La search engine optimization è una disciplina che mi ha sempre affascinato. Nonostante io non sia un SEO specialist – mi occupo perlopiù di creare contenuti –, la SEO è una materia che mi piace davvero un sacco.
Nel corso degli anni, ho cercato di studiare qualcosa di più delle basi della materia. Anche se l’ho fatto sostanzialmente da autodidatta, posso dire che un po’ di cose le ho anche capite. Questo sforzo mi ha permesso di ottenere buoni risultati, sia in questo blog che in altri progetti. Devo ringraziare di ciò la mia passione, ma soprattutto gli ottimi insegnanti che ho incontrato lungo la strada. Forse il merito principale di uno studente che ottiene risultati sta semplicemente in questo: incontrare bravi insegnanti, saperli riconoscere e poi seguirli per apprendere i loro segreti. 🙂
Fatto sta che, come dicevo, qualcosa sulla SEO penso di averla imparata. E oggi voglio condividere questa mia esperienza con voi. Con la speranza di poter essere di aiuto soprattutto ai webmaster e ai blogger neofiti, cioè a quanti hanno deciso da poco di lanciarsi in un progetto online personale.
Ecco dunque cinque cose che ho capito della search engine optimization nei miei anni di studio e di lavoro sul campo:
La SEO richiede tempo per produrre risultati
I miracoli non esistono, nemmeno nel campo della search engine optimization. Per ottenere risultati ci vuole tempo. E in certi casi parecchio tempo.
Come mai? Ma perché per fare la SEO come si deve bisogna seguire un certo numero di tappe. Per esempio, occorre studiare la propria concorrenza online, identificare con precisione la nicchia a cui rivolgersi, scegliere le keyword per le quali ci si vuole posizionare, creare contenuti di qualità, curare l’ottimizzazione on page delle proprie pagine web, fare in modo di ottenere molti link in ingresso da siti di qualità, curare la propria presenza sui social media ecc.
Tutto ciò comporta un grande impegno, che porta via tanto tempo e che non dà risultati concreti dalla sera alla mattina. Anche perché, molto spesso, bisogna fare degli aggiustamenti in corso d’opera alle proprie tattiche, a seconda dei risultati parziali che si riscontrano.
Insomma: SEO e fretta sono due parole che non possono stare insieme nella stessa frase. Se hai bisogno di visibilità immediata, è meglio che ti rivolgi a Google AdWords. Perché la SEO dà risultati nel medio e lungo periodo, non nel brevissimo.
Fare SEO non significa fare i furbi
Parliamoci chiaro: usare le tecniche SEO di posizionamento black hat è una cosa che può funzionare. I risultati possono anche arrivare. Ma quanto ci metterà Google a scoprire che hai barato e, di conseguenza, quanto ci metterà a darti una sonora penalizzazione?
Sul breve termine, le tecniche SEO black hat possono avere riscontri positivi. È come per il ciclista che fa uso di doping: sul breve termine questa pratica illegale può pagare, ma sul lungo periodo i rischi di essere beccati e di compromettere il successo raggiunto rasentano la quasi certezza. Dunque, perché rischiare?
Da’ retta a me: usa sempre e solo le tecniche SEO di posizionamento white hat, cioè segui sempre le indicazioni di Google. Se vuoi una presenza su questo motore di ricerca che si rafforzi nel tempo, la tua search engine optimization deve essere un lavoro pulito.
3. La SEO non è autosufficiente
Puoi anche essere il SEO specialist più bravo del mondo, ma un SEO da solo non può fare tutto. In effetti, un progetto web che abbia l’obiettivo di ottenere risultati di una certa consistenza ha bisogno del lavoro di più figure professionali del Web 2.0.
Quali figure, esattamente? Beh, per esempio quella di un web writer che scriva i contenuti, quella di un web designer che si occupi di layout e grafica del sito, quella di un community manager che ne gestisca la presenza online sui social network.
Se a capo del tuo progetto web ci sei solo tu, la cosa migliore – anche se è dura, lo ammetto! – è che tu riesca a diventare polivalente, cioè a dotarti di più competenze. Proprio perché la SEO non è sufficiente a darti il successo. Per esempio, senza contenuti di qualità, nel web si fa davvero poca strada, anche se si è un mago nel posizionamento.
Quindi, se sei un webmaster o un blogger che ha deciso di creare un sito web o di creare un blog con l’intento di monetizzare il proprio lavoro, devi diventare polivalente! Soprattutto se il tuo desiderio è guadagnare con un blog, cioè se desideri capire come fare soldi sul web. Perché anche su questo mezzo di comunicazione nessuno ti regalerà alcunché!
4. Il tempismo aiuta la SEO
In ogni nicchia, esistono dei periodi dell’anno che aiutano la SEO. Che cosa voglio dire? Ammettiamo che tu abbia un’azienda che produce dolci. Arriva il periodo di Natale. Bene, se hai un sito web – e, meglio ancora, un blog aziendale! –, allora il periodo che precede il Natale è quello giusto per pubblicare molti articoli e post che parlino dei tuoi prodotti. Ovviamente, tutti gli articoli e i post dovranno essere ottimizzati in chiave SEO in modo ineccepibile! Così, potrai avere visibilità in un momento dell’anno che è molto importante per il tuo business.
Questo era solo uno degli innumerevoli esempi che avrei potuto citare. Come ho detto, ogni nicchia ha i suoi periodi su cui puntare. E poi esistono dei periodi, come quello di Natale, che sono buoni un po’ per tutti.
Inoltre, puoi affidarti a uno strumento come Google Trends. Non sottovalutarlo mai! Perché è un tool utilissimo, che ti darà molti spunti di riflessione su come intervenire in ottica SEO su alcune tendenze che potresti avere convenienza a sfruttare!
5. La SEO è apprendimento continuo
Anche a me piacerebbe che le regole della search engine optimization fossero chiare e immutabili, come i Dieci Comandamenti! 🙂
Purtroppo non è così. L’algoritmo di Google, al pari di quello di tutti gli altri motori di ricerca, cambia nel tempo. E tu devi rincorrerlo, se non vuoi trovarti a fare una SEO… preistorica!
Che ti piaccia o no, uno specialista della SEO deve fare apprendimento continuo in questa disciplina. Può sembrarti una cosa stressante, ma secondo me è più che altro affascinante. Perché ha in sé qualcosa di pionieristico. Ecco, sì, fare SEO seriamente è come essere un pioniere del Far West! 🙂
In sostanza, nella search engine optimization chi si ferma è perduto, perché non si può mai dormire sugli allori. Le SERP di Google e degli altri motori di ricerca sono in continua evoluzione, e perciò i tuoi risultati sono permanentemente a rischio. Pertanto, fare SEO vuol dire continuare a fare SEO, senza mai smettere di imparare da chi sa o ha scoperto qualcosa in più di te!
E tu, che ne pensi? Sei della mia stessa opinione su questi cinque punti? Ti sembrano consigli utili in chiave SEO? Più in generale, che cosa hai imparato tu dalla search engine optimization? Dai, lascia un commento qui sotto, e condividi con tutti noi quelli che ritieni i tuoi personali suggerimenti in ottica SEO!
Ciao Alessandro,
ottimi consigli come sempre.
Sinceramente trovo che applicare la SEO non sia così semplice … piano piano sto cercando di migliorare.
Nel frattempo mi concentro sui contenuti 😉
Inoltre è carino l’approccio che hai nei confronti di questa disciplina così “ostica” per i neo-blogger come me: “La search engine optimization è una disciplina che mi ha sempre affascinato”. Il fatto che ti incuriosisca e ti affascini magari la rende più interessante .. proverò ad avere lo stesso approccio.
Grazie Ciao
Moira
Ciao Moira,
Il fatto che tu ti concentri sui contenuti è SEMPRE la cosa giusta. Diciamo che la SEO è un modo (un po’ tecnico) di promuovere i contenuti. Il caso vuole che proprio domani pubblicherò un post su come migliorare il proprio posizionamento su Google: darò consigli che, in linea generale, sono applicabili anche da chi è agli inizi con la SEO.
Per il resto, molto è fatto dalla curiosità personale e dalla volontà. Credo di aver sentito parlare di SEO per la prima volta nel 2004 o nel 2005, non ricordo. Mi sono detto: “Interessante ‘sta roba!”. E ho iniziato a studiarla. Qualcosa ci ho probabilmente capito. Ma quello che ho fatto io possono farlo tutti. 🙂