Perfino i truffatori hanno capito l’importanza di avere un brand

truffatori e marketingIn questo mio blog, ho scritto in lungo e in largo quant’è fondamentale per un’azienda diventare un brand. Per diventarlo, non serve acquisire una fama mondiale, come le grandi multinazionali che tutti conosciamo. Ciò che conta è essere percepiti tra i migliori – meglio se i migliori in assoluto – all’interno della propria nicchia, piccola o grande che sia.

In effetti, l’essere un brand dà tutta una serie di benefici. Tra di essi, possiamo citare lo smettere di rappresentare una commodity, il togliersi dalla battaglia dei prezzi, l’essere riconosciuti come un punto di riferimento autorevole dalla clientela in target. Questo è ciò che succede alle aziende che fanno marketing e che, per l’appunto, diventano un brand, cioè una marca. La cosa è così potente che vale anche per i liberi professionisti. In effetti, anche le persone possono diventare un brand, riuscendo così ad avere visibilità sui concorrenti.

Nel mio titolo, ho però parlato di truffatori. Che cosa c’entrano con il marketing? C’entrano eccome. Ti spiego il perché raccontandoti un fatto. Qualche settimana fa, alcuni truffatori – lo stesso? – hanno clonato la pagina Facebook o Instagram di alcuni conduttori radiofonici di fama nazionale. Dopodiché hanno aspettato che arrivassero i like alla pagina da parte dei fan di tali personaggi pubblici. Quando ne hanno racimolati un certo numero, hanno pubblicato un post che promuoveva un concorso – ovviamente fasullo. Tale concorso avrebbe permesso al fortunato vincitore di ricevere mille euro. In pratica, il senso era questo: bastava essere fan della pagina per essere tra i partecipanti all’estrazione del premio. Il conduttore radiofonico avrebbe premiato in tal modo la fedeltà di uno dei suoi fan.

Come si è svolto in realtà il concorso? i truffatori hanno mandato un messaggio privato a tutti i fan, dicendogli a ciscuno che aveva vinto i mille euro. Per riceverli, il fan avrebbe dovuto fornire i codici della carta di credito o del conto corrente, così da rendere possibile l’accredito.

Se pensi che questa idea sia così maldestra da non aver fregato nessuno, sei in torto. Al contrario di quel che credi, sono in molti ad aver dato i propri accessi alla carta di credito o al conto corrente – che sono poi stati svuotati dai truffatori. Sembra incredibile, ma è andata proprio così: i truffati sono stati un numero tanto considerevole che ne hanno parlato anche i media nazionali.

Come mai diverse persone si sono lasciate truffare così? Che cosa le ha spinte a comunicare user e password? Di certo, i mille euro hanno fatto gola. E i truffatori si sono dimostrati abili: se avessero indicato una cifra più alta – centomila o un milione –, avrebbero suscitato di certo dei sospetti. Al contrario, mille euro sono effettivamente sembrati un regalo plausibile. Alle persone è sembrato cioè verosimile che un personaggio famoso potesse regalare mille euro a un suo fan.

Però, i mille euro spiegano solo in parte il successo di questa truffa. La ragione principale che ha spinto molti a farsi truffare è la forza del brand dei loro beniamini del mondo dello spettacolo. In effetti, se sei un conduttore radiofonico – cioè un personaggio pubblico – e lavori in una radio nazionale – cioè in un mezzo di comunicazione che è di per sé un brand –, sei a tutti gli effetti una marca. I tuoi fan – cioè i tuoi clienti in target – si fidano di te. Perché sei affidabile ai loro occhi, sei un professionista che conoscono, hai un marchio di fabbrica riconoscibile. Insomma: sei un brand.

È questo il fatto che a giocato a favore dei truffatori. Proporre la stessa truffa da una sconosciuta pagina Facebook non avrebbe avuto lo stesso “successo”. “Ma chi sono questi? Perché vogliono regalare dei soldi proprio a me? Ma figurati!” avrebbe pensato la gente. È stato lo sfruttare la notorietà di personaggi ben noti in una specifica nicchia a rivelarsi “vincente”. Così come un’azienda che è diventata un brand abbatte le resistenze all’acquisto dei clienti in target, allo stesso modo i truffatori si sono serviti dei brand dei conduttori radiofonici per abbattere le resistenze dei loro fan. Il principio è davvero il medesimo. E non è un caso che abbia funzionato.

Diventare un brand è la cosa più importante che la tua azienda può fare. Ci sono solo vantaggi per gli imprenditori che avviano questo processo. Perfino chi truffa se n’è accorto. Che cosa aspetti tu?

 

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l'importanza di avere un brandQuesto articolo che spiega che perfino i truffatori hanno capito l’importanza di avere un brand è stato scritto da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
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