Che cos’è la reach (o copertura) organica di un contenuto sui social network? E perché è così importante per le attività di promozione di un’azienda sui social? In generale, la reach è un concetto applicabile a qualsiasi piattaforma social. Per esempio, esistono una reach organica dei contenuti su LinkedIn e una analoga per i contenuti pubblicati su Twitter. Esiste una reach organica per i contenuti postati su Facebook e una per quelli pubblicati su Instagram.
Ma qual è in sostanza la definizione di reach? Per esempio, su Facebook è la seguente: è il numero di persone che un singolo post ha raggiunto. È cioè il numero di persone a cui il singolo post è apparso nel News Feed. (Quest’ultimo è lo spazio sulla home di Facebook in cui appaiono i post dei propri amici). Lo stesso vale per gli altri social: la copertura organica è il numero di utenti del social a cui il contenuto è comparso davanti a naso. (Non c’è però effettiva certezza che lo abbiano letto!).
È essenziale distinguere tra la reach organica e la reach a pagamento. La reach organica è quella naturale, cioè quella ottenuta senza pagare. Porta con sé dei pro e dei contro. Il pro principale è che, per l’appunto, è gratuita. Il contro principale è che, quasi sempre, un contenuto non sponsorizzato annega velocemente nel feed di notizie degli utenti. Per fare un’analogia, tra reach organica e reach a pagamento c’è in sostanza la stessa differenza che c’è tra il posizionamento organico su Google e gli annunci di Google Ads.
Come si aumenta la reach organica?
Se si vuole massimizzare la portata di un contenuto, bisogna innanzitutto conoscere bene il proprio pubblico. Che cosa vuole leggere o vedere il pubblico? In questo senso, bisogna creare contenuti pertinenti e utili per la propria clientela, cioè i cosiddetti contenuti di qualità.
Poi, bisogna conoscere la grammatica d’uso della singola piattaforma: pubblicare su LinkedIn non è come farlo su Facebook. E bisogna conoscere anche le abitudini d’uso del proprio pubblico sulla specifica piattaforma: una stessa persona potrebbe stare su LinkedIn e su Facebook in orari della giornata molto differenti.
La Reach organica è in costante calo
Con il passare del tempo, il tasso di copertura organica si è abbassato sempre più. Questo è stato evidente per esempio su Facebook. È successo per una precisa strategia della piattaforma, che vuole spingere le aziende a comprare pubblicità per essere visibili alla loro audience. In effetti, il contenuti sponsorizzati massimizzano la reach su Facebook, regalando una grande visibilità (rispetto a quella organica) a chi paga.
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Questa è la definizione di che cos’è la reach organica sui social network, ed è stata scritta da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
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