“Ho pochi lettori perché non scrivo per gli imbecilli”. Così rispondeva il filosofo Arthur Schopenhauer a chi gli ricordava (con una certa malignità) che Hegel, suo collega e acerrimo rivale, aveva successo e lui no.
Schopenhauer l’ho letto. È stato senz’altro un genio, un vero gigante del pensiero filosofico moderno. Però… i suoi libri sono zeppi di frasi lunghe 100 e più parole. Tu inizi a leggere una sua frase e fai fatica ad arrivare alla fine. Ti manca proprio il fiato. Ci sono relative su relative, incisi su incisi. Devi concentrarti a fondo per capire. E questo non è esattamente il massimo della comodità. Se poi consideriamo anche il fatto che stai leggendo un libro di filosofia e non Topolino…
Schopenhauer ebbe successo solo nel 1851, quando pubblico Parerga e paralipomena. Aveva oramai 63 anni. Come mai un riconoscimento così tardivo? I motivi sono più d’uno. In primo luogo, Schopenhauer si opponeva con fermezza all’hegelismo, che era la filosofia di moda in Germania. Questo non lo aiutò di certo a emergere. Ad ogni modo, nei Parerga e paralipomena, abbassò il tirò: smise di parlare soltanto di argomenti alti e parlò anche di temi quotidiani: l’amore, l’amicizia, la saggezza, la vita, le donne, la natura dell’uomo ecc. Era uno dei rari casi in cui un filosofo scendeva dal piedistallo per parlare a chiunque. La gente capì e premiò questo suo sforzo. Insomma: nel libro, Schopenhauer smise di scrivere per gli altri filosofi e scrisse per le persone comuni. (Già questo è significativo: se parli di temi quotidiani e lo fai con un linguaggio semplice, arrivi a un pubblico più ampio).
Nonostante ciò, anche nei Parerga e paralipomena ci sono frasi lunghissime. Ma che cosa succede a scrivere frasi interminabili? Sono stati fatti degli studi sulla leggibilità. Scrivere testi la cui lunghezza media delle frasi supera le 30 parole significa farsi capire solo dal 5% dei lettori. Ciò vale sia quando si scrive sulla carta che online. Al contrario, un testo con una lunghezza media delle frasi di 16 parole è capito dal 75% dei lettori.
In un mio post di qualche giorno fa, ho indicato quanto sia importante la chiarezza nel marketing. È altrettanto fondamentale quando si fa comunicazione. Ecco allora il mio consiglio spassionato: non scrivere mai frasi troppo lunghe. Metti un punto ogni tanto. Fa’ respirare il tuo lettore (che magari è anche il tuo potenziale cliente.) Ti ringrazierà. E ti sarà più facile fargli aprire il portafoglio.
Per Schopenhauer ormai è tardi (ma tanto era ricco di famiglia: non aveva bisogno di soldi). Tu, invece, sei ancora in tempo. Vuoi vendere più prodotti e servizi con la tua azienda? Cura la qualità della tua comunicazione. Perché un conto è saper scrivere e un conto è saper scrivere per vendere. Sono due attività differenti. Purtroppo, molti credono che basti scrivere in italiano corretto per trovare clienti. Non è così. Il copywriting che stimola il lettore ad acquistare è una disciplina a sé. Ha cioè una propria grammatica della comunicazione. E bisogna conoscerla bene per poterla applicare.
E tu, come comunichi? La tua azienda riesce a essere chiara nel trasferire i suoi messaggi di marketing e comunicazione? Oppure il tuo copywriting assomiglia alla scrittura di Schopenhauer, faticosa e contorta? Lascia un messaggio qui sotto e condividi con noi tutti la tua opinione su questo scottante argomento di business!
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Questo post che ti invita a riflettere sul fatto che scrivere per vendere online o offline è difficile e che la maggior parte delle aziende scrivono in modo da rendere difficile il proprio marketing e la propria comunicazione è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da oltre 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio business blog, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono autore di “Scrivere per il web 2.0”.
Vuoi contattarmi per saperne di più su come fare content marketing su un blog aziendale? Vuoi discutere con me su come riuscire a intercettare i bisogni del tuo target di consumatori e trovare così nuovi clienti?Puoi farlo da questa pagina!
Indubbiamente l’arte del Copywriting è un mezzo di comunicazione che determina il risultato. Più focalizzi i bisogni, le soluzioni e i vantaggi, più centri il bersaglio e stimoli il prospect a seguirti.
Giusta osservazione da te rilevata e il paragone nello stile di Schopenhauer.
Bel post….grazie!
Grazie a te, Aldo. Buona giornata e buon lavoro. 🙂