Che cos’è il mass marketing? E perché è un tipo di promozione che è bene che le aziende conoscano (e che, in genere, è utile che conosca chiunque fa business)? Partiamo dalla definizione della disciplina: il mass marketing (detto anche marketing di massa) è quel particolare tipo di marketing che si rivolge al mercato in modo massivo, cioè senza fare una selezione tra i vari target di clienti.
In altri termini, si tratta di quel tipo di azioni che vengono fatte con una logica di broadcasting, sparando le promozioni nel mucchio. Vale a dire con una comunicazione unidirezionale, cioè con una comunicazione uno a molti e non one to one.
Pertanto, il mass marketing prevede azioni che si rivolgono a un pubblico indistinto e passivo. Per dirla con altre parole, il marketing di massa è l’esatto contrario del direct marketing (detto anche marketing one to one o marketing diretto). Quest’ultimo vuole invece arrivare a comunicare a target specifici, provocando in questi ultimi una risposta attiva (per esempio, iscriversi a una newsletter, chiedere un contatto commerciale, acquistare un prodotto o un servizio ecc.).
Qualche esempio di mass marketing?
Spesso, le pubblicità che vediamo in tv sono fatte proprio con la logica del mass marketing (e lo stesso si può dire per le pubblicità radiofoniche, per i cartelloni stradali, per le pubblicità su riviste non specialistiche ecc.). C’è da aggiungere che il marketing di massa si può fare anche sul web, per esempio sui social network, usandoli come cassa di risonanza.
In molti casi, alle aziende non interessa misurare i ritorni delle azioni che scaturiranno dalle campagne di mass marketing: si lanciano le campagne, punto e stop, rivolgendosi a un pubblico molto ampio e perciò eterogeneo, senza segmentarlo in alcun modo.
Quali sono i pro e contro del marketing di massa?
Il marketing di massa può senz’altro essere utile per fare brand awareness. Perché consente di far conoscere una marca a un numero elevato di consumatori. Quando viene fatto sui social, non richiede nemmeno un investimento particolarmente oneroso. Ciò è vero soprattutto se confrontiamo l’investimento con i budget richiesti da altri tipi di azioni di massa, come per esempio la pubblicità televisiva.
Del resto, specialmente quando parliamo di azioni promozionali online, il mass marketing può essere fatto da qualunque azienda, anche di piccole dimensioni. Come detto, gli investimenti non sono granché costosi. Quindi, più o meno qualunque business può permetterseli, sia che venda prodotti sia che venda servizi, sia che faccia B2C sia che faccia B2B.
Lo svantaggio del fare mass marketing è che, in genere, questo tipo di azioni non sono misurabili, non se ne conosce per esempio il ROI. Se dopo una campagna di marketing rivolto alle masse le vendite aziendali aumentano, come si fa a ricondurre questo evento favorevole alla singola promozione? A meno che il brand non crei delle campagne misurabili (per esempio, abbinando all’azione un codice promozionale che sia univocamente riconducibile alla specifica campagna di mass marketing), l’informazione non emergerà.
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Questa è la definizione di che cos’è il mass marketing (o marketing di massa), ed è stata scritta da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
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