Quando pensiamo al content marketing, spesso lo identifichiamo con il content marketing sul web. Come se non fosse possibile fare marketing dei contenuti attraverso altri canali, nello specifico quelli offline. Eppure ci sono un’infinità di esempi che testimoniano che il marketing dei contenuti si può fare anche fuori dal web. Tanto per dire, lo si può fare anche attraverso un video, un libro, una guida ecc.
In effetti, il content marketing non è una tattica nata con Internet. Ci sono esempi di marketing dei contenuti che hanno cento e più anni. Voglio dire che sono parecchi i casi di imprenditori o dirigenti così illuminati da sfruttare il marketing dei contenuti quando ancora… nessuno lo chiamava content marketing! 🙂
Possiamo citare qualche caso di content marketing di successo che arriva dal passato? Sì, certo. In questio mio post te ne presento tre. Uno ha più di cento anni e uno oltre cinquanta. Il terzo ne ha poco più di dieci, perché è del 2005. Tieni però conto che nel febbraio del 2005, periodo a cui l’ultimo caso di studio si riferisce, Facebook era praticamente appena nato e YouTube e Twitter non esistevano ancora. Sembra un’era geologica fa, eppure sono trascorsi appena tredici anni.
Primo esempio: la Guida Michelin
La Guida Michelin nasce esattamente nell’anno 1900. La sua prima versione fu stampata in 35.000 copie e distribuita gratis. Nelle sue 400 pagine dava ai pochi automobilisti di allora informazioni utili ai loro spostamenti in Francia.
La guida includeva informazioni su come fare manutenzione alle auto, su dove alloggiare, su dove mangiare, su dove far benzina e, ovviamente, su dove comprare gli pneumatici (possiamo immaginare che a quei tempi le auto bucassero più spesso di oggi).
È naturale che gli automobilisti, dovendo sostituire gli pneumatici, fossero indotti a preferire le gomme della Michelin. In effetti, la Guida rappresentava ai loro occhi un contenuto di grande valore. Di conseguenza, Michelin aveva mostrato agli automobilisti di essere autorevole nel settore automobilistico. Perché dunque comperare gomme di un’altra marca?
Secondo esempio: Nike
Nel 1966, Bill Bowerman, il cofondatore di Nike, scrive e pubblica un libro sul jogging e sulle relative tecniche di allenamento. Il libro, intitolato semplicemente Jogging, vede come coautore W.E. Harris, un esperto cardiologo (coinvolto non a caso da Bowerman…).
Jogging è un manuale che spiega alle persone come mantenersi in forma con la corsa. Il risultato di questa operazione di marketing editoriale? Il boom del jogging negli USA durante gli Anni ’70.
Nelle 90 pagine del libro (passate a più di 120 nella seconda edizione, che uscì l’anno successivo), Bowerman non tenta mai di vendere direttamente le sue scarpe, che non sono nemmeno menzionate nelle pagine. Ne L’arte della vittoria, Phil Knight, l’altro cofondatore di Nike, rimproverò Bowerman per questa mancata citazione: aveva scritto un libro che avrebbe cambiato le abitudini degli Americani, perché non citare le scarpe della Nike? Jogging rimane così un potente esempio di content marketing, ma a metà. Lanciò negli USA l’abitudine di tenersi in forma e in saluto con la corsa, ma mancò l’obiettivo di portare credibilità e autorevolezza a Nike. In fondo, bastava semplicemente citare il brand (che ai tempi si chiamava Blue Ribbon) in qualche punto. 🙂
Terzo esempio: LiveVault
Nel 2005 LiveVault, una società di servizi per il backup dei dati, decise di promuovere un sistema di backup per i dati aziendali su disco.
Ma come raggiungere i professionisti dell’IT, che costituivano il target dell’offerta? LIveVault creò un video di quasi 7 minuti, intitolato Institute of Backup Trauma. Il video illustrava in modo spassoso i guai che si corrono ignorando l’importanza di salvare i dati aziendali. La soluzione per eliminare questi pericoli? Un sistema di backup. Magari proprio quello offerto da LiveVault…
Il video fu spedito per posta elettronica a circa 150.000 IT manager e produsse un vero e proprio effetto virale, con oltre 250.000 download nei soli primi due mesi. Quasi un anno dopo, il video veniva scaricato ancora da diverse migliaia di persone ogni settimana.
Quello di LiveVault rappresenta un caso di successo anche per la difficoltà di coinvolgere il target. Immaginate infatti di dover parlare di backup dei dati a un pubblico di ingegneri. Argomento e pubblico non concedono granché margine di manovra. Eppure il content marketing ce l’ha fatta.
Come vedi, il marketing dei contenuti non solo funziona, ma è una tattica di marketing che non è nata ieri. Le aziende la adoperano da tanto tempo, con altrettanto successo.
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Questo post su tre esempi di content marketing di successo che provengono dal passato è stato scritto e pubblicato da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio blog personale, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono l’autore del libro Scrivere per il web 2.0.
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