Come è possibile motivare le persone sul lavoro (ma anche nella vita di ogni giorno)? Di certo non serve usare il metodo del bastone e della carota, perché è oramai roba (inefficace) del secolo scorso. Drive (lo puoi trovare su Amazon.it), l’interessante saggio di Daniel H. Pink, sostiene che la motivazione del ventunesimo secolo si deve appoggiare ad altro. Per l’esattezza, deve far leva sui concetti di autonomia, padronanza e scopo.
Quando si tratta di motivazione, c’è un vero e proprio divario tra ciò che la scienza sa e quello che le aziende fanno. Ovviamente, ad aver ragione è la scienza, e Drive sottolinea tutti gli errori che le aziende continuano a commettere, convinte che le loro tecniche di motivazione dei dipendenti siano le migliori possibili. È però vero il contrario. E questo gli costa caro, perché ci smenano milioni di dollari o di euro. E si ritrovano a essere meno competitive sul mercato di quanto vorrebbero e dovrebbero.
L’attuale sistema di motivazione in uso nelle aziende, che si basa su motivatori esterni del tipo “bastoni e carote”, non funziona più. Anzi: spesso risulta addirittura dannoso. Abbiamo quindi bisogno di un veloce aggiornamento. Drive riporta nelle sue pagine quelle che sono le più moderne ed efficaci teorie scientifiche in tal senso.
Il nuovo approccio motivazionale si basa su tre elementi fondanti: l’autonomia, cioè il desiderio di avere il controllo della nostra vita, la padronanza, cioè il desiderio di migliorare sempre di più in qualcosa che per noi è molto importante e lo scopo, cioè il desiderio di fare ciò che facciamo per un motivo che è più grande di noi stessi.
Ho trovato sorprendenti più informazioni del libro. Una su tutte: le ricompense economiche (i cosiddetti premi o bonus di produzione) causano più problemi di quanti non ne risolvono. Un lavoratore stimolato a raggiungere un obiettivo da un premio in denaro è meno creativo nella ricerca delle soluzioni al problema che deve sbrigare. Capita addirittura che il dipendente sia tentato di prendere una scorciatoia disonesta pur di avere il denaro promesso. Insomma: quando c’è di mezzo un premio di natura monetaria, le persone sono più propense a… concentrarsi sui soldi anziché sul bene dell’azienda! Nelle pagine di Drive ci sono i consigli per stimolare le persone in altri modi, che si rivelano senz’altro più efficaci.
In conclusione, Drive (lo puoi comprare su Amazon) è un ottimo saggio, utile a chiunque voglia capire come funzionano i meccanismi della motivazione sul lavoro. Ma quei meccanismi valgono anche nella vita quotidiana, perché la spinta verso il raggiungimento di un obiettivo funziona allo stesso modo per un bambino, per uno studente, per un vicino di casa. Cioè funziona così proprio per tutti.
Questo post che spiega come funziona la motivazione secondo le più recenti teorie è la recensione del libro Drive ed è stato scritto da Alessandro Scuratti, specialista in content marketing e in business blogging.
Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content creator. Dal 2011, gestisco questo mio blog personale, visitato da migliaia di persone ogni giorno. Sono anche l’autore del libro “Scrivere per il web 2.0”.
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