Eratostene di Cirene: chi era costui? Ma soprattutto: che c’entra con le aziende e con il loro modo di fare marketing? Comincio a rispondere alla prima domanda. Eratostene fu un intellettuale dell’Antica Grecia. Visse tra il III e il II secolo a.C. È famoso perché si interessò a più discipline. Fu infatti filosofo, poeta, storico, matematico, fisico, astronomo, geografo, cartografo. E forse ho scordato qualcosa. Per primo, misurò, con un’ottima approssimazione, le dimensioni della Terra.
Adesso ti spiego perché vedo un legame tra questo personaggio e il mondo del business. Devi sapere che Eratostene fu soprannominato dai contemporanei “Il Beta”. Come indica Wikipedia, si trattava di un nomignolo malizioso. Gli fu attribuito per sottolineare che “egli si applicò a molte discipline, senza però primeggiare in nessuna, risultando così sempre alle spalle di qualcun altro”.
Se vogliamo, Eratostene era un tuttologo dell’antichità. Detta così suona fin troppo punitiva nei suoi confronti: dopo tutto, Eratostene era bravo sul serio. Non a caso, ci ricordiamo di lui a oltre duemila anni di distanza. Quindi, l’intellettuale greco non ha nulla a che spartire con i tuttologi odierni. I tanti improvvisati dei nostri giorni non hanno un briciolo del suo talento.
E quindi? Che c’entra Eratostene con le aziende e con il marketing? In questo blog, ho spesso sottolineato quanto sia importante per un’impresa differenziarsi dalla concorrenza. Quella differenza va poi messa al centro di un marketing strategico. Da ultimo, va comunicata al mercato.
In sintesi: qualunque azienda ha bisogno di farsi percepire (dai clienti) come diversa dai competitor. Questo implica che l’azienda sappia focalizzarsi su un aspetto specifico. Uno dei tanti possibili. Vale a dire che l’azienda deve possedere una specificità nella mente dei consumatori. È ciò che insegnano i fondatori del marketing moderno, Al Ries e Jack Trout.
Di conseguenza, un’azienda non può offrire tutto a tutti. Le aziende che fanno così non sono focalizzate. Sono dispersive. Sono imprese “tuttologhe”, se mi passi il termine. Sono cioè aziende che vogliono rappresentare troppe cose per un pubblico troppo ampio. In questo modo, finiscono per non rappresentare nulla per nessuno. Finiscono per essere né carne né pesce. Proprio perché nessun target di clienti le vede come specializzate nel risolvere i propri problemi. Da qui, nasce la difficoltà per queste aziende di stare sul mercato.
Al contrario, le aziende focalizzate hanno infinite più possibilità di prosperare. Proprio perché sanno rispondere ai bisogni specifici di un target specifico. (Il testo più indicato per approfondire questi argomenti è Focus).
Nessuna azienda dovrebbe imitare Eratostene, che si dedicava a tutte le discipline. Duemila anni fa, gli intellettuali erano così pochi che un tuttologo poteva comunque passare alla storia, seppur con un nomignolo malizioso. Oggi, i tempi sono parecchio cambiati. Se un libero professionista o un’azienda offrono troppi prodotti o servizi, la pagano. Perché viviamo nell’era degli specialisti. Chi offre tutto per tutti non trova più spazio. Ai tempi di Eratostene poteva sperare di essere il Beta, anche se già allora non era un attestato di stima. Oggi come oggi, va dritto incontro al fallimento. Il pericolo è assolutamente concreto.
E tu, come la vedi? Hai un’azienda? È focalizzata oppure offre tutto a chiunque? In altri termini: la tua impresa ha fatto lo stesso errore di Eratostene oppure no? Se sei alla guida di un business defocalizzato, sai che cosa fare per rimediare? Sai impostare il tuo marketing per differenziarti dalla concorrenza? Sai adottare la comunicazione migliore per trasmettere questa tua differenza ai potenziali clienti? Lascia la tua opinione in un commento qui sotto!
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Questo post che ti indica perché la tua azienda deve differenziarsi dai suoi competitor anziché fare tutto per tutti è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da oltre 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio business blog, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono autore di “Scrivere per il web 2.0”.
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