Che cos’è il keyword stuffing? E perché è una tecnica SEO da evitare assolutamente? Partiamo con il dare la definizione. Il keyword stuffing è la pratica di infarcire in modo innaturale il testo di una pagina web con la parola chiave per cui si sta cercando di ottimizzare la pagina. In sostanza: nel contenuto si ripete più e più volte la keyword principale.
In alcuni casi, si cerca di inserire la parola chiave anche al di fuori del testo del contenuto. La si inserisce cioè in altri punti del layout della pagina, ma in modo che non risulti visibile agli utenti che navigano il sito. Per esempio, ciò avviene scrivendo la parola chiave nello stesso colore dello sfondo della pagina.
L’obiettivo della tecnica è migliorare la SEO on-site del progetto online in modo truffaldino. In effetti, le regole di Google e degli altri motori di ricerca vietano l’uso di una simile tecnica di ottimizzazione. Tuttavia, il keyword stuffing non è più efficace rispetto a un tempo, proprio perché i motori di ricerca rilevano questa pratica e penalizzano i siti che la adottano.
Un tempo il keyword stuffing funzionava
Ci sono stati tempi in cui la SEO consisteva nell’imbottire di parole chiave il meta tag keywords di ogni pagina web. E il metodo funzionava alla grande! Quei periodi sono oramai finiti da molti anni, cioè da quando il meta tag in questione è stato totalmente ignorato dai motori.
D’altro canto, il concetto di keyword density è stato a lungo importante per un buon ranking dei siti. Ma anche quei tempi sono terminati da parecchio.
Al giorno d’oggi, le parole chiave sono ancora importanti in una strategia SEO, ma solo quando sono inserite in modo pertinente in un testo. Cioè quando sono usate con naturalezza, vale a dire quando si trovano là dove realmente servono, senza forzature. La SEO è infatti sempre più semantica, cioè deve produrre contenuti che soddisfino gli intenti di ricerca degli utenti. In altre parole, deve piacere più agli utenti che agli algoritmi dei motori.
In un tale contesto, più che le keyword conta la pertinenza del contenuto rispetto alla query digitata dall’utente. Più che la singola parola chiave contano il numero di termini specifici inseriti nel testo e che aiutano i motori a capire di che argomento si parla nell’articolo. Insomma: specificità del testo più che ripetizione della keyword primaria.
Una tecnica di ottimizzazione SEO che i webmaster devono evitare
Come già accennato in precedenza, il keyword stuffing non funziona più. Il rischio di essere scoperti è oramai troppo alto. È quindi meglio sforzarsi di offrire contenuti di qualità. Bisogna cioè pubblicare contenuti a elevato valore aggiunto per l’internauta piuttosto che tentare di ingannare gli algoritmi dei motori di ricerca.
Del resto, Google non è scemo: se usi un trucco che viola le sue linee guida per i webmaster, presto o tardi ti scopre. E il tuo sito avrà grossi problemi di ranking e perfino di indicizzazione.
Vuoi vendere più prodotti e servizi?
Il web marketing ti aiuta.
>>> Contattami e parliamone! <<<
Questa è la definizione di che cos’è il keyword stuffing, ed è stata scritta da Alessandro Scuratti, consulente di marketing e comunicazione.
Da più di 20 anni aiuto le piccole e medie imprese a vendere di più. Dal 2011, gestisco questo mio blog, che raccoglie migliaia di visite ogni giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0, adottato da due università.
Vuoi contattarmi per sapere come portare la tua azienda online? Vuoi scoprire come intercettare i bisogni dei tuoi clienti e generare contatti commerciali in modo continuativo? Vuoi incrementare le vendite dei prodotti e servizi della tua azienda? CONTATTAMI e troveremo la soluzione per fare acquisizione clienti per il tuo business!