L’autocandidatura è il modo più usato per cercare e trovare lavoro. In effetti, le assunzioni non si concretizzano solo attraverso la risposta ad annunci di lavoro pubblicati sui giornali oppure sui siti web aziendali.
In passato, ho scritto post su come scrivere un curriculum viate, su come scrivere una lettera di presentazione – detta anche lettera di accompagnamento – e su come sostenere un colloquio di lavoro. Oggi, voglio invece parlare di come si progetta e si organizza una campagna per proporre la propria autocandidatura alle aziende.
Diciamo subito che cos’è un’autocandidatura. L’autocandidatura consiste nel contattare personalmente le aziende per le quali si desidererebbe lavorare, proponendosi per l’assunzione. Spesso, questo contatto avviene indipendentemente dal fatto che le aziende siano o meno alla ricerca di nuovo personale da assumere. Semplicemente, la persona in cerca di lavoro decide di propria iniziativa di mandare la propria candidatura – da qui il termine autocandidatura – a queste imprese.
Ma non perdiamo più tempo. Ho selezionato dieci consigli su come pensare e poi inviare la propria autocandidatura alle aziende. Spero che possano essere suggerimenti utili a chi vuole cambiare lavoro oppure sta cercando di trovare il primo impiego della carriera lavorativa.
Autocandidatura, passo 1: avere un atteggiamento positivo
È una delle chiavi fondamentali per farsi assumere. Se hai un atteggiamento positivo, trovare lavoro è più semplice. In effetti, a livello psicologico, deprimersi non fa altro che peggiorare la situazione, perché innesca una serie di eventi che ostacolano l’obiettivo assunzione.
Hai mai sentito parlare di profezie autoavveranti? In estrema sintesi: il tuo atteggiamento influenza le tue azioni. E siccome le tue azioni influenzano a loro volta la realtà che ti circonda, modificandola, ecco che una persona positiva avrà più possibilità di ottenere risultati positivi. Al contrario, una persona pessimista azionerà – più o meno consapevolmente – meccanismi negativi, che non faranno altro che modificare la realtà in modo negativo.
Se portiamo tutto ciò nel nostro discorso, tornando a parlare della campagna su cui si basa un’autocandidatura per trovare un lavoro, notiamo che chi si dà da fare con fiducia ha più possibilità di assunzione di chi cede allo sconforto e all’inerzia. D’altro canto, le aziende sono davvero spietate: si interessano solo ai candidati che si dimostrino brillanti, determinati, fiduciosi. Perché a nessuno piace lavorare con colleghi musoni.
Perciò, prima ancora di cominciare a inviare la tua autocandidatura alle aziende, prima ancora di creare un curriculum vitae, assicurati di essere nello stato d’animo più positivo e più costruttivo che puoi. Ne va del tuo futuro lavorativo!
Autocandidatura, passo 2: fare un bilancio delle proprie competenze
Ecco un altro step preliminare all’invio della tua autocandidatura alle aziende. In sostanza, si tratta di mettersi seduti alla scrivania, davanti a un foglio bianco e a una penna, e di buttar giù quelle che sono le proprie competenze.
A livello operativo, devi farti queste domande: che lavoro so fare? Qual è il mio grado di professionalità? Quali sono i miei punti di forza lavorativi e personali? E quali i punti su cui devo invece migliorare? Quali lingue straniere conosco? A che livello so usare il computer? So lavorare in team con i colleghi? Sono una persona propositiva sul lavoro? Quali sono i vantaggi che riceverebbe un’azienda che decidesse per la mia assunzione?
Ecco, questi sono solo alcuni esempi delle domande che ti devi fare prima di procedere all’invio della tua autocandidatura. Come vedi, tutto sta nel capire bene chi sei e, di conseguenza, che cosa vuoi dal mondo del lavoro. E che cosa puoi dargli tu!
Inutile dire che, mentre fai il bilancio della tua professionalità, ti conviene essere sincero con te stesso. Se bari in difetto, è probabile che tu abbia qualche problema di autostima. Ciò ti porterà probabilmente a trovare un lavoro di profilo più basso di quello che meriti. Se bari in eccesso, è sicuro che poi la tua autocandidatura debba scontrarsi con la dura realtà. Dovrai cioè fare i conti col fatto che la tua autocandidatura non è sufficiente per farti assumere nella posizione lavorativa a cui ambisci.
In ogni caso, prima fa’ un bilancio preciso delle tue competenze e solo in seguito invia la tua autocandidatura alle aziende.
Autocandidatura, passo 3: selezionare le aziende
Il prossimo step perché la tua autocandidatura abbia successo è quello di scegliere le aziende giuste a cui inviare il tuo curriculum vitae.
Che cosa intendo con aziende “giuste”? Al punto precedente hai fatto il bilancio delle tue competenze. Questo ti ha dato un’idea molto precisa su ciò che sai fare. Considera anche quella che è la tua vocazione in ambito lavorativo. Cioè: tieni conto sia di ciò che sai fare che di ciò che ami fare. Perché finire a fare un lavoro che non si ama è davvero un disastro!
Se sei stato sincero con te stesso nell’analisi del punto 2, vedrai che troverai con facilità le aziende “giuste” a cui inviare la tua autocandidatura. Faccio un esempio su me stesso. Siccome amo la scrittura in genere e quella per il web in particolare, non avrebbe senso che presentassi la mia autocandidatura in una ipotetica ricerca di lavoro a un’azienda che cercasse un web designer. E poi neanche avrei le competenze per la mansione!
Ripeto: dall’analisi di ciò che sai fare, unita a quella che senti come la tua vocazione lavorativa, deve emergere il settore a cui proporre la tua autocandidatura. Dopodiché devi selezionare le aziende per le quali, in quella nicchia, ti piacerebbe lavorare.
Come si fa a selezionare le aziende che ci piacciono? Beh, avrai sicuramente una connessione Internet a disposizione: naviga i loro siti web, prova a vedere che cosa dice Google su di esse, come queste aziende comunicano sui social media, come ne parlano gli ex dipendenti ecc.
Ti dico tutto questo perché l’errore più grosso che potresti fare è inviare la tua autocandidatura a qualsiasi azienda di qualsiasi settore. Per la serie: Franza o Spagna, purché se magna. Ma questo non è seguire le proprie passioni né sfruttare le proprie competenze lavorative. Questo non è pensare strategico.
Autocandidatura, passo 4: ricercare le persone giuste
Ammettiamo che tu abbia deciso in quale settore vuoi lavorare e a quali aziende inviare la tua autocandidatura. A quale persona devi ora spedire il tuo curriculum vitae?
Siccome la tua è un’autocandidatura – non rispondi cioè a un’inserzione su un giornale o su un sito web di annunci di lavoro –, non hai alcun riferimento in merito. Che fare? Nessuna paura. Puoi cercare per esempio il nominativo del direttore del personale dell’azienda sul web. Oppure puoi telefonare e farti dire a chi inviare il tuo c.v.
Se proprio non riseci a scovare alcun nominativo aziendale, puoi sempre intestare la documentazione della tua autocandidatura all’Ufficio del Personale, sia che la mandi per posta ordinaria che per e-mail. Così facendo, chi riceve la tua autocandidatura la smisterà verso la direzione del personale.
Perciò, anche in questo caso, è d’obbligo per il candidato darsi un po’ da fare: il lavoro non ti viene a cercare, devi essere tu a inseguirlo. Con dinamismo e tenacia.
Autocandidatura, passo 5: scrivere un curriculum vitae ok
Ecco un altro punto da non trascurare. Puoi essere alla tua prima esperienza lavorativa o avere un c.v. lungo un kilometro, ma è fondamentale che tu scriva un curriculum efficace.
Come creare un curriculum vitae che faccia spiccare la tua autocandidatura su tutte le altre? Segui il link al punto 1 o quello su come scrivere un curriculum vitae a inizio post: troverai due articoli in cui avrai tutti i dettagli.
Qui, mi limito a dire che, per fare un c.v. che valorizzi una autocandidatura, devi curare per esempio i seguenti aspetti:
- il tono del messaggio
- la qualità della carta su cui scrivi
- la concretezza
- la sintesi
- la chiarezza
- l’ortografia, la grammatica e la sintassi
- il font dei caratteri
- le varie sezioni del c.v.
- la sezione dedicata agli interessi
- l’impaginazione
- la liberatoria sulla privacy
- la firma
Ecco, se fai una grande attenzione alla stesura del tuo curriculum, la tua autocandidatura avrà di certo un altro valore agli occhi del selezionatore. E le tue possibilità di trovare un lavoro aumenteranno in modo sensibile.
Autocandidatura, passo 6: scrivere una lettera di presentazione ok
Analogamente a quanto detto per la compilazione del curriculum vitae, devi porre lo stesso scrupolo nello scrivere una lettera di presentazione che valorizzi la tua autocandidatura.
Anche in questo caso, ti consiglio di seguire il link a inizio post, che ti condurrà a un articolo in cui puoi trovare tutti i consigli per migliorare la tua immagine agli occhi di un responsabile del personale.
Per esempio, nella lettera di accompagnamento cura in particolare questi dettagli:
- brevità
- personalizzazione
- chiarezza
- originalità
- coerenza
- correttezza linguistica
- stile
- impaginazione
A costo di essere noiosamente ripetitivo, ti ripeto che spesso sono i dettagli a fare la differenza tra un’autocandidatura che porta a un colloquio di lavoro e un’autocandidatura che viene invece cestinata. Perciò, sii più scrupoloso che puoi.
Autocandidatura, passo 7: scegliere il canale per inviare il c.v.
In sostanza, la domanda che ci si deve fare è: devo presentare la mia autocandidatura via posta cartacea o via e-mail?
Ci sarebbe in realtà anche una terza via. In effetti, molte aziende hanno un modulo di recruiting sul loro sito web. In questi casi, compilando il proprio curriculum online, si ha la certezza che la propria autocandidatura arriverà direttamente all’ufficio del personale.
Per tornare alla domanda con cui abbiamo aperto questo settimo punto, quale strada è più efficace? L’autocandidatura via posta tradizionale oppure quella via e-mail? Non c’è una risposta valida per ogni situazione. Personalmente, mi comporterei così: se avessi a disposizione – o se riuscissi a trovarla – l’e-mail dell’ufficio del personale dell’azienda, manderei per posta elettronica la mia autocandidatura. Al contrario, piuttosto che scrivere a una e-mail del tipo info@nomeazienda.it, con alta probabilità di finire cestinato o nello spam, manderei la mia autocandidatura via posta cartacea. E intesterei la busta da lettera alla cortese attenzione del “Direttore del personale” o del “Direttore delle risorse Umane”.
Autocandidatura, passo 8: fare un buon colloquio di lavoro
Molto bene: hai scritto il tuo c.v. e la tua lettera di presentazione e hai inviato il tutto ad aziende selezionate, ottenendo per la tua autocandidatura uno o più colloqui di lavoro. Complimenti!
Adesso che devi fare? Cioè: come prepararti per affrontare il colloquio con il selezionatore del personale? Anche in questo caso, fa’ riferimento al link che ho messo a inizio post e che ti manderà a un articolo che contiene tutti i suggerimenti più efficaci per superare un colloquio e ottenere l’agognata assunzione.
Qualche breve dritta voglio però dartela anche in questo spazio. Quando ti presenti dal selezionatore, al fine di mostrare la tua immagine migliore e rendere ancor più solida la tua autocandidatura, presta attenzione per esempio a questi aspetti:
- l’abbigliamento
- la puntualità
- la stretta di mano
- il modo in cui rispondi alle domande
- la sincerità
- le domande che devi fare tu
- la retribuzione
- le ferie
Insomma: come sempre, molte cose dipendono da te. Perciò, studia attentamente i tuoi comportamenti e le tue parole: influenzano di certo le possibilità che la tua autocandidatura si trasformi o meno in un’assunzione.
Autocandidatura, passo 9: inviare una thank you note
La thank you note è una lettera o una e-mail di ringraziamento da inviare alla persona che ci ha fatto il colloquio di lavoro, il giorno seguente al colloquio stesso. È una usanza molto diffusa negli Stati Uniti, ma piuttosto rara in Italia. Perciò, può essere un buon modo di differenziare la nostra autocandidatura dalle altre!
Che cosa scrivere in una thank you note? Innanzitutto bisogna ringraziare il selezionatore per averci dato l’opportunità di conoscere lui e la sua azienda, e di approfondire le motivazioni della nostra autocandidatura. Poi, sarà bene ribadire il nostro interesse per la posizione lavorativa aperta. Infine, occorre esprime la propria speranza per un esito positivo del colloquio! 🙂
Insomma: una thank you note scritta bene e fatta giungere tempestivamente può far guadagnare punti alla nostra autocandidatura. Forse quei punti che si dimostreranno decisivi per la nostra assunzione!
Autocandidatura, passo 10: mai scoraggiarsi
Si tratta di un altro punto fondamentale. Trovare un lavoro è un’attività che… costituisce un vero e proprio lavoro! Quindi è qualcosa che richiede impegno, metodo, capacità. Ma anche tanta volontà e costanza. Perché è veramente raro il caso in cui si venga assunti dalla prima azienda a cui si è mandata la propria autocandidatura.
L’esperienza insegna che, più spesso, prima di trovare un lavoro, occorre inviare il proprio curriculum vitae a diverse aziende. Perciò, non bisogna demordere se la nostra autocandidatura non trova un riscontro immediato.
La pazienza e la tenacia sono virtù indispensabili per un candidato, soprattutto nei periodi che stiamo attraversando oggi. La perseveranza è una di quelle qualità che, nel lungo termine, conducono a un premio anche nel campo del lavoro.
Un ultimo consiglio per la tua autocandidatura
Da ultimo, aggiungo un consiglio di Jack Welch, il famoso CEO di GE, indirizzato ai più giovani, ma che vale per chiunque stia per inviare la propria autocandidatura a una azienda: “Il consiglio principale che posso dare a chi sta cercando il primo lavoro è mostrarsi per quello che si è e mettersi a proprio agio. L’autenticità può essere la miglior freccia al vostro arco”.
Ecco, questi erano i miei dieci consigli su come pianificare le proprie mosse per inviare la propria autocandidatura alle aziende. Tu che ne pensi di questi suggerimenti? Secondo te, ci sono tutte le indicazioni più importanti che possono condurre a un’assunzione? Oppure ne avresti indicate anche altre? Lascia un commento e condividi con noi le tue osservazioni su come studiare e poi inoltrare, sia a livello strategico che tattico, la propria autocandidatura alle aziende per trovare un lavoro nuovo o un primo impiego!