Quanti tipi di contenuti web esistono? E quali sono? Messa in questi termini, la cosa è un po’ spiazzante, vero? Eppure ha un senso domandarselo. Per esempio, anch’io commetto spesso un errore grossolano: parlando di contenuti, mi vengono in mente quasi esclusivamente i testi. Eppure sul web esistono una gran varietà di tipi di contenuti. I testi sono solo una frazione,seppur importante, di questi ultimi.
Un’altra domanda: perché un’azienda dovrebbe interrogarsi su quali sono i tipi di contenuti online possibili? Il motivo è semplice: perché solo se hai presente il quadro generale puoi fissare un suo dettaglio particolare. Solo se conosci tutte le possibilità di contenuti per il web puoi decidere di volta in volta qual è il contenuto che fa al caso della tua comunicazione.
E allora non perdiamo altro tempo: andiamo a esplorare la galassia delle possibilità dei contenuti online. Ricordando che poi sono possibili anche gli ibridi, cioè che è possibile (e a volte necessario per creare contenuti di qualità) realizzare contenuti che combinano differenti tipologie. Questi contenuti web potremmo a tutti gli effetti definirli come “multimediali”.
I post per il blog
Benefici: posizionamento nelle SERP di Google, autorevolezza, creazione di una community, crescita dei contatti della mailing list.
Quale altro strumento ne beneficia? Il sito web dell’azienda.
Costi: da bassi a moderati.
La difficoltà: iniziare è facile, ma poi bisogna continuare a postare, sapendo rispettare la frequenza di pubblicazione che ci si è dati.
Suggerimenti: posta contenuti che rappresentino soluzioni ai problemi della tua nicchia (content marketing), crea titoli efficaci, scegli bene le immagini da pubblicare, impara le regole di base del SEO copywriting.
Articoli sul sito web
Benefici: posizionamento nelle SERP di Google, autorevolezza.
Quale altro strumento ne beneficia? Principalmente solo il sito web.
Costi: bassi.
La difficoltà: occorre padroneggiare perfettamente i propri argomenti.
Suggerimenti: quelli validi per i post di un blog.
Infografiche
Benefici: facile rappresentazione visiva di dati, intuitive, capaci di raccontare storie per immagini (visual storytelling).
Quale altro strumento ne beneficia? Blog aziendale, profilo Pinterest aziendale, profilo SlideShare aziendale.
Costi: da moderati ad alti (serve la padronanza di un software specifico e la capacità di comunicare per immagini).
La difficoltà: occorrono competenze grafiche non banali.
Suggerimenti: creare infografiche semplici, inserirle nei post del blog aziendale, prevedere la funzione “embed this” per la condivisione.
Video
Benefici: massima immediatezza, engagement alto (soprattutto da mobile).
Quale altro strumento ne beneficia? Profilo YouTube aziendale, blog aziendale.
Costi: di norma piuttosto alti.
La difficoltà: occorre padroneggiare gli strumenti di registrazione video e la grammatica della comunicazione video.
Suggerimenti: da’ valore ma al tempo stesso non annoiare (mettici un po’ di brio), fa’ la trascrizione a parole del video (cosa utile in chiave SEO).
Podcast
Benefici: grande engagement da parte di chi usa i device mobili.
Quale altro strumento ne beneficia? Il blog aziendale, il profilo aziendale su iTunes o sulle altre piattaforme di pubblicazione dei podcast.
Costi: da bassi a moderati.
La difficoltà: occorre padroneggiare i contenuti di cui si parla e occorre avere tempo (per preparare una scaletta e per registrare il parlato ed eventualmente aggiungere le musiche).
Suggerimenti: dotati di un equipaggiamento di buona qualità.
Case study
Benefici: i case study sono un incredibile bust alla tua autorevolezza.
Quale altro strumento ne beneficia? Il blog aziendale e il sito web aziendale.
Costi: da bassi a moderati.
La difficoltà: creare un case study porta via diverso tempo, anche per ottenere le autorizzazioni delle eventuali aziende clienti in esso citate.
Suggerimenti: inserisci virgolettati del cliente, cita più dati e numeri che puoi (sii specifico al massimo).
E-book free
Benefici: autorevolezza.
Quale altro strumento ne beneficia? Landing page (nel caso di e-book free che costituiscano dei lead magnet per rimpolpare la mailing list aziendale).
Costi: da moderati ad alti.
La difficoltà: portano via molto tempo e devono condensare nelle loro pagine molto valore.
Suggerimenti: usa la massima chiarezza, studia con cura le call to action.
Libri bianchi
Benefici: autorevolezza.
Quale altro strumento ne beneficia? Landing page (nel caso di libri bianchi che siano trasformati in e-book free e che vadano a costituire dei lead magnet per rimpolpare la mailing list aziendale).
Costi: da moderati ad alti.
La difficoltà: portano via molto tempo e devono condensare nelle loro pagine molto valore. Tra l’altro, spesso è necessaria fare una qualche ricerca di mercato o di settore.
Suggerimenti: è necessaria una grande accuratezza nel presentare i dati statistici, un libro bianco può essere pensato anche in modo che successivamente se ne ricavino estratti.
Newsletter
Benefici: lead nurturing di potenziali clienti.
Quale altro strumento ne beneficia? La newsletter fa bene al business aziendale, poiché è un valido aiuto per le vendite. Quindi, ii naturali beneficiari (o meglio: i naturali complementari della newsletter) sono l’e-commerce e le landing page.
Costi: moderati.
La difficoltà: bisogna fare uno sforzo nella progettazione dei contenuti che è paragonabile all’impegno necessario per la creazione di contenuti di qualità sul blog aziendale.
Suggerimenti: sfrutta le tecniche del copywriting persuasivo.
Quiz online
Benefici: alto engagement, possibilità di trarre utili indicazioni commerciali dalle risposte dei partecipanti.
Quale altro strumento ne beneficia? Il blog e i profili sui diversi social network (perché è proprio lì che di solito i quiz vengono proposti).
Costi: moderati.
La difficoltà: occorre coniugare il divertimento o l’interesse che il quiz deve suscitare in chi partecipa all’ottenimento di risposte che forniscano un quadro preciso della direzione in cui l’azienda deve successivamente muoversi.
Suggerimenti: proponi i quiz sotto forma di visual e non di semplici domande scritte, prevedi di fornire una soluzione (punteggio) a fine test affinché i partecipanti possano trarre delle conclusioni, considera di fornire come aiuto orientativo delle risposte a scelta multipla.
Visual content
(Cioè contenuti di tipo visual per attrarre gli utenti sui social media. Per esempio: immagini con citazioni, infografiche, illustrazioni, fotografie ecc.).
Benefici: alta capacità di creare engagement verso gli utenti web dei social media.
Quale altro strumento ne beneficia? I profili delle aziende sui social network, in particolare quelli su Facebook, Instagram e Pinterest.
Costi: bassi.
La difficoltà: non ci sono particolari ostacoli alla creazione di visual poiché sono relativamente semplici da realizzare per chiunque.
Suggerimenti: ogni social ha la sua grammatica d’uso (quindi occorre capire quale visual costruire, con quali font scrivere l’eventuale testo, a che ora postare le grafiche ecc.).
Ecco, in linea di massima, questi sono i principali tipi di contenuti che un’azienda può produrre. Anzi, per dirla meglio: questi sono i più comuni tipi di contenuti che un’azienda deve assolutamente considerare di produrre! Questo perché fare marketing attraverso i contenuti (cioè fare content marketing) è qualcosa di irrinunciabile, se si vogliono aumentare i propri fatturati e garantire la prosperità della propria impresa.
Questo post sui 4 differenti tipi di contenuti per il web è stato scritto da Alessandro Scuratti, content specialist e business blogger.
Da 19 anni mi occupo di comunicazione per le aziende, come business writer e come content marketer. Dal 2011, gestisco questo mio business blog, che raccoglie migliaia di visite al giorno. Sono autore di “Scrivere per il web 2.0”.
Vuoi contattarmi per saperne di più su come fare content marketing su un blog aziendale? Vuoi discutere con me su come riuscire a intercettare i bisogni del tuo target di consumatori e trovare così nuovi clienti? Puoi farlo da questa pagina!