Apro la settimana ospitando un articolo di Davide Morante, un blogger e professionista del web molto attento come me ai dettagli. Il suo contributo si concentra sull’uso delle parentesi nella lingua italiana.
Apprezzo molto lo sforzo di ricerca che Davide ha fatto su questo tema. I suoi chiarimenti su come adoperare le parentesi ci aiutano a consolidare le basi tecniche della nostra scrittura. Di conseguenza, ci permettono di affrontare con più sicurezza il quotidiano – e spesso difficile – compito di comunicare con efficacia.
Tra l’altro, a mio giudizio, padroneggiare la punteggiatura è un indice affidabile di quanto si padroneggia la scrittura. Cioè: chi conosce bene la punteggiatura scrive molto meglio di chi ci bisticcia. Quindi, ben venga un articolo come questo di Davide sulle parentesi, che fanno appunto parte dei segni di interpunzione.
Lascio ora la parola a Davide e alle sue indicazioni sull’uso delle parentesi nella nostra lingua.
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Durante la redazione di un testo – sia esso un post di un blog, un documento o un racconto – può rendersi necessario l’utilizzo delle parentesi tonde o quadre.
Solitamente in un testo le parentesi tonde si usano per:
- gli incisi, in alternativa alle virgole o al trattino lungo;
- inserire un’informazione aggiuntiva, come una breve spiegazione o un rimando;
- completare i riferimenti bibliografici.
Occorre lasciare sempre uno spazio tra una parola e la parentesi tonda d’apertura “(” che la segue, così come occorre lasciare sempre uno spazio tra la parentesi tonda di chiusura “)” e la parola che la segue. Se la parentesi tonda di chiusura “)” è seguita da un segno di punteggiatura, lo spazio non va lasciato.
Al contrario, non va lasciato spazio tra la parentesi tonda d’apertura “(” e la prima parola al suo interno, così come non va lasciato alcuno spazio tra l’ultima parola e la parentesi tonda di chiusura “)”.
La punteggiatura della lingua italiana prevede anche l’uso della parentesi quadra, che viene usata per:
- un inciso all’interno di un inciso racchiuso da parentesi tonde. Al contrario di quanto accade in matematica, quindi, le parentesi quadre vanno inserite dentro le parentesi tonde.
- Racchiudere nelle note le abbreviazioni [N.d.T.] e [N.d.C.].
- Per segnalare un’omissione durante una citazione con i tre puntini al suo interno […].
Solitamente i soli segni di punteggiatura ammessi all’interno delle parentesi sono il punto esclamativo o il punto interrogativo, le virgolette e il trattino lungo. Gli altri segni vanno invece inseriti al di fuori delle parentesi.
In linea di massima, le parentesi vanno inserite subito dopo il testo a cui si riferiscono, sebbene vi siano casi in letteratura in cui il contenuto della parentesi precede il testo di riferimento.
Più recente e abbastanza diffuso soprattutto nel giornalismo e nella saggistica, l’uso di parentesi all’interno di singole parole, con l’intento di storcerne il significato in chiave ironica. Per esempio: “un giornale di (dis)informazione” oppure “mi hanno offerto un ottimo (dis)servizio”.
Le fonti di questo articolo sulle parentesi sono le seguenti:
- Accademia della Crusca: la punteggiatura
- Enciclopedia Treccani: prontuario sull’uso delle parentesi
Davide Morante, social media strategist, docente di social media marketing e blogger autore di www.davidemorante.it, progetto online dedicato al mondo dei social media e alla comunicazione sul web.