Mancano meno di due giorni alle Elezioni 2013. Vi consiglio di ascoltare con attenzione i 2 minuti e 39 secondi di questa intervista a Tullio De Mauro. Il famoso linguista – autore tra l’altro del Vocabolario di base della lingua italiana – ci spiega la relazione esistente tra il voto degli Italiani alle Elezioni 2013 e la loro capacità di comprendere un testo scritto.
De Mauro parte con un’osservazione agghiacciante: “Più della metà degli Italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta e, presumibilmente, anche quella parlata”. Si tratta di un vero e proprio quadro di analfabetismo di ritorno.
Questa situazione ha gravi ripercussioni, sia sul piano personale che su quello sociale. Una implicazione da non trascurare, visto che sono prossime le Elezioni 2013, è il fatto che la maggior parte degli Italiani non possiede gli strumenti per capire quello che i politici comunicano. Ne consegue che “molti elettori sono portati a votare più con la pancia che con la testa”.
Le conseguenze di questo voto non ragionato sono gravi per la democrazia nel nostro Paese. In effetti, tali difficoltà di comprensione non permettono ai cittadini di sviluppare in maniera adeguata gli strumenti di controllo dell’operato delle classi dirigenti. Ciò succede anche perché “tradizionalmente le classi dirigenti si sono occupate poco di migliorare il funzionamento delle scuole” osserva De Mauro. E poi aggiunge: “La valutazione di questi gruppi dirigenti è che uno sviluppo adeguato dell’istruzione mette in crisi la loro stessa persistenza in posizioni di potere”.
Insomma: la nostra mancanza di strumenti di comprensione della comunicazione scritta – ma spesso anche di quella orale! – non ci permette di sfruttare appieno la nostra libertà decisionale di cittadini. Questo significa che in queste Elezioni 2013 – come in tante altre occasioni elettorali – rischiamo di votare non tanto chi ci sembra interpretare al meglio la nostra sensibilità politica, ma chi per esempio ci sta più simpatico o chi le spara più grosse.