link. In sostanza: conta maggiormente dove atterrano dopo il clic i tuoi potenziali clienti. Il che implica alcune cose: il tuo sito offre contenuti di qualità? È pensato per convertire gli utenti in potenziali clienti o addirittura in clienti (quando ciò è possibile)?
In altri termini: convogliare visite è fondamentale, ma ancor più fondamentale è che te ne fai di quelle visite. Sennò, è come avere un negozio dove magari entra tanta gente, ma nessuno dei potenziali clienti compera nulla. Non vuoi che questo succeda anche alla tua attività, vero?
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Questo articolo su quanto traffico in percentuale portano le varie posizioni nelle SERP organiche di Google è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio business blog, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono autore di “Scrivere per il web 2.0”.
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