Come è cambiata la SEO nel corso del 2013? Esiste un nuovo modo di fare SEO dopo le varie modifiche apportate da Google all’algoritmo del proprio motore di ricerca negli ultimi dodici mesi? Insomma: l’inizio del 2014 vedrà una nuova search engine optimization dopo gli scossoni dell’anno precedente, primo fra tutti Hummingbird?
A queste domande dà una risposta un’interessante infografica di Positionly (a destra, clicca per ingrandirla). L’analisi proposta si concentra sui seguenti fattori che influenzano il posizionamento di un sito web nei motori di ricerca: fattori on-site, contenuti, fattori off-site, social media. Nella parte sinistra della grafica trovate il vecchio modo di fare SEO, in quella destra il nuovo modo consigliato.
Devo premettere che non sono d’accordo su tutto ciò che l’infografica riporta. Però, in linea di massima, direi che ci siamo: quanto è mostrato dà buoni spunti di riflessione ai webmaster e fa capire quanto siano cambiate le cose in ambito SEO negli ultimi anni. Oramai, il vecchio modo di considerare la search engine optimization appartiene… alla preistoria! 🙂
Qui sotto ho riportato le considerazioni espresse nell’infografica. A sinistra, trovate il vecchio modo di fare SEO e a destra ciò in cui si è trasformato oggi.
Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei ricordare che, se proprio state cercando una ricetta per fare SEO efficace, questa si può riassumere in poche parole. Esattamente queste: fare SEO che funziona significa creare contenuti di qualità per la propria nicchia, cioè pubblicare qualcosa che gli utenti che hanno i nostri stessi interessi reputino utile, interessante, degno di condivisione sui loro profili social. Ancor più chiaramente: fare SEO efficace vuol dire scrivere per gli utenti web e non per gli spider dei motori di ricerca.
Quindi, se stai pensando di creare un sito web o di creare un blog, parti col piede giusto: metti al centro del tuo progetto online i contenuti e non le tecniche SEO!
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OTTIMIZZAZIONE ON-SITE
Traffico web e posizionamento > Engagement degli utenti e brand exposure
Prima, si puntava tanto ad aumentare il traffico web e a migliorare il posizionamento nelle SERP dei motori di ricerca rispetto alle keyword per cui si faceva SEO. Oggi, si punta a creare un maggiore engagement degli utenti della nicchia. Inoltre, non si pensa più al posizionamento come allo scopo principale del fare SEO, ma come a un parametro che quantifica i risultati dei propri sforzi nella search engine optimization.
Traffico oraganico > Traffico diversificato
In passato si mirava al traffico web proveniente dai risultati organici dei motori di ricerca. Ora ci si concentra sul traffico web che proviene dai social media e da un ampio numero di siti web referral.
Conoscenze tecniche > Conoscenze di marketing
Prima era indispensabile possedere la capacità di analizzare i dati e le statistiche e ampie conoscenze tecniche. Oggi è sempre indispensabile possedere capacità di analisi, ma le capacità di marketing hanno molto più spazio rispetto a ieri.
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OTTIMIZZAZIONE DEI CONTENUTI
Clic e page views > Engagement degli utenti, conversioni, ROI
Prima si tendeva a creare contenuti web per i clic e per fare molte page views. Oggi si creano contenuti di qualità per accrescere l’engagement degli utenti, per aumentare le conversioni e per avere un incremento del ROI.
Ottimizzazione per i motori di ricerca > Ottimizzazione per gli utenti
Per esempio, prima si creavano tag title e tag H1 in funzione delle keyword. Adesso si creano titoli con lo scopo di catturare l’attenzione degli utenti affinché leggano i relativi contenuti, che sono progettati in funzione dei loro bisogni.
Ancore dei link a corrispondenza esatta > Diversificazione delle ancore dei link
In passato ci si focalizzava su ancore che fossero di tipo exact match. Oggi si cerca di creare ancore che abbiano una certa varietà nell’uso delle keyword.
Concorrenza sui motori di ricerca > Concorrenza nella blogsfera
In passato la concorrenza era limitata alle SERP dei motori di ricerca. Recentemente, la concorrenza si è allargata alla blogsfera. Ciò ha implicato che le aziende debbano avere un proprio blog e dei profili sociali su cui pubblicare i contenuti che producono in esso (ma non solo quelli) per poterli adeguatamente promuovere.
Anonimato > Personal branding
Prima il webmaster non metteva la faccia nei propri progetti online. Adesso invece l’autore si espone per fare personal branding.
Numeri > Bisogni degli utenti
In passato l’attenzione si concentrava sui numeri che un sito web riusciva a macinare. Adesso l’attenzione si è spostata sull’intercettare i bisogni degli utenti.
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OTTIMIZZAZIONE OFF-SITE
Link building > Link earning
Fino a ieri per acquisire backlink di valore si inserivano a mano i propri siti nelle web directory, e si ricorreva anche a pratiche illecite come l’acquisto o lo scambio di link. Adesso si producono contenuti di qualità, che diventano guest post per siti o blog molto autorevoli appartenenti alla nicchia di riferimento.
Numero di backlink > Stabilire relazioni
Prima si puntava a ottenere il numero maggiore di backlink possibile. Oggi si cerca di stabilire una relazione con le persone che regalano un backlink al nostro sito web o al nostro blog.
Scambio di link > Link senza condizioni
Fino a poco tempo fa, si cercava lo scambio di link. Adesso creare un link verso un sito è tornata a essere un’operazione del tutto spontanea e… gratuita! Si mette un link verso un progetto web perché lo si ritiene di qualità.
Risultati grazie a tecniche > Risultati grazie al content marketing
Prima, per ottenere risultati, si faceva largo uso di tecniche varie. Oggi, per ottenere risultati, si fa uso del content marketing.
Sforzi per effetti a breve termine > Strategie a lungo termine
Un tempo si mirava al qui e adesso, con l’intento di ingannare i motori di ricerca. Dopo gli ultimi aggiornamenti degli algoritmi dei motori, si cerca di attuare strategie a lungo termine, che rispettino le linee guida dei motori.
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SOCIAL MEDIA
Keyword > tag
Prima ci si concentrava sull’uso delle keyword. Ora è il grande momento degli hashtag!
Content distribution > Interazione
In passato si puntava molto sullo spingere la promozione dei contenuti sui social media. Adesso si usano i social media per invitare le persone a interagire nei riguardi dei contenuti prodotti dall’azienda.
Article marketing > Viral marketing
Te li ricordi i cari, vecchi siti web dove andare a fare article marketing per i tuoi contenuti web? Hanno lasciato il posto a una strategia nuova, quella che si basa sul viral marketing.
Commentare per ottenere un back link > Partecipare alla community
Prima si lasciavano commenti un po’ ovunque, allo scopo di mettere il link al proprio sito web o blog nella firma. Attualmente questa pratica è rischiosa: può portare a una penalizzazione. Perciò, il consiglio è quello di partecipare attivamente alla vita di una community. E in che modo? Condividendo le proprie esperienze, aiutando gli altri membri a risolvere i loro problemi, costruendo la propria autorevolezza online attraverso lo stringere e cementare relazioni.
Ecco, queste le considerazioni che provengono dall’infografica che vi ho proposto. Siete d’accordo su questi cambiamenti e sui relativi suggerimenti operativi in ottica SEO? Ci sono altre considerazioni su come è mutata la search engine optimization che varrebbe la pena fare? Lasciate un commento qui sotto per dire la vostra!
Che cos’è la link popularity? La definizione di questo concetto chiarisce il suo significato: si tratta della popolarità – o per meglio dire dell’autorevolezza – che ha una pagina web e che è dovuta al numero e alla qualità dei collegamenti ipertestuali (backlink) che puntano a essa e che provengono da altre pagine di altri siti. (Si può parlare di link popularity anche in riferimento ai siti stessi).
In altre parole, la link popularity è un concetto che riguarda la SEO e che serve a misurare quanti siti considerano il tuo sito, blog o e-commerce come una fonte affidabile e interessante – cioè autorevole – tanto da inserire uno o più link verso di esso nei contenuti delle proprie pagine web.
I motori di ricerca, Google fra tutti, considerano la link popularity come uno dei fattori più importanti per determinare il ranking dei contenuti di un sito nelle loro SERP. Questo perché un link ricevuto da un sito web autorevole è visto come un vero e proprio voto positivo. Di riflesso, più link di questo tipo un sito riceve, maggiore sarà la sua link popularity.
Come si può intuire, non è soltanto una questione di quantità dei link, ma anche di qualità dei link. In effetti, i link provenienti da siti di alta qualità e di alta rilevanza hanno un peso assai maggiore rispetto a quelli provenienti da siti poco affidabili e poco rilevanti. Questi ultimi, quando sono davvero di pessima qualità, possono perfino portare un valore negativo al sito che linkano.
Come aumentare la link popularity del proprio sito web?
Aumentare la link popularity di un sito web richiede un metodo e tanta pazienza, poiché il processo di ottenimento spontaneo di backlink di qualità (link earning) può richiedere molto tempo.
Quali sono le migliori tattiche per aumentare il valore di un sito agli occhi di Google e degli altri motori di ricerca? Prima di tutto, occorre precisare che link popularity è un termine oramai poco usato. Era in voga all’inizio del web, ma poi è stato sostituito da quello di “authority”, che misura per l’appunto il grado di autorevolezza di un sito. Al giorno d’oggi, si preferisce parlare di tattiche e di tecniche di link building per aumentare l’autorevolezza – e di conseguenza il ranking – di un sito sui motori di ricerca. Ciò premesso, ecco quali sono i consigli più comuni per migliorare la link popularity di un qualunque progetto online:
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Creare contenuti di alta qualità
La creazione di contenuti utili, interessanti e pertinenti è fondamentale. Se un sito offre risorse di valore, gli altri siti sono sicuramente più invogliati a premiarlo con un backlink.
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Creare contenuti virali
Bisogna cercare di creare dei contenuti interessanti e coinvolgenti, come infografiche, video, guide e articoli di approfondimento, cioè contenuti che possano attirare l’attenzione e incoraggiare la condivisione da parte di altri siti.
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Fare guest posting
Qui si tratta di scrivere post di qualità su argomenti rilevanti per il settore specifico e offrili come contributi gratuiti a siti web autorevoli. Questo consentirà di ottenere link in cambio, così da aumentare la propria link popularity.
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Agire sulla struttura di link interni del sito
Bisogna studiare l’architettura dei link interni del proprio sito affinché colleghi le pagine più rilevanti tra loro. Questo non solo migliorerà l’esperienza degli utenti, ma concorrerà anche ad aumentare la link popularity delle diverse pagine del sito stesso.
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Creare contenuti che rappresentino risorse, guide, vademecum
Si tratta di creare pagine con risorse utili, come guide, tutorial, glossari o elenchi di strumenti e software. Altri siti potrebbero considerare a loro volta utili queste pagine e, quindi, premiare con un link.
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Monitorare i link rotti su siti autorevoli
Qui bisogna identificare i link rotti sui siti del proprio settore e poi contattare i loro webmaster, per segnalargli il problema e, in alternativa, offrire di linkare un proprio contenuto online.
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Questa articolo sul come fare la SEO al giorno d’oggi è stato scritto da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
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