Vi ricordate come si faceva SEO molti anni fa? Che cosa è cambiato da allora? Beh, rispondere a questa domanda è facile: la SEO moderna è totalmente differente da quella di un tempo! Dalla mentalità alle tattiche usate. Andiamo a vedere la cosa nel dettaglio, perché è parecchio istruttivo confrontare il presente e il passato della search engine optimization.
Un’infografica di QuickSprout – a destra, cliccaci sopra per ingrandirla – ci aiuta a fare chiarezza su che cosa è cambiato dalla SEO che si faceva circa dieci anni fa a quella che si fa oggi. In realtà, bisogna tristemente constatare che sono ancora troppi i webmaster fermi alle vecchie tecniche, che in certi casi possono ancora dare qualche vantaggio sul breve termine, ma che sul lungo periodo si dimostrano obsolete – anzi: si rivelano spesso controproducenti.
In pratica, ecco qui sotto riassunti i punti principali dell’infografica, cioè le differenze esistenti tra la vecchia visione della search engine optimization e la nuova. Se dovete creare un sito web, aprire un blog personale, lanciare online un sito di e-commerce o un corporate blog, non potete davvero permettervi di fare SEO come si faceva nella… preistoria del web! 😀
- A livello di mentalità, il vecchio modo di fare SEO puntava tutto sulle keyword ed era focalizzato sull’ottenimento del miglior posizionamento possibile nelle SERP di Google.
Il nuovo modo di fare SEO ha invece una visione più allargata: studia infatti come gli utenti web interagiscono con un particolare brand, prodotto o servizio. Così, oggi, la selezione delle keyword è scivolata più a valle nel processo SEO, e viene dopo la fase di analisi, la creazione dei contenuti di qualità e le azioni di social media marketing.
- Per quanto concerne le parole chiave, il vecchio metodo SEO si concentrava sulla scelta delle singole keyword, valutando quali erano quelle che potevano portare più traffico web sul sito, sull’e-commerce o sul blog del cliente.
Oggi, i SEO specialist si focalizzano sui bisogni delle persone quando sono in fase di ricerca, cercando di intercettare gli utenti di Google che potrebbero essere realmente interessati ai prodotti e ai servizi dei clienti. In questo senso, più che a ottimizzare una singola keyword ad alto traffico, si ragiona in termini di coda lunga.
A supporto di ciò, l’infografica ci indica che ben il 70% del traffico che proviene dai motori di ricerca arriva da keyword della long tail. E che il 69% dei professionisti della search engine optimization si focalizza sul tasso di conversione e sugli indicatori di performance, anziché solo sul numero di visite totali ricevute.
- La vecchia SEO creava contenuti per i motori di ricerca, senza alcuna attenzione per la loro qualità e per la loro rilevanza e pertinenza.
Il nuovo modo di fare SEO mira a creare contenuti di qualità, cioè dei testi che forniscano un reale valore per il pubblico della nicchia a cui si rivolgono. Fare così permette di attirare l’attenzione di un target molto selezionato. Questo è, in buona sostanza, il cuore del content marketing moderno.
- Riferendoci alla link building, la vecchia SEO su questo punto ha dato il meglio di sé in fatto di porcherie. 🙂 In effetti, la regola era quella di spammare link ovunque, se non addirittura di fare scambio link o di acquistare backlink a tonnellate su siti di bassa qualità e fuori tema.
La nuova SEO, che si sforza di tenere il passo dei costanti aggiornamenti dell’algoritmo di Google, ha rimesso le cose a posto: oggi, i professionisti della search engine optimization cercano di fare link earning, si sforzano cioè di ottenere – grazie al valore dei contenuti pubblicati – link di qualità da siti autorevoli e che trattano i loro stessi argomenti.
Queste sono alcune delle più evidenti differenze tra la vecchia filosofia SEO e la nuova. Le cose si sono evolute in questa direzione a causa del cambiamento dell’algoritmo di Google e di quello di tutti gli altri motori di ricerca. Ai webmaster non è restato che adeguarsi, altrimenti avrebbero fatto search engine optimization inutile o perfino dannosa!
E tu, che tipo di SEO fai? Hai la pazienza di fare content marketing e inbound marketing come si deve? Oppure sei uno che tende a giocare sul filo del rasoio, sempre in bilico tra il lecito e una penalizzazione da parte di Google e degli altri motori di ricerca? Insomma: com’è la tua search engine optimization?