Lettera di accompagnamento: gli 8 errori da evitare!

lettera di accompagnamentoLa lettera di accompagnamento – detta anche lettera di presentazione o di motivazione – è un documento fondamentale per completare un c.v. In effetti, non puoi scrivere un curriculum vitae davvero efficace se non gli alleghi una lettera di accompagnamento.

Purtroppo, non tutte le persone che cercano un nuovo impiego sanno che le lettere di accompagnamento possono fare la differenza tra un curriculum cestinato e uno che invece ottiene un colloquio di lavoro. C’è in effetti una percezione non corretta dell’importanza di questo documento. E anche chi ha capito che la lettera motivazionale è una parte fondamentale della redazione di un curriculum vitae, fa talvolta errori nello scriverla. Errori che poi si rivelano fatali, perché conducono alla bocciatura della candidatura.

A tal proposito, voglio darvi un consiglio utile preliminare. Se compilare una lettera di accompagnamento è un’operazione che proprio non fa per voi, non vi dovete scoraggiare. Esistono infatti realtà – come TrovareUnLavoro.it – che possono scrivere una lettera di motivazione o un c.v. partendo da zero. Oppure riescono a correggere i documenti che avete già impostato. Perciò, valutate anche questo: potete sempre decidere di avvalervi della consulenza di professionisti della comunicazione business!

Dicevamo che creare una lettera sbagliata è un vero guaio. Soprattutto perché, come detto, la lettera di accompagnamento è un documento che potrebbe in realtà dare una marcia in più a un candidato. E spesso, in una selezione, sono i dettagli a decidere un’assunzione. Perciò, perché non sfruttare ogni possibilità di fare una buona impressione su un responsabile delle risorse umane? Perché rinunciare a distinguerci dalla massa degli altri candidati? Non sarebbe invece splendido se il direttore del personale di una società dicesse: “Ehi, questa sì che è una lettera di motivazione! Fammi leggere con calma chi è il candidato alla posizione che l’ha scritta”?

Prima di elencare gli errori che riguardano la redazione di una lettera di accompagnamento, voglio però ricordare brevemente qual è lo scopo di questo documento. Una lettera di motivazione ha un obiettivo molto preciso: deve precedere il curriculum vitae e dare al selezionatore un’idea della personalità del candidato, della sua professionalità e di ciò che lo spinge a chiedere l’assunzione presso quella specifica azienda.

Oscar Wilde ci insegna che non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta. E la lettera di accompagnamento è lo strumento più indicato per fare questa buona impressione sul selezionatore. Si capisce perciò come mai conti così tanto. E perché – sempre che sia stata scritta bene – possa far emergere il curriculum vitae di un candidato tra decine o centinaia di altri curricula.

Fatte tutte queste premesse, vediamo finalmente quali sono gli errori più frequenti e più gravi che si possono fare nello scrivere una lettera di accompagnamento. Ne ho individuati esattamente otto. Fate molta attenzione a evitarli, altrimenti le vostre speranze di ottenere un colloquio di lavoro e la successiva assunzione si ridurranno in misura considerevole.

 

1. Non allegare una lettera di accompagnamento

Un errore piuttosto diffuso e grave. Rinunciando ad allegare una lettera di accompagnamento rinunciamo a inviare una presentazione completa di noi stessi alle aziende. Così, il selezionatore si troverà davanti solo il nostro curriculum vitae, che è un documento che ha lo scopo di riassumere la nostra vita professionale e le nostre competenze lavorative, ma che dice poco sulle nostre motivazioni e sui nostri attuali obiettivi di carriera.

Pertanto, ogni volta che abbiamo l’esigenza di inviare un curriculum vitae per la ricerca di un posto di lavoro, dobbiamo allegare ad esso una lettera capace di presentarci in maniera efficace al responsabile del personale.

 

2. La lettera di accompagnamento è un copia e incolla

Cioè: si capisce fin troppo bene che la lettera di motivazione è stata scritta per essere inviata indistintamente a un gran numero di aziende. Si tratta di un errore grave, perché la lettera di accompagnamento andrebbe invece personalizzata per ogni singola azienda a cui il candidato si rivolge. In effetti, le varie realtà aziendali sono tutte diverse tra loro, anche quelle che appartengono allo stesso settore. Figuriamoci poi quelle che operano in mercati differenti. Quindi, ognuna di esse merita un testo ad hoc.

Ma come è possibile scrivere una lettera che non abbia il difetto di essere buona un po’ per tutte le imprese? Occorre differenziare per differenziarsi. Il che significa che il candidato dovrebbe personalizzare ogni sua lettera di motivazione in base alle caratteristiche distintive della singola azienda a cui la invia. Una fatica nera, è vero, ma il premio in palio è l’assunzione.

Le domande che chi cerca lavoro dovrebbe porsi per creare una lettera di accompagnamento più mirata sono: come posso far capire al selezionatore in poche righe che sono davvero motivato alla posizione? Come posso spiegare che il mio profilo è adeguato a questa mansione? Come posso trasferire nella lettera alcuni dei miei principali punti di forza personali e professionali? Come posso convincere il responsabile del personale che, se se assume me, mi dimostrerò la persona giusta per risolvere i problemi dell’azienda in quel ruolo?

 

3. La lettera di accompagnamento non è rivolta alla persona giusta

lettera di accompagnamento

Vale a dire che il documento è indirizzato a non si sa bene quale figura direttiva all’interno dell’azienda. Al contrario, per fare un lavoro fatto bene, bisognerebbe scoprire – magari attraverso LinkedIn – il nome del responsabile aziendale delle selezioni e intestare la lettera di motivazione a quello specifico manager.

Certo, talvolta non è possibile scoprire chi leggerà la nostra lettera di accompagnamento e il nostro curriculum vitae. In questi casi, bisogna comunque intestare a qualcuno la lettera – e ovviamente la busta che contiene la nostra documentazione. Ma intestarla a chi? Alla cortese attenzione del Direttore delle Risorse Umane o del Responsabile del Personale. Oppure – più genericamente – occorre inviarla all’Ufficio del Personale.

 

4. La lettera di accompagnamento è troppo lunga

I direttori del personale sono professionisti che, per ragioni di tempo, devono capire velocemente se un candidato è adatto o no a una posizione lavorativa. Spesso, il tempo che possono dedicare alla valutazione di un curriculum vitae è di pochi secondi. Allora, meglio non esagerare con la lunghezza della propria lettera di accompagnamento (a fianco un esempio). La sintesi è una qualità, anche in queste occasioni. Perciò, evita di scrivere una lettera di motivazione di due o più pagine. È d’obbligo concentrare ciò che si ha da dire in poche ma dense righe.

 

5. La lettera di accompagnamento è scritta in pessimo italiano

Il consiglio è quello di evitare come la peste qualsiasi errore di ortografia, di grammatica e di sintassi. La lettera di accompagnamento e il curriculum vitae sono il nostro biglietto da visita, e finiscono nelle mani di una persona che non ci conosce, il selezionatore. Dobbiamo perciò cercare di fargli l’impressione migliore possibile. Se scriviamo in maniera sciatta o addirittura sgrammaticata, avremo fallito il nostro obiettivo, e il nostro c.v. sarà sicuramente scartato.

Tra l’altro, la cura che dedichiamo allo scrivere una lettera di accompagnamento può essere vista come una misura del nostro interesse, della nostra motivazione verso il lavoro per cui ci candidiamo. Una lettera di presentazione che presenti errori e refusi vari non ci fa fare una bella figura con chi deciderà se invitarci o no a un colloquio di lavoro.

 

6. La lettera di accompagnamento è scritta con uno stile piatto

Parola d’ordine: mostrare entusiasmo per il lavoro per cui ci si candida!  Di conseguenza, si ha l’obbligo di scrivere una lettera di accompagnamento che mostri un po’ di brio, un po’ di vivacità.

In tal senso, scegli bene la frase di apertura della lettera: deve essere in grado di catturare l’attenzione del responsabile del personale che la legge. E occhio anche alla frase di chiusura: deve lasciare un’impressione favorevole, quasi memorabile. Insomma: è vietato nella maniera più assoluta annoiare chi legge. Anzi: lo scopo è quello di farsi percepire come una persona brillante, sveglia, dotata di vivacità intellettuale.

Ovviamente, non è il caso di esagerare con l’entusiasmo, facendo l’errore opposto di chi scrive in modo piatto. In effetti, un conto è dimostrare che si possiede un’intelligenza viva, un conto è sparare proclami a raffica e fare la figura dei fanfaroni.

Altre indicazioni sullo stile con cui scrivere una lettera di accompagnamento? Non scrivere in terza persona. Se usi la terza persona significa che non ci stai mettendo direttamente la faccia: hai forse qualcosa da nascondere? Perciò, usa sempre la prima persona. E poi adopera uno stile semplice, diretto, scorrevole. Evita cioè di essere eccessivamente formale o addirittura asettico o burocratico.

Un’ultima raccomandazione. Chiudi sempre la lettera di motivazione ringraziando il selezionatore per l’attenzione che ti ha prestato nel leggerla. La buona educazione è sempre apprezzata.

 

7. La lettera di accompagnamento non ha l’autorizzazione 196/2003

Può succedere che un’azienda, per procedere con l’iter di selezione e vagliare così la coerenza della tua candidatura con il lavoro che offre, abbia la necessità di avere la tua autorizzazione al trattamento dei tuoi dati personali. Il rischio è quello che, senza autorizzazione da parte tua, tutto si blocchi. E il selezionatore non perderà certo tempo a contattarti per inviargliela, ma passerà a valutare il successivo c.v.

Ecco, la lettera di accompagnamento è il posto giusto dove indicare questa autorizzazione. Dove inserirla esattamente? Alla fine del testo della lettera. Con quale formula? Questa qui: “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’Art. 13 del D.Lgs. 196/2003”.

 

8. La lettera di accompagnamento non è firmata

Come spiegato in lungo e in largo in questo post, la lettera di motivazione è un documento estremamente personale. È quindi assolutamente d’obbligo chiuderla con una firma del candidato. Altrimenti, mancherebbe qualcosa agli occhi del selezionatore del personale alla ricerca della persona giusta per la posizione lavorativa.

Di già che ci sei, fa’ una firma autografa. Le firme a mano hanno un calore e un’autenticità che le firme fatte con Word e poi stampate certamente non possiedono. Distinguiti anche in questo!

 

Qualche altra dritta sulla lettera di accompagnamento

Non dimenticare mai di allegare la lettera di motivazione, anche se spedisci il tuo curriculum vitae via e-mail. Se invece stai proponendo la tua candidatura attraverso un sito web, anche in questo caso fa’ in modo di allegare la tua lettera di accompagnamento. Come? Nel modulo online che compili, dovrebbe esserci un pulsante “Allega file” o un bottone dalla funzione equivalente. Bene, usa quello per unire la lettera al tuo curriculum vitae elettronico.

Inoltre, ti consiglio di guardare questo breve filmato, che riassume le cose più importanti da fare per creare una comunicazione… che ti fa assumere!

Consiglio Utile Finale

Se dopo aver letto tutte queste indicazioni, scrivere una lettera di accompagnamento rimane un bel problema per voi, perché temete di fare gravi errori, potete decidere di andare sul sicuro. Come spiegato all’inizio, esistono delle società – come TrovareUnLavoro.it – che possono aiutarvi a compilare la vostra lettera di motivazione. Quindi, non c’è proprio alcuna ragione di essere ansiosi: sono infatti diversi i modi per realizzare un documento chiaro, completo e, soprattutto, efficace per riuscire a trovare un lavoro!

 

In conclusione, questi erano a mio giudizio gli errori più comuni – e più gravi – che si possono fare nello scrivere una lettera di accompagnamento a un curriculum vitae. Evitali nella maniera più categorica: sono infatti sbagli che possono pregiudicare la tua immagine agli occhi di un direttore delle risorse umane o di un responsabile del personale. Possono cioè fargli decidere di cestinare il tuo c.v., facendoti perdere l’occasione di ottenere il posto di lavoro per cui ti sei candidato!

E tu, che cosa ne pensi? Hai letto buoni consigli in ottica assunzione? Secondo te, esistono altri errori altrettanto gravi nella redazione di una lettera di motivazione? Se sì, quali sono? Forza, lascia un commento sotto e condividi quali sono, a tuo parere, gli sbagli da evitare nello scrivere la lettera di accompagnamento a un curriculum vitae!

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