Colloquio di lavoro: consigli per superarlo ed essere assunti

colloquio di lavoroCome superare un colloquio di lavoro ed essere assunti? Dopo aver dato consigli su come scrivere un curriculum vitae, redigere una lettera di presentazione e proporre la propria autocandidatura, ecco alcune indicazioni per affrontare un colloquio di selezione con successo.

Parto da un consiglio preliminare. Vuoi superare il colloquio a cui ti presenti ed essere assunto? Allora per prima cosa studia bene il sito web dell’azienda che ti ha convocato. Raccogli più informazioni possibili su di essa, sul suo business, sul mercato in cui opera, sui suoi concorrenti. Questo ti aiuterà a sentirti più preparato, e ti farà arrivare al giorno del colloquio di lavoro con meno ansia.

Inoltre, studiare l’azienda ti farà prendere dimestichezza con il suo modo di comunicare, con il suo linguaggio istituzionale. Anche questo ti eviterà di presentarti al colloquio impreparato. Sarai infatti in grado già da subito di parlare al selezionatore masticando quel gergo aziendale che per lui è abituale. E poi capirai meglio quello che il recruiter dice.

Altro consiglio preliminare. Porta con te al colloquio di lavoro una copia del tuo curriculum vitae e della tua lettera di accompagnamento. Perché? Capita spesso che un selezionatore, per la fretta, non abbia fatto in tempo a stampare il tuo curriculum e gli altri documenti. Se li hai a portata di mano, gli eviterai di perdere tempo e ti dimostrerai previdente e professionale.

Bene, dopo questi suggerimenti preliminari, è ora di iniziare con i consigli veri e propri su come superare un colloquio di selezione. In linea di massima, le indicazioni che darò valgono sia se dovrai affrontare un unico colloquio di lavoro sia se la selezione si svolgerà per gradi. Può infatti capitare che un percorso di selezione preveda più colloqui, con persone diverse e in giornate differenti.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 1: l’atteggiamento mentale

colloquio di lavoroNon stai andando in battaglia: è solo un colloquio di lavoro. Perciò mantieni la calma. Rimanere tranquillo ti aiuterà a rilassarti e a concentrarti sulle domande che il selezionatore ti farà.
Inoltre, abbi fiducia in te stesso, credi nei tuoi mezzi, sii ottimista. Insomma: dimostrati motivato a raggiungere l’obiettivo, cioè a farti assumere. Se sei sicuro di te – ma senza diventare arrogante! –, il recruiter percepirà la tua sicurezza e ne sarà favorevolmente impressionato. Darai la sensazione di essere una persona che non si fa travolgere dall’ansia, ma che la sa invece dominare.
L’ideale sarebbe che, durante il colloquio di lavoro, tu dimostrassi entusiasmo per il posto che viene offerto. Dimostrare autentico entusiasmo ti darà molte più possibilità di esito positivo. Mettiti nei panni del selezionatore: a parità di altre condizioni, chi assumeresti tra una persona che ha il fuoco negli occhi e una che ha lo sguardo vitreo?

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 2: l’abbigliamento

colloquio di lavoroCome vestirti per un colloquio di selezione? In altre parole: l’abito fa il monaco oppure no? Beh, i detti popolari hanno sempre una qualche verità e spesso la prima impressione che si fa è quella che conta.
Inoltre, presentarsi a un colloquio vestiti in maniera ordinata indica rispetto per il selezionatore e per il posto di lavoro che viene offerto.
Perciò, in linea di massima, evita di presentarti a un colloquio di lavoro con un abbigliamento troppo sportivo. Evita anche l’errore opposto, e cioè andarci così elegante da sembrare uno sposo o una damigella d’onore a un matrimonio.
Il tuo aspetto dev’essere curato e di buon gusto. Adeguati a questo, seguendo però il tuo stile personale. Perché infilarti in un vestito che non ti fa sentire a tuo agio ti farebbe apparire una persona costruita. E questo potrebbe influenzare in modo deleterio l’esito del colloquio di lavoro.
Dare indicazioni più precise di queste è impossibile. In effetti, l’abbigliamento giusto per un colloquio dipende da vari fattori. Per esempio: qual è l’azienda, qual è il contesto lavorativo, qual è la posizione per cui ti candidi? Però, il web è tuo amico: puoi sempre fare una ricerca online e capire qual è il livello di formalità dell’azienda…  😉

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 3: la puntualità

colloquio di lavoroDevi arrivare puntuale! Anzi: 5-10 minuti prima dell’orario stabilito. Arrivare in ritardo a un colloquio di lavoro significa dimostrare poco rispetto per il selezionatore e scarsa motivazione verso il lavoro offerto. Tu assumeresti una persona che arriva in ritardo prima ancora del primo giorno di lavoro?
In questo senso, studia bene la strada che dovrai fare per raggiungere il luogo del colloquio. Fa’ in modo di prevedere ed eliminare qualsiasi tipo di imprevisto.
Se proprio arrivi in ritardo, avvisa il selezionatore con una telefonata. Quando arrivi, scusati. Non raccontare per filo e per segno i motivi del tuo ritardo. Altrimenti, oltre a fare la figura del ritardatario, farai anche quella di chi si lamenta e scarica le proprie responsabilità sugli altri. Sarebbe un autogol che farebbe iniziare il tuo colloquio di lavoro in ripida salita!
Un’indicazione che dovrebbe essere scontata, ma che è bene ricordare. Appena prima di entrare nella sede dove si terrà il colloquio, spegni oppure metti in modalità silenziosa il tuo telefonino!

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 4: la stretta di mano

colloquio di lavoroOgni colloquio lavorativo ha inizio con i saluti tra te e il selezionatore. La stretta di mano che vi scambiate è molto importante. Deve essere breve ed energica.
In seguito, siediti solo quando il selezionatore ti invita a farlo, e fallo dove ti indica di farlo. Insomma: a un colloquio ci si comporta come quando si va in casa di estranei.
Un consiglio: sorridi! Le persone musone non piacciono a nessuno, neanche ai selezionatori! Questo non significa che devi sorridere per tutta la durata del colloquio di lavoro o addirittura raccontare barzellette – assolutamente vietato prendersi confidenze da soli! –, ma sorridere dimostra che sei una persona positiva, rilassata, capace di padroneggiare le situazioni di stress. E che sarai un collega di lavoro piacevole.
Un altro consiglio. Durante il colloquio, guarda il selezionatore negli occhi (senza fissarlo, ovviamente!). È buona educazione. Gli sguardi assenti o che vagano per la stanza sono piuttosto irritanti. Le persone serie si guardano negli occhi quando comunicano tra di loro.
Ultimo consiglio. Memorizza il nome del selezionatore. Durante il colloquio di lavoro, abbi cura di rivolgerti a lui in qualche occasione chiamandolo per nome. Farai senz’altro un’eccellente impressione!

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 5: come rispondere alle domande

colloquio di lavoroProbabilmente, il selezionatore comincerà il colloquio presentando l’azienda e illustrando i motivi per cui è stata aperta la selezione per quello specifico posto. Concluso questo breve discorso introduttivo, il recruiter inizierà le domande. Fa’ molta attenzione a quello che ti chiede. Così facendo, dimostrerai di saper ascoltare, di essere attento. E potrai fornire risposte precise ed esaurienti.
Nel rispondere non farti prendere dall’emotività o, peggio ancora, dall’irritazione (se una domanda mette a nudo un tuo punto debole). Ne abbiamo già parlato all’inizio: l’atteggiamento giusto per un colloquio di lavoro è mostrarti calmo e rispondere con precisione. In effetti, è fondamentale trasmettere un’immagine di sé positiva, ottimista, costruttiva anche con le risposte.
Nel rispondere usa un linguaggio chiaro, preciso, concreto. E non dilungarti: sii conciso. Così darai l’idea di essere una persona con le idee chiare, i piedi per terra, gli obiettivi definiti e una ferma volontà di raggiungerli.
Un consiglio anche sul tuo tono di voce nel colloquio: dovrà essere limpido, ben comprensibile.
E ancora: non interrompere mai il tuo interlocutore mentre parla. Innanzitutto, perché è da maleducati parlare sopra a qualcun altro. Poi, perché questo comportamento può irritare il recruiter.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 6: evitare le bugie

colloquio di lavoroLe bugie hanno le gambe corte. Se anche riesci a imbrogliare il selezionatore nel colloquio di lavoro, poi, quando sarai assunto, verrai smascherato in un lampo. Le conseguenze saranno gravi. Perciò mai mentire. E questo vale già nello scrivere il curriculum vitae.
Attenzione: non è sbagliato solo mentire, ma anche esagerare. Un bravo selezionatore sa scoprire non solo le bugie, ma anche le esagerazioni. Quindi, massima umiltà e che le parole siano aderenti ai fatti!

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 7: un atteggiamento positivo

colloquio di lavoroNe ho già parlato prima, ma è così importante che vale la pena di ribadirlo: in qualsiasi colloquio di lavoro devi dimostrare d’essere una persona positiva, ottimista, che ha voglia di fare. Perciò, per esempio:

  • non parlar male degli ex colleghi o degli ex capi;
  • non ti lamentare di niente;
  • non piangerti addosso;
  • non dare l’impressione di subire gli eventi, ma di padroneggiarli;
  • non ti offendere per eventuali domande scomode che il selezionatore ti fa.

Una precisazione. Per domande scomode in un colloquio di lavoro intendo domande o osservazioni come: “Perché ha lasciato l’università?”, “Ho notato dal suo curriculum vitae che ha fatto esperienze lavorative eterogenee…”, “Leggo che ha cambiato quattro lavori in cinque anni…”. Sono domande forse fastidiose per noi, ma che il selezionatore può farci. Il suo intento è capire meglio alcuni dettagli del nostro percorso di studi e delle nostre esperienze lavorative. Quindi, prepariamoci in anticipo le risposte.
Le domande che un recruiter può porci durante un colloquio di lavoro sono moltissime. Così tante da poter esser raggruppate in categorie. In un prossimo post parlerò anche di questo argomento.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 8: quali domande fare?

colloquio di lavoroA fine colloquio, il selezionatore ti chiederà se hai delle domande da fare. È una fase fondamentale del colloquio, a cui non si deve arrivare impreparati.
Le domande che fai devono essere il più intelligenti e consone possibile. Mai fare una domanda tanto per farla. E mai fare domande indiscrete o impertinenti.
Quindi, preparati le domande a casa, studiandole bene. Ecco alcuni esempi di domande accettabili da porre in un colloquio di lavoro:

  • domande sui compiti da svolgere e sugli obiettivi da raggiungere (quali sono gli ostacoli più comuni che un neo assunto incontra nei primi mesi di lavoro?);
  • domande sui rapporti gerarchici (a chi risponderò?);
  • domande sul team di lavoro (il team è composto da persone con differenti mansioni oppure tutti fanno lo stesso lavoro?);
  • domande sulla storia dell’azienda e sui suoi progetti futuri;
  • domande sugli eventuali corsi d’aggiornamento professionale che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti.

Una consiglio che può farti guadagnare punti. Se il selezionatore acconsente – ricorda sempre che sei a casa sua e non tua! –, prendi appunti delle risposte che ti darà in questa fase del colloquio. Dimostrerai professionalità e attenzione verso quanto il recruiter ti dice.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 9: la retribuzione

colloquio di lavoroLa regola è questa: non toccare l’argomento per primo. Lascia che sia il selezionatore a parlarne. Perché? Se lo fai tu, apparirai precipitoso e avido.
Una volta che il colloquio di lavoro arriva a trattare i soldi, manifesta le tue eventuali aspettative. E va’ fino in fondo su tutti i punti che vuoi chiarire: il contratto, i benefits, i percorsi di carriera ecc.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 10: prendere congedo

colloquio di lavoroSiamo arrivati alla fine del colloquio. Saluta il selezionatore con una stretta di mano e un sorriso, ringraziandolo per averti dedicato il suo tempo.
Evita assolutamente di chiedere al recruiter qual è l’esito del colloquio di lavoro! Perché? Faresti la figura dell’ansioso e dell’insicuro. Inoltre, è presumibile che ci siano altri candidati all’assunzione, e che l’ufficio del personale non li abbia ancora incontrati tutti.

 

Il colloquio di lavoro, consiglio 11: thank you note

colloquio di lavoroDopo il colloquio, può essere utile inviare una email o una lettera al selezionatore (la cosiddetta thank you note), se ti ha lasciato i suoi riferimenti personali.
La thank you note serve a dare conferma del tuo interesse per la posizione lavorativa, e a ringraziare ancora una volta il recruiter del tempo che ti ha dedicato. Non è obbligatorio inviarla, però, siccome è una cosa che pochi fanno, non passerà inosservata!

 

A questo punto, vorrei segnalare il libro più sensazionale che abbia mai letto su come affrontare un colloquio di lavoro. Si tratta di Come sostenere un colloquio di assunzione di Anthony Medley. Nonostante questo testo abbia circa una trentina d’anni, è ancora attuale. Inoltre, è molto completo, è ricco di esempi realmente accaduti e dispensa consigli spesso formidabili.

Prima di terminare, voglio condividere due contenuti interessanti. Il primo è il breve video sottostante (dura 4’09”). In esso si riassumono quali sono le cose da non dire e da non fare quando ci si presenta a un colloquio di lavoro. Vale la pena di riflettere anche su questi aspetti, dato che gli errori e le gaffe possono influenzare pesantemente il selezionatore, e quindi decidere della nostra assunzione in quella azienda.

Il secondo documento che voglio condividere è una presentazione che ci spiega come si fa ad arrivare preparati a un colloquio di lavoro. La trovo utile per aiutare i candidati a padroneggiare l’ansia tipica di queste situazioni, ponendoli in un’ottica più collaborativa e più proficua davanti al responsabile del personale. Insomma: esser più sicuri di noi stessi fa aumentare le nostre possibilità di assunzione!

 

colloquio di lavoroEcco, questi sono i miei suggerimenti su come superare un colloquio di selezione e ottenere il lavoro per il quale ci si è candidati.
Condividi queste mie indicazioni? Che ne pensi? A tuo giudizio, si possono dare altri suggerimenti efficaci che favoriscano l’assunzione? Lascia un commento sotto e spiega che cosa può aiutare ad affrontare con successo un colloquio di lavoro!

1 pensiero su “Colloquio di lavoro: consigli per superarlo ed essere assunti

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