Divisione in sillabe: la sillabazione in italiano

divisione in sillabeLa divisione in sillabe, detta anche sillabazione, è regolata da un insieme di norme che consentono di dividere in sillabe qualsiasi parola della lingua italiana.

In che contesti si ricorre alla divisione in sillabe? La sillabazione è principalmente usata nella scrittura e nella stampa, quando è necessario spezzare un termine per problemi di spazio sulla riga. In questi casi, la lingua italiana impone che il termine sia diviso tra una sillaba e l’altra. Non esiste perciò un modo di sillabare le parole a piacere.

Quasi nessuno usa la divisione in sillabe sul web. Questo perché online non ci sono tutti i problemi di spazio che esistono invece sulla carta. Inoltre, sul web, i testi vengono spesso allineati a bandiera. E questa cosa rende inutile la sillabazione: se la parola non sta nella riga, l’allineamento a bandiera la manda a capo tutta intera, senza che ci sia bisogno di spezzarla.

Nonostante la divisione in sillabe sia un aspetto legato più alla carta che al web, ritengo comunque che un bravo web writer e un bravo web content editor debbano conoscere le regole della sillabazione. Questo perché sono convinto che chiunque lavori con la scrittura – e quindi anche col web writing – debba avere solide basi in materia.

Ecco allora che riporto sotto le norme per la divisione in sillabe nella lingua italiana. La lettura richiede una certa concentrazione perché, come vedrete, sillabare è un argomento piuttosto complesso.

 

La divisione in sillabe: le regole di sillabazione in italiano

Quali sono le norme che permettono di sillabare le parole in italiano? Prima di pubblicare l’elenco di queste convenzioni, voglio fare una precisazione. Non si tratta di regole ferree, accettate senza batter ciglio da chiunque si occupi di scrittura. Dunque, è possibile che troviate nel web delle norme per la divisione in sillabe che differiscono più o meno leggermente dal mio elenco. Bisogna metterlo in conto: la materia non è certo studiatissima e le consuetudini di sillabazione possono contare differenze da casa editrice a casa editrice.

Un’altra precisazione, importante per capire quanto seguirà. Una sillaba contiene sempre almeno una vocale, che costituisce una sorta di nucleo della sillaba stessa.

 

1. Divisione in sillabe: consonate + vocale

Le strutture formate da una consonante e da una vocale sono sillabe. Alcuni esempi di suddivisione: ca-de-re, pa-ta-ta, la-vo-ro.

 

2. Divisione in sillabe: vocale a inizio parola + consonante

La prima vocale di una parola, quando è seguita da una sola consonante, costituisce una sillaba. Per esempio: u-no, i-so-la, e-vo. Esiste però un’eccezione a questo modo di sillabare: le parole che iniziano per vocale seguita da una doppia consonante divisibile. Alcuni esempi: et-to, as-so, at-to.

 

3. Divisione in sillabe: gruppi di consonanti

Riguardo ai gruppi di consonanti, per la loro sillabazione ci si regola così:

  • Si separano i gruppi di consonanti doppie. Per esempio: cas-sa, pet-to, sil-la-be. Si dividono anche le parole con cq, come ac-qua.
  • Non si separano gli altri gruppi di consonanti che formano un suono unico, come ch, gn e gl seguito da vocale. Esempi: a-glio, po-che, la-gna.
  • Non si separa la consonante s quando è seguita da un’altra consonante. Alcuni esempi: re-spi-ro, pe-sca, a-scia.
  • Le consonanti l, r, m e n vanno separate dalla consonante che le segue. Esempi: mol-to, ar-ma, am-bra, an-ca.
  • I gruppi di consonanti che si possono trovare sia all’inizio di una parola che al suo interno vanno tenuti assieme. Un esempio è costituito dal gruppo pr e da quello str e cr. Per esempio: pren-de-re, a-pri-re.
  • Quando il gruppo di consonanti non esiste come inizio di parole, la prima consonante del gruppo si stacca dalla sillaba. Per esempio: arit-metica (tme), pal-ma (lm).

 

4. Divisione in sillabe: gruppi di vocali

La sillabazione dei gruppi di vocali presenta delle complessità. Vediamo che casistiche possono aversi:

  • Le vocali che formano un dittongo vanno tenute insieme: pau-sa, qui, pio-ve.
  • Le vocali che formano uno iato sono oggetto di sillabazione (la vocale su cui cade l’accento sarà il nucleo della sillaba): Ma-ri-a, cu-i, A-o-sta.

 

5. Divisione in sillabe: apostofi

Per quanto riguarda i termini con l’apostrofo – per esempio, all’, dell’, dall’ ecc. – non vi è una regola di sillabazione certa. La cosa migliore, pertanto, è dividere la parola successiva. Per esempio: dell’a-more.

 

Queste le regole per la divisione in sillabe delle parole nella lingua italiana. Conoscevi già le norme di sillabazione? Sapevi già sillabare in modo corretto?

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