Così come nel marketing mix esistono le 4 P – prodotto, prezzo, punto vendita e promozione –, mi sono divertito a trovare le analoghe 4 P per la SEO. Anzi, a dire il vero, ne ho trovate cinque. Quindi, oggi vi parlerò delle 5 P con cui deve confrontarsi chi fa search engine optimization.
Una premessa. Io non sono un SEO specialist, ma uno che crea contenuti di qualità – lo sforzo è in quella direzione! – e che si diverte a fare il blogger. Nonostante ciò, ho comunque a che fare con la search engine optimization quotidianamente. D’altro canto, non potrebbe essere diversamente, visto che mi dedico alla comunicazione online seriamente, cioè con certe ambizioni. Così, dopo anni di esperienza nella creazione di contenuti per il web – e quindi di inevitabile convivenza con la SEO –, qualcosa ci ho capito sul posizionamento sui motori di ricerca. Ecco allora perché ho deciso di scrivere questo post, che nasce da un’idea scherzosa, ma che affronterà la questione con la necessaria serietà.
Dunque, quali sono le 5 P di chi fa SEO? Ve le elenco qui sotto. Se siete anche voi delle persone che hanno a che fare ogni giorno con la search engine optimization, lasciate un commento e ditemi che ne pensate!
Prima P della SEO: la pazienza
La prima qualità che deve possedere chi si occupa di SEO è la pazienza. Innanzitutto perché è piuttosto faticoso star dietro a tutti gli aggiornamenti degli algoritmi dei vari motori di ricerca. Solo per dirne una, Google ha rilasciato qualche mese fa Hummingbird, che rappresenta una novità importante – c’è chi dice addirittura uno spartiacque – che ha avuto varie ripercussioni sulla search engine optimization.
Ma la pazienza entra in gioco anche rispetto al fattore tempo. In effetti, se un’azienda desidera avere una presenza online efficace nel tempo, occorre che – tra le altre cose – stabilisca una strategia SEO di medio e lungo termine. Se l’azienda ha creato un sito web con contenuti di qualità, qualche buon risultato attraverso la SEO lo potrà ottenere in tempi piuttosto rapidi. Ma gli obiettivi grossi andranno pianificati con cura e raggiunti nel corso dei mesi e degli anni.
Facciamo un esempio per quanto ho appena affermato. Se un’azienda ha un sito web di qualità, creare un articolo che si posizioni bene su Google sarà possibile più o meno da subito. Ma se il sito non è ancora autorevole e l’obiettivo aziendale è diventare un punto di riferimento all’interno della nicchia – e di diventarlo anche attraverso la ricerca organica –, occorrerà per forza una strategia SEO a lungo termine.
Seconda P della SEO: la passione
Non puoi avere a che fare personalmente con la SEO se non ti piace almeno un po’ questa materia. Innanzitutto, perché stiamo parlando di una disciplina tecnica e che, pertanto, ha bisogno di un certo livello di studio e di applicazione pratica di ciò che si è imparato. Non ci si può avventurare nella SEO senza conoscerne almeno le basi: si rischierebbe di fare un disastro clamoroso!
La passione è dunque la molla che ti fa avvicinare alla search engine optimization. Ma è anche la molla che spinge chi si occupa della disciplina a restare costantemente aggiornato sulle sue novità. Come ho detto al punto precedente: gli algoritmi dei motori di ricerca cambiano più o meno in continuazione. Dunque, è una bella faticaccia star dietro a tutte queste modifiche. Ed è anche un esercizio di elasticità mentale, poiché quello che era dato per acquisito fino a ieri domani potrebbe non valere più. Che altro se non la passione potrebbe motivare un SEO specialist a fare una vitaccia simile? 🙂
Terza P della SEO: la polivalenza
Quali sono i confini entro cui deve muoversi chi si occupa di SEO? Per meglio dire: di quante cose si deve preoccupare chi fa search engine optimization? In effetti, chiunque voglia avere a che fare in prima persona con l’ottimizzazione per Google e per gli altri motori di ricerca di un sito web deve tener d’occhio molti fattori.
Fare SEO, per esempio, significa avere a che fare con il marketing e il web marketing, con il web copywriting, con la web usability, con la web analytics, con la programmazione del codice, con i social media e con molte altre discipline! Insomma: se vuoi essere efficace nella SEO, devi avere senz’altro un’infarinatura multidisciplinare. La search engine optimization non consiste unicamente nell’ottimizzare il tag title o il tag description delle pagine web, ma richiede la capacità di padroneggiare un quadro ben più vasto!
Quarta P della SEO: la prudenza
Fare SEO efficace significa anche seguire delle pratiche di lavoro che portino a una crescita naturale nel tempo. Mi spiego meglio facendo un esempio. Consideriamo per esempio il modo in cui decidiamo di far crescere i backlink verso il nostro sito web. Se ricorriamo a tattiche di incremento non naturali, di certo potremo anche avere una grande crescita di backlink nel breve periodo. Però, nel medio e lungo periodo ci attende molto probabilmente una bella penalizzazione da parte di Google!
La prudenza va a braccetto con la qualità di cui ho parlato al primo punto: la pazienza. La search engine optimization richiede un lavoro duro e costante nel tempo. Chi brucia le tappe – magari usando tecniche SEO black hat – prima o poi rischia di pentirsene amaramente. Perché avrà sprecato tutto il lavoro fatto e tutto il tempo impiegato a farlo.
Dunque, il consiglio è quello di essere sempre prudenti, privilegiando il lavoro che fa arrivare ai risultati in modo graduale. Vale la pena ripeterlo: pretendere tutto e subito mal si concilia con l’ottenimento di un successo stabile e duraturo.
Quinta P della SEO: la perseveranza
Oramai è chiaro: per avere risultati concreti con la SEO – ma soprattutto risultati duraturi! – bisogna lavorare sodo. Ed è necessario essere perseveranti, cioè non mollare mai, continuando ad aver fiducia nelle possibilità di successo delle proprie azioni di ottimizzazione e di web marketing. Proprio così: la fiducia è fondamentale per ottenere successi concreti!
E se i risultati sperati continuassero a non arrivare? In tal caso, la perseveranza ci obbliga a rivedere le nostre tattiche e tecniche SEO. Forse non avevamo scelto quelle più efficaci. Oppure sì e ora hanno solo bisogno di qualche aggiustamento. Ad ogni buon conto, lo ripeto: mai mollare! In un modo o nell’altro, prima o poi, la search engine optimization ripaga gli sforzi che si fanno! Basta essere tenaci e aver voglia di arrivare al risultato!
Ecco, in modo un po’ fantasioso, ho definito le 5 P della search engine optimization! 🙂 Non saranno delle definizioni molto ortodosse, ma senz’altro richiamano l’attenzione su alcuni dei punti più delicati per chi fa SEO e si è dato lo scopo di migliorare l’efficacia della propria presenza online. In effetti, non credere a chi ti dice che la SEO è morta: lo fa solo per scrivere titoli a effetto! La search engine optimization sta benone: creare un sito web o aprire un blog senza considerala un caposaldo significa fare un errore di valutazione gravissimo! E che poi si paga caro…
E tu, che cosa ne pensi di queste mie 5 P applicate alla SEO? Secondo te, rispecchiano le difficoltà e le opportunità connesse alla disciplina? Aggiungeresti una o più voci a questa lista? Lascia un commento qui sotto e condividi con tutti noi la tua opinione sulle 5 P della search engine optimization! 🙂
Bella reintepretazione di un classico del marketing. Direi che le 5P su cui mi trovo più d’accordo sono pazienza (Google ha i suoi tempi) e sopratutto polivalenza: non si può pensare di essere un mero “consulente seo”, ma essere un consulente di web marketing dà una visione completa e strategica, indispensabile anche per un lavoro di seo.
Ciao Emanuele e grazie! 🙂
Pienamente d’accordo con te sul tuo modo di intendere la SEO!