Lo storytelling: un’arma per differenziarti dai concorrenti

storytellingIl web è un potentissimo strumento, che permette l’accesso a migliaia di informazioni su qualsiasi argomento. Quotidiani online, articoli di blog, post sui social network, siti specializzati nella divulgazione di news 24 ore su 24, infografiche di vario tipo: sono tutti elementi che costellano l’universo di informazioni che caratterizza la Rete.

In poche parole: siamo completamente sovraccaricati di informazioni. Qualsiasi gesto compiamo quotidianamente sul web ci fornisce stimoli all’apprendimento di dati di vario genere.

In questa enorme mole di informazioni, un imperativo è d’obbligo: emergere dal caos per far sì che i nostri contenuti vengano letti e non oscurati dalla grande quantità di informazioni presenti online. E ciò è particolarmente importante per le aziende, che devono battere la concorrenza dei competitor, emergendo dal rumore di fondo creato da tutte le società che operano nello stesso specifico settore.

Si tratta probabilmente del primo vero grande interrogativo con il quale si misurano i web writer e business blogger: perché un utente dovrebbe leggere me quando poi esistono centinaia di siti aziendali e di corporate blog che possono fornirgli le stesse informazioni che posso offrire io?

Partendo dal presupposto che tutti noi siamo travolti dalle informazioni, la tecnica dello storytelling può farci emergere dal rumore delle notizie superflue, e conferire appeal ai nostri contenuti, affinché arrivino dritti agli utenti e riescano comunicare il nostro messaggio.

Look Book Hq ha creato a tal riguardo una infografica che trovo davvero interessante (in alto a destra, cliccaci sopra per ingrandirla). I suggerimenti in essa contenuti sono rivolti nello specifico alle aziende del B2B.

Ecco dunque le 5 verità su come lo storytelling può aiutare concretamente una società a ritagliarsi uno spazio di visibilità nel web.

 

A tutti piacciono i contenuti multimediali
È stato ampiamente dimostrato come i comunicati stampa che contengono contenuti multimediali abbiano ottenuto il 77% di risposta in più rispetto alle tradizionali versioni costituite da solo testo.
Ammettiamolo: difficilmente si riesce a creare un comunicato stampa che valga davvero la pena di esser letto, e forse un po’ è anche colpa della struttura stessa del comunicato, che deve mantenere una certa formalità e ricorre troppo spesso a stili di scrittura ben delineati.
E se provassimo ad aggiungere immagini o video alla nota tradizionale, facendo anche leva sull’aspetto visual del documento? Otterremo sicuramente molti più riscontri del solito!
Anche gli articoli di blog trovano forte giovamento dall’impiego di elementi multimediali, con un’impennata di link verso di essi equivalente a 3 volte in più rispetto ai post contenenti soltanto testo.
Show, don’t tell”: mostra, non raccontare. È la regola numero uno che impariamo dalla narrativa, e che è un dogma più vero che mai in un’epoca dove tutti siamo stracarichi di informazioni.

 

Nessuno in Rete (e forse non solo) legge
Sin dall’alba di Internet, è stato fin troppo chiaro che gli utenti sul web “non leggono”. Nel 1997, Jakob Nielsen spiazzò tutti con questa sua affermazione, ampiamente spiegata nella sua teoria per cui gli utenti della Rete non leggono riga per riga ma si limitano a scansionare le pagine web.
Ed è proprio così: quando stiamo navigando sul web non leggiamo, guardiamo la pagina e la scansioniamo alla ricerca di elementi che possano rivelarsi utili. Più del 79% delle persone analizza superficialmente l’aspetto visivo di una pagina web, invece che leggerne il testo parola per parola.
Nonostante questo, è stato stimato che ogni giorno un cittadino medio americano legge online qualcosa come 100.500 parole digitali.
La conseguenza di questi due discorsi, strettamente legati tra loro, è che bisogna urgentemente correre ai ripari e trovare il modo per non far passare inosservato il nostro messaggio sul web: da un lato potrebbe essere letto superficialmente, dall’altro addirittura essere eclissato dalle troppe informazioni presenti online.
La soluzione a tutto ciò? Presentare i propri testi come se fossero una storia, con un titolo accattivante e interessante, che possa far da gancio per dare agli utenti le informazioni che si vogliono comunicar loro. In altre parole, fare uno storytelling efficace.

 

Siamo tutti eternamente impegnati
Se è vero (e abbiamo visto che lo è) che solitamente gli utenti web non leggono i testi ma li scansionano, in gran parte ciò è dovuto al fatto che sono quasi sempre di fretta.
Gli utenti sono impegnati, siamo tutti troppo impegnati per concedere tempo prezioso ai messaggi che ci vengono inviati in gran quantità ogni giorno.
I professionisti passano più della metà del loro tempo a gestire le diverse informazioni ricevute, anziché agire sulla base delle stesse. Il 90% dei professionisti, inoltre, ammette di aver eliminato delle informazioni molto importanti senza nemmeno averle lette, poiché troppo impegnati per farlo.
Naturale conseguenza a questo diffuso atteggiamento online è la corretta gestione delle informazioni a monte delle stesse, ovvero a partire proprio dall’autore. Non devi basarti sui tuoi gusti personali per costruire una storia per loro: raccontagli la storia che sai che gli piacerà, sfruttando il fatto che sei tu lo scrittore di quella storia e che perciò hai il polso della situazione e puoi decidere quale tipo di messaggio veicolare. Ricordati insomma del fatto che la storia riguarda anche te!

 

Il marketing è troppo rumoroso e noioso
Hai mai riflettuto sulla mastodontica quantità di pubblicità che viene continuamente mostrata sul web? Nel lontano 2012, il numero di pubblicità mostrate online ammontava alla modica cifra di 5.3 trilioni di ads, ed è stimato che le persone online vedono circa cinquemila messaggi di marketing al giorno.
Praticamente un vero e proprio bombardamento di reclame, e in tutto questo sovraccarico di messaggi pubblicitari non puoi lasciare che il tuo brand si perda inesorabilmente. Devi cioè renderlo memorabile, allo stesso modo in cui uno scrittore riesce a rendere indimenticabili i protagonisti dei propri racconti, delle storie nate dalla sua fantasia.
Per emergere davvero da tutto ciò che è superfluo sul web, devi raccontare una storia agli utenti che sappia coinvolgerli al punto tale da ricordarsi di te e saper distinguere il tuo messaggio dagli altri: e nel fare questo raccontagli anche la tua storia, digli chi sei con lo storytelling!

 

Il web è stracolmo di informazioni ed estremamente dinamico
Ce ne rendiamo conto ogni minuto che trascorriamo sul web: la Rete è colma di dati e in continuo movimento. Basti pensare che ogni 60 secondi su Internet si:

  • compiono più di 700mila ricerche sul più famoso motore di ricerca Google;
  • caricano sulla piattaforma video dello stesso Big G, YouTube, circa 60 ore di video;
  • inviano in tutto il mondo qualcosa come la fantastica cifra di 168 milioni di messaggi di posta elettronica.

Tutto questo in un solo, unico minuto. Non lasciare che le informazioni che vuoi comunicare ai tuoi lettori vengano disperse in diverse parti del web: riuniscile come si deve in una narrazione coerente con il tuo brand, questo è l’unico modo per esser sicuri che il messaggio arrivi realmente a destinazione.

 

Potrai incontrare diversi problemi nella tua personale lotta al sovraccarico di informazioni, per emergere e farti ascoltare, anche nel business, ed esistono svariate tecniche per riuscire a stagliarsi su tutti gli altri, ma la soluzione a gran parte di essi è molto semplice e risiede nella tua storia, raccontata da te stesso.

Grazie allo storytelling, permetterai alla tua audience di vedere oltre a quello che è il tuo prodotto o il tuo servizio, spiegandogli qual è stato il percorso che hai compiuto per arrivare alla tua offerta.

 


storytellingQuesto articolo che dà consigli su come le aziende possono fare storytelling online in maniera più efficace è un guest post scritto da Maria Grazia Tecchia, content creator professionista e grande appassionata di smartphone, tablet, computer e, più in generale, di qualsiasi accessorio tecnologico.
Oltre che un’esperta di comunicazione sul web, Maria Grazia è anche l’autrice di Tecnologia 360, blog in cui ha coniugato l’arte della scrittura per il web alla sua passione per tutto quello che è device tecnologico.

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