Gli avverbi – dal latino ad verbum e cioè “vicino al verbo” – sono parti del discorso che servono a modificare o a specificare il significato del verbo, dell’aggettivo o di un altro avverbio a cui si riferiscono.
In quale punto della frase vanno collocati gli avverbi? In linea di massima, valgono per gli avverbi queste norme:
- Gli avverbi si inseriscono prima del verbo se si desidera dare al verbo forza espressiva. Un esempio: “Assurdamente feci quella scelta di cui ora pago le conseguenze”. Quando il verbo è composto, l’avverbio va inserito tra ausiliare e participio, oppure prima dell’ausiliare o dopo il participio. Per esempio: “Aveva subito chiesto il conto al cameriere. Il cameriere immediatamente glielo ha portato. Il cameriere ha sorriso gentilmente”.
- Gli avverbi si collocano davanti agli aggettivi o ad altri avverbi. Esempi: “Sono vagamente insicuro quando si tratta di guidare la notte” oppure “Marco mi ha inteso molto bene”.
Come si formano gli avverbi? Per quanto riguarda la loro costruzione, gli avverbi si dividono in queste categorie:
- Gli avverbi primitivi, come: bene, male, forse, pure, sempre, ieri, oggi, poi, tardi, mai, magari, molto, tanto, poco, meno, spesso, meglio eccetera.
- Gli avverbi composti, come: adagio, almeno, dappertutto, domani, infatti, inoltre, perfino eccetera.
- Gli avverbi derivati, come: sinceramente, velocemente, carponi, tentoni eccetera.
Infine, sempre in linea di massima, si possono dividere gli avverbi anche nelle seguenti categorie:
- Gli avverbi di luogo: qui, qua, vicino, lontano eccetera.
- Gli avverbi di tempo: ora, adesso, ancora, ieri, oggi, domani, prima, poi, presto, subito, tardi, sempre, mai eccetera.
- Gli avverbi di modo o di maniera: bene, male, meglio, peggio eccetera.
- Gli avverbi di quantità: molto, poco, meno, troppo, più, tanto, assai eccetera.
- Gli avverbi di modalità (che indicano un’affermazione, una negazione, un dubbio o un giudizio): sì, certo, sicuro, no, non, neanche, neppure, nemmeno, forse, quasi eccetera.
Andiamo ora ad analizzare un po’ più nel dettaglio l’ultima classificazione sopra proposta degli avverbi.
Gli Avverbi di luogo
Gli avverbi di luogo sono classificati a seconda che il luogo sia vicino a chi parla o a chi ascolta, oppure sia lontano sia a chi parla e a chi ascolta.
Così, esistono avverbi di luogo che indicano vicinanza a chi parla. Per esempio, tra di essi troviamo: qui, qua, quassù, quaggiù. Esistono poi avverbi di luogo che indicano vicinanza a chi ascolta. Alcuni esempi: costì e costà. Infine, esistono avverbi di luogo che indicano lontananza da chi parla o da chi ascolta. Per esempio: lì, là, lassù, laggiù, ivi.
L’avverbio quivi ha il significato di lì, in quel luogo ed è pertanto un errore usarlo nello stesso senso dell’avverbio qui.
Altri esempi di avverbi di luogo sono: su, giù, ove, dove, donde, dovunque, vicino, lontano, davanti, dietro, altrove, fuori, dentro, presso, oltre, dappertutto eccetera.
Gli avverbi di tempo o temporali
I principali avverbi di tempo o temporali sono: ora, adesso, subito, tosto, testé, allora, prima, dapprima, poi, dopo, poscia, oggi, ieri, domani, posdomani, dopodomani, avantieri, spesso, sovente, sempre, mai, presto, tardi, poi, già, ancora, talora, finora.
Inoltre, rientrano tra gli avverbi di tempo o temporali: quando, allorquando, allorché, qualora. Un esempio: “Verrà a farti visita quando tu ti sarai ripreso dalla malattia”.
Gli Avverbi di modo o di qualità
Gli avverbi di modo, detti anche avverbi di qualità, sono quegli avverbi che indicano la qualità, il modo di un’azione. Questi avverbi si riferiscono principalmente a un verbo, oltre che a un aggettivo o a un altro avverbio.
Gli avverbi di modo sono molto numerosi, dal momento che da quasi tutti gli aggettivi si può ricavare l’avverbio di modo corrispondente.
Un altro gruppo di avverbi di modo è quello costituito da modali del tipo: bene, male, peggio, meglio, volentieri, così eccetera.
Infine, tra le moltissime locuzioni avverbiali di modo queste sono tra le più frequenti: in fretta, in fretta e furia, a poco a poco, per l’appunto, man mano, pian piano, di tanto in tanto, bel bello, niente affatto, d’ora in poi, terra terra, di corsa, di sbieco, alla carlona, a bizzeffe, in mezzo, poco fa, fino a ora.
Gli avverbi di quantità
Gli avverbi di quantità esprimono la misura di un’azione, di un aggettivo o di un altro avverbio. I principali avverbi di quantità sono i seguenti: nulla, niente, poco, alquanto, parecchio, abbastanza, molto, assai, troppo, tanto, quanto, appena, più, meno, affatto.
A questi si possono aggiungere anche i seguenti avverbi: anche, almeno, altresì, pure, inoltre, ancora, neanche, neppure, persino, circa, quasi. Questi ultimi sono chiamati anche avverbi aggiuntivi, perché servono ad aggiungere qualcosa al verbo o all’intero periodo in cui sono usati. Facciamo un esempio: “A teatro c’era anche tua sorella Maria? Sì. E Marco. Anche”.
Attenzione: l’avverbio affatto significa del tutto, interamente. Pertanto, dire o scrivere “Io sono affatto felice” significa dire: “Io sono interamente felice, sono felicissimo”. Quindi, se si vuole esprimere una negazione, occorre dire o scrivere così: “Io non sono affatto felice”.
Per chiudere il discorso sugli avverbi di quantità, bisogna ricordare che tra le più comuni locuzioni avverbiali di quantità ci sono: di più, di meno, a un di presso, all’incirca, né più né meno, per nulla.
Gli avverbi di modalità o modificanti
Gli avverbi di modalità o modificanti si dividono in queste categorie:
- Gli avverbi di affermazione: sì, appunto, sicuro, sicuramente, certo, certamente, già, proprio, proprio così, giusto, precisamente, naturalmente, senza dubbio eccetera.
- Gli avverbi di negazione: no, non, neanche, neppure, nemmeno, né eccetera.
- Gli avverbi di dubbio: forse, ma, probabilmente, quasi eccetera.
Per rafforzare l’avverbio sì, sono comunemente usati proprio, precisamente, per l’appunto. Per rafforzare l’avverbio no, sono invece usati punto, mica, niente affatto, non mai.
Ecco, questo quello che si può dire sugli avverbi. Leggere queste righe di tanto in tanto può essere un utile ripasso sia a chi si avvicina alla scrittura per hobby, sia a chi con la scrittura ci lavora quotidianamente.
Conoscevi tutte queste norme sugli avverbi? C’è qualche regola particolare che vorresti aggiungere e che non ho citato? Che cosa c’è ancora da dire sugli avverbi a tuo giudizio? Lascia un commento e condividi le tue osservazioni con noi!