Il content marketing funziona, si sa. Ci sono tantissime statistiche che lo testimoniano.
La disciplina è al tempo stesso in continua evoluzione, come del resto tutto ciò che ha a che fare con il web. Quindi, di anno in anno, cambiano anche le modalità di fare marketing dei contenuti. Ed è saggio adeguarsi a questi cambiamenti, perché non è detto che ciò che ha funzionato in passato continuerà a funzionare anche in futuro.
Che content marketing ci sarà nel 2019? È quasi impossibile prevederlo. Però so quello che farò io. E voglio parlartene in questo post.
Il blog aziendale, anche se in periodi recenti qualcuno ne ha stupidamente preannunciato la morte, continuerà a essere un’efficace arma di lead generation. Quindi, continuerò a postare sul blog che stai leggendo, perché i risultati ci sono e continueranno a esserci anche nel medio e lungo termine.
Gli ultimi tempi hanno anche dato altre indicazioni. Per esempio, è evidente che LinkedIn, i video e i podcast avranno sempre più spazio nelle strategie di content marketing. Pertanto, nel 2019 che sta per iniziare continuerò a usare in modo massiccio LinkedIn, un social che è arrivato a contare dodici milioni di iscritti in Italia.
Rimangono i video e i podcast: li userò entrambi? No. Non amo apparire nei video (anche se il video marketing è indubbiamente potente). Perciò, almeno per il momento, non farò contenuti di quel tipo. Però riprenderò a fare podcast. Di più: ne creerò uno tutto mio.
Insomma: nel 2019, i miei contenuti prenderanno la via del blog, di LinkedIn e di un nuovo podcast. Ma pubblicherò contenuti differenti su ogni piattaforma? No di certo. Il tempo è un bene prezioso che non possiamo permetterci di sprecare. La mia idea è quella di declinare uno stesso contenuto sui tre differenti canali.
Mi spiego meglio. Partirò dal pubblicare un post sul blog. Quel post diventerà poi una puntata del podcast (che magari “embedderò” nel post di Comunicare sul Web). La puntata sarà quindi condivisa su Spreaker, YouTube, iTunes ecc. Infine, dal contenuto del blog ricaverò anche un aggiornamento di stato da postare su LinkedIn (che mette a disposizione 1300 caratteri per quel tipo di contenuto). Non credo che userò più LinkedIn Pulse, perché oramai non mi dà alcun risultato apprezzabile. Questa è d’altronde anche l’opinione di alcuni professionisti di social selling con cui mi sono confrontato: Pulse dà una visibilità molto minore che in passato.
Per ricapitolare: il mio content marketing nel 2019 prevede il blogging, il podcast e il content marketing su LinkedIn. Lo stesso contenuto declinato in tre differenti modi e condiviso su piattaforme che mi permettano di intercettare i miei potenziali clienti. Tutto ciò per risparmiare tempo e ottimizzare gli sforzi, con l’obiettivo di massimizzare i ritorni.
E tu, come la vedi? Fai anche tu marketing con i contenuti? Se sì, in che modo lo stai facendo? Su quali piattaforme sei attivo? Ma soprattutto: per ogni canale che presiedi, crei contenuti ad hoc? Oppure parti da un unico contenuto che poi declini a seconda del canale? Che risultati ti danno la strategia e le tattiche che stai usando? Di’ la tua lasciando un commento qui sotto al mio articolo!
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Questo post su quale tipo di content marketing farò nel 2019 e con quale strategia è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e blogger.
Da oltre 20 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio blog personale, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono l’autore del libro “Scrivere per il web 2.0”.
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Salve, sto costruendo un blog per una scuola di musica e, per mantenerlo vivo, ho suggerito di fare leva sui podcast, che verrà inserito nel post settimanale del direttore che scriverà i contenuti con all’interno il link al podcast. La sua strategia credo sarà efficace. Solo una cosa non ho capito: ” Infine, dal contenuto del blog ricaverò anche un aggiornamento di stato da postare su LinkedIn”. Con wordpress come si ottiene questo aggiornamento di stato da visualizzare su linkdin. Spero di non essere andato off topic.
Buongiorno Danilo,
In pratica: scrivo il post. Poi lo racconto in una puntata del podcast. Infine, dal post, ricavo una riduzione di massimo 1300 caratteri, che vado a postare su LinkedIn come aggiornamento di stato.
Ecco un esempio di aggiornamento di stato su LinkedIn:
https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6462949635378933761/